Quando gli agenti israeliani catturarono Eichmann, il suo assistente, Otto von Bolschwing, reclutato già da anni dai servizi segreti americani che ben sapevano del suo passato nelle SS, andò a chiedere protezione a loro, per paura di essere scoperto e processato. La CIA lo tenne al sicuro e lo protesse.

Nel 1980 l’FBI arrivò a rifiutarsi di fornire al ministero della Giustizia informazioni su 16 nazisti che vivevano negli USA: tutti informatori della polizia federale. L’America reclutò circa mille nazisti, utilizzandoli nella battaglia contro l’URSS.1

Per contrastare il richiamo del comunismo e la crescita del peso elettorale dei partiti di sinistra, la CIA non risparmiò né uomini né mezzi finanziari dando il via a un’imponente campagna occulta che fece di alcuni fra i più illustri esponenti della libertà intellettuale dell’Occidente meri strumenti del governo americano, dando vita a una vera e propria battaglia per la conquista delle menti, al fine di orientare la vita culturale dell’occidente attraverso iniziative ambiziosissime: congressi, conferenze internazionali, festival musicali. Ne furono un esempio le numerose mostre dedicate all’espressionismo astratto americano: per un decennio i vari Pollock, Gorky, Motherwell diventarono le star delle gallerie europee. E generosi furono i finanziamenti che, tramite le sue “istituzioni”, la CIA elargì al settore dell’alta cultura, in cui si collocavano le riviste che ospitavano il dibattito politico e culturale (fra esse “Tempo Presente”, diretta da Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte)2.

«Tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, la teoria elaborata da Zbigniew Brzezinski – che aveva individuato un “arco di crisi” che dal Marocco si estendeva fino al Pakistan – indicava la possibilità di minare l’influenza sovietica mobilitando in quelle zone “l’arco dell’Islam.”[…]

In seguito, quando l’URSS ormai non esisteva più sulla carta geografica, sempre Brzezinski, nel suo saggio “Il grande scacchiere. L’egemonia americana e i suoi imperativi geopolitici” (titolo originale del saggio: “The Grand Chessboard”), pubblicato nel 1997, aveva consigliato agli USA d’indebolire la Russia, sino a smembrarla del tutto:

Dando un forte sostegno all’Azerbaijan, Uzbekistan, Tadgikistan e (al di fuori di quest’area) all’Ucraina, poiché questi paesi erano pilastri geopolitici essenziali. Soprattutto l’Ucraina, che avrebbe influito sull’evoluzione futura della Russia. Se Mosca avesse riconquistato il controllo dell’Ucraina con i suoi 52 milioni di abitanti e grandi risorse naturali, oltre che l’accesso al Mar Nero, la Russia automaticamente avrebbe riconquistato le condizioni che ne avrebbero fatto un potente stato imperiale esteso fra Asia ed Europa.

Tagliandola fuori dai giacimenti del Caspio e isolandola politicamente per sempre. Brzezinski non ha mai fatto mistero d’indicare nella zona caspica una necessaria e prioritaria terra da acquisire, per il suo interesse geo-economico, nello spazio vitale degli USA.

Il pensiero di Brzezinski si è materializzato a partire dal 1995 con l’avvio del “Grande gioco caspico del petrolio”, ossia da quando gli USA sono prepotentemente entrati nell’area caucasica e transcaucasica, usando in primis come avamposto la Georgia. Per perseguire questo piano gli USA hanno utilizzato tutti i mezzi possibili. Dai finanziamenti del “Carnegie Endowment for International Peace” e della “Soros Foundation”, che ha strappato il potere in Georgia a Shevarnadze per consegnarlo ai “liberali” filo-americani, ad altre fondazioni “private” americane, come la “National Endowment for Democracy”, l’International Republican Institute”, sino ai think-tank tedeschi – la “Konrad Adenauer Foundation” (cristiano-democratico) e la “Friedrich Ebert Foundation” (socialista), che hanno organizzato la minoranza cattolica ucraina, nazionalista e antirussa e foraggiato fondi al candidato filo-occidentale ucraino. Ovviamente, nell’elenco è compreso l'”Open Society Institute”, una fondazione “culturale” di Soros, ed altri network, la “National Endowment for Democracy” (NED), sopra richiamata, una “fondazione statunitense per la democrazia (…) creata da Ronald Reagan per perpetrare le azioni segrete della CIA, fornendo apporto finanziario e manipolando le organizzazioni sindacali, le associazioni e i partiti politici. (…) La NED proclama di aver creato interamente il sindacato Solidarnosc in Polonia, la Carta dei 77 in Cecoslovacchia e Otpor in Serbia. Inoltre, si congratula di aver creato sia la radio B29 sia il giornale Oslobodjenje nell’antica Yugoslavia e un sacco di nuovi media indipendenti nell’Iraq liberato”. E tutto questo sulla base del suo principio ispiratore: “Ciò che è bene per l’America, è bene per il Mondo”.

Fu costituita, sempre in funzione antirussa, la PAUCI (Poland-America-Ucraine Cooperation Iniziative nel 1998) e nel 1999 venne varata la legge americana chiamata “Silk Road Strategy Act”, da cui nacque nel 2001 un’alleanza regionale fra Georgia, Ucraina, Azerbaijan e Moldavia (GUAM). Furono, inoltre, sanciti rapporti di collaborazione tra Georgia e Nato (Partnership for Peace, nel- 2004). Tralascio, per ragioni di brevità, la partita della costruzione degli oleogasdotti gestiti da consorzi costituiti da multinazionali americane, israeliane ed europee. Tutti questi corridoi energetici hanno tagliato fuori la Russia dalle rotte post-sovietiche dell’oro nero e del gas. Per la loro costruzione si era attinto ai Fondi pubblici internazionali (“International Finance Corporation” – membro del gruppo della BM – e “Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo” – BERS). I profitti sarebbero stati, invece, ripartiti tra le varie compagnie petrolifere private.

[…] infine, il flusso crescente di denaro occidentale a favore di ONG straniere che lavoravano in Russia (definite da Putin “burattini di organizzazioni occidentali”), con l’intento d’interferire nelle questioni interne dietro il pretesto dell’ideologia democratica. Ma il fine – affermava Putin – era un altro: l’acquisizione in maniera unilaterale di vantaggi destinati a proteggere gli interessi delle potenze occidentali. Zjuganov aveva di recente affibbiato a queste ONG, e ai vari movimenti russi filo-occidentali racchiusi sotto lo slogan “Marcia dei dissidenti”, il “ruolo di ‘quinta colonna’ diretta dai servizi segreti americani e dagli agenti della CIA”.

[…] Sugli anni bui di Eltsin desidero solo evidenziare le tre “punte di un iceberg”. Il neoliberismo russo ha generato quello che forse è stato il maggiore incremento della povertà della storia russa in un breve lasso di tempo (escludendo i periodi di guerra e le carestie), con una riduzione drastica della speranza di vita ed un aumento dei tassi di mortalità sia infantile che adulta; la comparsa di nuovo sulla scena dei bezprizorniki (bambini senza fissa dimora): 200mila!

[…] Obiettivo di Reagan fu anche quello di allearsi con Papa Giovanni Paolo II, soprattutto sul fronte polacco nella rivolta di Solidarnosc, guidata da Lech Walesa, per aprire falle nell’impero sovietico e nutrirle con la propaganda e il sostegno emotivo (memorabile il discorso ai piedi del Muro di Berlino da parte di Reagan, con la frase “Mr. Gorbaciov, abbatta questo muro”). Gorbaciov stesso espresse poi parole di apprezzamento per il ruolo svolto da Wojtyla nella demolizione dei regimi comunisti.3»

Lech Walesa, tra l’altro, è l’idolo dei neonazisti ucraini filoamericani del partito Svoboda.4 I quali, assieme agli altri partiti golpisti, in particolare Pravy Sektor, adorano sopratutto Stepan Bandera, il Quisling ucraino. Massacratore (anche) di ebrei, i suoi seguaci sono supportati attivamente dalle lobby sioniste e ricevono l’assistenza di personale militare israeliano, questo nonostante inalberino simboli nazisti e abbiano bruciato delle sinagoghe.5

In Italia è già cominciata l’opera di rimozione orwelliana riguardo ai numerosi crimini commessi da Bandera.Nella nuova pagina di Wikipedia, infatti, il suo passato di collaborazionista e le sue foto con la divisa delle SS sono state cancellate.7 Non crediamo alla teoria secondo la quale gli americani paghino tutti i loro lacchè: semplicemente c’è moltissima gente che ama farlo gratuitamente.

Il capo di Pravyi Sektor (anche nota come Right Sektor) Dmitriy Yarosh si è vantato pubblicamente di aver addestrato le proprie squadre della morte per più di 25 anni. In effetti, la loro efficienza, nulla sul campo di battaglia, è comunque sufficiente a stuprare e sgozzare donne, sparare ai bambini, dar fuoco ai civili, torturare e uccidere, tanto da farlo volere dallo stesso Obama alla guida (occulta) dell’Ucraina, laddove Arseniy Yatsenyuk, il primo ministro ucraino è stato scelto da Victoria Nuland (quella resa famosa dalla frase “si fotta l’Unione Europea”) l’assistente segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici.8

Il Grande Gioco americano necessita la sottomissione della Russia

La dottrina Brzezinski dice che, per rimanere l’unica superpotenza, l’America deve controllare l’Eurasia. Brzezinski accetta che ciò avvenga pacificamente, cooptando la Russia, in posizione subordinata agli Stati Uniti, nel Governo della “cosa” globale. La Russia, però, andrebbe suddivisa in tanti Stati semi-indipendenti, i cui politici possano essere comprati dal denaro di Washington.9

Paul Wolfowitz:

“Il nostro primo obiettivo è prevenire l’emergere di un nuovo rivale, che sia sul territorio dell’ex Unione Sovietica o altrove (Cina)”.

Qualsiasi altra nazione forte viene definita come minaccia, senza riguardo della volontà di quel Paese di instaurare relazioni amichevoli con gli USA.

Brzezinski, al tempo della crisi georgiana, voleva armare la Georgia, in modo da usarla come pedina contro la Russia, e approvava in maniera tacita le sparate di Sarah Palin, candidata repubblicana alla presidenza, che addirittura invoca l’intervento militare americano diretto (sic!)10.

Questi sono i personaggi che dirigono la politica estera americana.

«Gli Stati che meritano il più forte sostegno geopolitico americano sono l’Azerbaijan, l’Uzbekistan e l’Ucraina, in quanto tutti e tre sono pilastri geopolitici. Anzi è l’Ucraina lo stato essenziale, in quanto influirà sull’evoluzione futura della Russia. […]. Tra il 2005 e il 2010 l’Ucraina dovrà essere pronta per un confronto serio con la NATO. Dopo il 2010, il principale nucleo della sicurezza in Europa consisterà in Francia, Germania, Polonia e Ucraina».11

In ciò si dimostrano entrambi “degni” discendenti di Bismarck, il quale, già nel 1870, aveva capito che: «La forza della Russia può essere insidiata soltanto attraverso la separazione dell’Ucraina. Quelli che vogliono che ciò accada non solo devono dividerle, ma devono mettere l’Ucraina contro la Russia, insanguinare le due parti dello stesso popolo e assistere a come il fratello uccide il fratello. Per realizzare questo devono individuare ed istruire traditori nel seno dell’élite nazionale, e con il loro aiuto cambiare la coscienza di una parte del popolo, a tal punto che essa aborrisca tutto quanto è russo, aborrisca la propria stessa stirpe, senza nemmeno che se ne renda conto. Il resto lo farà il tempo».

Per motivi di spazio e di attinenza al tema del libro non analizzeremo il ruolo degli USA nel creare la trappola afghana, di cui il primo teorico fu lo stesso Brzezinski, né cercheremo di capire se vi sia stato una regia occulta anche nelle “primavere” ungheresi e praghesi, che portarono a reazioni sovietiche scontate, puramente muscolari, che le fecero perdere la battaglia culturale e mediatica. Ci basta aver dimostrato che è esistita in Ucraina (sul tema vedere il più volte citato “Battaglia per il Donbass”) in Polonia e, in generale, in tutta l’URSS: è sufficiente a smontare tutto il castello di carte su cui si regge la propaganda atlantica.

1)https://www.corriere.it/cronache/14_ottobre_28/CIA-guerra-sporca-quei-mille-nazisti-arruolati-contro-sovietici-4938b5be-5e6b-11e4-9933-2a5a253459da.shtml

2)La guerra fredda culturale – La CIA e il Mondo delle lettere e delle arti

3)Viola – La verità sulla fine dell’URSS.

4)https://en.svoboda.org.ua/news/comments/00011785/

5)https://www.alternet.org/world/how-israel-lobby-protected-ukrainian-neo-nazis

6)https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stepan_Bandera&diff=68749544&oldid=67332199

7)https://it.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera

8)https://russia-insider.com/en/military_politics_ukraine_opinion/2014/11/20/08-46-37am/meet_ukraines_master_mass-murderer_dmitriy

9)https://www.paulcraigroberts.org/2014/05/25/war-inevitable-paul-craig-roberts/ (la traduzione, il riassunto e l’adattamento sono nostri, N.d.a.)

10)https://www.lastampa.it/2008/09/13/blogs/finestra-sull-america/brzezinski-l-occidente-deve-armare-la-georgia-Zt8NCZ8lwcVdZRkO5q0j4M/pagina.html

11)Zbigniew Brzezinski, “La Grande Scacchiera.”