La Repubblica Popolare Cinese sembra intenzionata a costruire delle piattaforme marittime ad energia nucleare nel Mar Cinese Meridionale. Questa decisione fungerebbe da sostegno al processo di elettrificazione e modernizzazione di alcune aree marittime, considerando la capacità di questi impianti nucleari di fornire energia in modo continuato anche ad aree remote.

Il progetto è capitanato dalla China Shipbuilding Industry Corporation (Corporazione Cinese di Cantieristica), il cui vertice Liu Zhengguo, confermando tutto, ha appena dichiarato che la sua compagnia sta «portando avanti il lavoro». Ha anche aggiunto: «Lo sviluppo delle piattaformi nucleari è una tendenza in crescita. Il numero esatto di piattaforme che verranno costruite dipende dalla domanda di mercato, la quale è abbastanza forte». Tutto ciò è anche una grande sfida tecnologica per l’industria, viste le difficoltà progettuali di questi impianti, ben riassunti dallo stesso Liu: «Considerando la grande distanza tra le isole Nansha e la terraferma cinese, oltre al cambiamento climatico e alle condizioni oceaniche, il trasporto di carburante può già essere un problema: ecco perché costruire piattaforme nucleari sarebbe di grande importanza significativa».

Nel complesso scenario del Mar Cinese Meridionale, dove le rivendicazioni tra i diversi Stati sudorientali asiatici ha portato ad una situazione di stallo diplomatico e conflitto “congelato”, Pechino ha deciso da tempo di portare a termine un programma di modernizzazione a scopi civili delle isole sotto il suo controllo de facto. Questo a cominciare dalle isole artificiali, che vedranno al più presto un faro e una nuova stazione di comunicazione marittima. Le manovre cinesi tuttavia non sono affatto state accolte positivamente dagli altri Stati dell’area né dagli Stati Uniti, che hanno accusato Pechino di creare, così facendo, instabilità nel Mar Cinese Meridionale; sollevò infatti molte preoccupazioni l’atterraggio, avvenuto ai primi di aprile, di un aereo militare cinese in una delle isole artificiali. Se le azioni cinesi recheranno certamente beneficio economico alle isole interessate, è però altrettanto certo che queste manovre complicheranno ulteriormente le tensioni marittime.

Leonardo Olivetti