
“Il grande successo per il sistema di sicurezza italiano”, rischia di trasformarsi in un pericoloso boomerang per Luca Scatà e Christian Movio, i due poliziotti che sono stati coinvolti nella sparatoria di questa notte a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, in cui è rimasto ucciso il terrorista di Berlino, Anis Amri.
I nomi e i volti dei due agenti sono stati velocemente dati in pasto al web, senza un minimo di cautela. Ancor più singolare è che a rivelare per primo il nome degli agenti, sia stato il ministro dell’Interno Marco Minniti, seguito a ruota dal premier Paolo Gentiloni.
E pensare che poco dopo l’uccisione dello spietato killer di Berlino, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, aveva invitato tutti alla massima attenzione poiché “non si possono escludere azioni ritorsive” nei confronti dei poliziotti. La divulgazione dei nomi e delle immagini degli agenti, è apparsa a molti una mossa che mette a serio rischio la loro incolumità e non sono mancate le polemiche.
“Minniti si dimetta. E’ veramente una vergogna l’incompetenza e la mancanza di professionalità di un ministro degli Interni che in conferenza stampa svela i nomi e i volti degli agenti di polizia che hanno ucciso l’attentatore di Berlino, espone queste persone a una sicura ritorsione da parte del terrorismo islamico. Di fronte a tutto questo l’unica risposta può essere la richiesta di immediate dimissioni da parte di Marco Minniti che invece di tutelare gli agenti di polizia li espone ai rischi più gravi per mera strumentalizzazione politica”.
Così Gianni Alemanno, ex ministro ed ex sindaco di Roma.
Dopo che la frittata era ormai stata fatta, si è cercato di rimediare, oscurando i profili Facebook di Luca Scatà e Cristian Movio. È stato il questore di Milano Antonio De Iesu a renderlo noto: “Abbiamo il dovere di tutelare l’immagine dei nostri agenti abbiamo detto ai ragazzi di evitare, di non farsi prendere dall’emotività nel loro interesse, è opportuno che non lo facciano, stiamo parlando di una dimensione che non è la criminalità, ma il terrorismo internazionale e c’è un problema di prevenzione”.
“Dimensione” e “prevenzione”: due fattori che evidentemente sono sfuggiti a Minniti e Gentiloni. I microfoni e i riflettori, ogni tanto, giocano proprio brutti scherzi.
cosa ci stanno a fare Minniti e Gentiloni???……….uomini di Renzi !!! e di Napolitano!!!……..il referendum è stato anche ripeto anche e sopratutto un voto politico contro Renzi e il suo Governo, e ora ci ritroviamo i suoi uomini e con i suoi difetti politici ancora peggio ……come la vicenda di cui sopra che mette in evidenza preparazione politica zero!!!…..e ancora una pagina vergognosa per l Italia…