Le roccaforti (sopratutto simboliche) della sinistra “scafista”, vale a dire Riace, Lampedusa e Rosarno sono state espugnate dalla Lega. A Riace il sindaco “sospeso”, Mimmo Lucano, non è riuscito nemmeno a farsi eleggere come consigliere comunale. Ha vinto una lista civica piena zeppa di leghisti.
La lista dell’ormai ex primo cittadino è arrivata terza e ha ottenuto un solo seggio. Lucano dice di non essere pentito di nulla, anche se ammette di aver commesso qualche piccolo errore.
A Lampedusa, l’isola-simbolo degli sbarchi, il sindaco di sinistra, Salvatore Martello è stato rieletto, ma la Lega è il primo partito, forse anche grazie all’astensionismo (76%) come afferma il primo cittadino.
Persino a Rosarno – spacciata dalla sinistra come modello di accoglienza sulla falsariga di Riace – la Lega ha stravinto: 35,33%, quasi triplicando i voti rispetto alle precedenti votazioni.
La sinistra, frastornata, non accenna però ad alcuna forma di autocritica, nonostante sia evidente che la sconfitta sia legata alle politiche di incentivazione della clandestinità, ma addirittura spaccia il sorpasso sul Movimento 5 Stelle come una mezza vittoria.
Questo, nonostante abbia perso tutte le regioni, salvando solo alcune, importanti, città della Toscana e altre località minori in giro per il Paese.
Molto più onesto Di Maio che ha ammesso la sconfitta del proprio partito e ha detto che adesso occorre ripartire da reddito minimo e “flat tax”.
Massimiliano Greco