Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Xinhua, solitamente molto ben informata sui fatti africani, questa mattina un ordigno piazzato ai margini di una strada di Mogadiscio ha provocato la morte di venti civili. Nel paese, da più di vent’anni alla deriva essendosi frantumato ormai in varie realtà endemicamente conflittuali fra di loro, opera da tempo la formazione di al Shabaab, diramazione locale di al Qaeda. Al Qaeda e l’ISIS da tempo hanno stabilito un certo grado d’intesa, per non dire un vero e proprio sodalizio, e pertanto anche al Shabaab s’è “adeguata” votando la propria fedeltà al Califfato Nero.

In Africa, nella regione subshariana, fra Ciad, Nigeria e Camerun, opera Boko Haram, filiale locale dell’ISIS, che ha beneficiato dell’apparentemento di quest’ultima con al Qaeda aprendo le proprie parti ai simpatizzanti e ai militanti dell’organizzazione un tempo capitanata da Bin Laden. S’è così venuta a creare, in tutta l’Africa, una vera e propria rete d’organizzazioni terroristiche ormai non più potenzialmente o effettivamente in rivalità fra loro, ma al contrario in piena sinergia reciproca. Da al Shabaab a Boko Haram fino ad AQMI (al Qaeda nel Maghreb), queste organizzazioni oramai si considerano tutte sorelle.

Il forte livello d’apparentamento raggiunto da tutte queste organizzazioni, un tempo svincolate fra loro, è dimostrato anche dalla simultaneità con cui colpiscono nelle rispettive aree “di competenza”: seguendo le direttive delle “Case madri”, ovvero di ISIS ed al Qaeda, i gruppi di al Shabaab e di Boko Haram hanno infatti sferrato i loro attacchi mortali in concomitanza con quelli avvenuti ad Istanbul, presso l’aeroporto Ataturk. Chiaramente non hanno beneficiato degli occhi del mondo, un po’ per via della storica distrazione occidentale verso i fatti africani e un po’ perchè in ogni caso l’attenzione generale è catturata soprattutto da quanto è avvenuto in Turchia: ma in ogni caso le azioni sono state concomitanti ed hanno avuto la medesima regia.

La multinazionale del terrore, grazie alla sinergia fra al Qaeda ed ISIS, e delle loro rispettive filiali nel mondo, è oggi purtroppo un’innegabile realtà contro cui soltanto pochi governi ed entità (la Siria, l’Iraq, la Russia, gli Hezbollah, il Camerun, la Nigeria, ecc) combattono davvero.