
L’Italia invierà 140 soldati in Lettonia, al confine con la Russia, per rafforzare il contingente NATO, circa 3-4 mila uomini in tutto. A confermarlo è lo stesso segretario dell’alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. La mossa, ufficialmente volta a rassicurare gli alleati dell’Europa dell’est, è evidentemente una provocazione ai danni della Russia, visto che sarebbero comunque insufficienti in caso di reale conflitto. E come provocazione inaccettabile è stata bollata sia dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che dalle opposizioni italiane, scandalizzate sia dal gesto in sé, che dalla mancanza di informazioni da parte del governo. La notizia infatti si è risaputa solo a seguito delle dichiarazioni di Stoltenberg.
Grillo ha pubblicato un commento sul blog con l’hashtag “#iovogliolapace”.
“Nell’Italia a sovranità zero di Renzi e del suo tutor Napolitano il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, può permettersi di venire a Roma per annunciare in un’intervista, lui al posto del governo, l’invio di un contingente di soldati italiani al confine con la Russia nel 2018. Solo dopo mezz’ora Pinotti e Gentiloni hanno confermato la notizia che i nostri militari saranno 150 e verranno dispiegati in Lettonia. Questa azione è sconsiderata, è contro gli interessi nazionali, espone gli italiani a un pericolo mortale ed è stata intrapresa senza consultare i cittadini. L’Italia non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo. In termini di sicurezza nazionale questa missione rischia di esporre il nostro Paese al dramma della guerra. Ci riporta indietro di trent’anni ed alza nuovi muri con la Russia, che per noi è un partner strategico e un interlocutore per la stabilizzazione del Medio Oriente.
Con la follia delle sanzioni abbiamo perso in due anni 3,6 miliardi di euro: l’export italiano verso la federazione russa, infatti, è passato dai 10,7 miliardi del 2013 ai 7,1 miliardi di euro del 2015 (-34%). Lombardia (-1,18 miliardi), Emilia Romagna (-771 milioni) e Veneto (-688,2 milioni) sono le regioni che con il blocco alle vendite hanno subito gli effetti negativi più pesanti. Una mazzata pesantissima per un Paese che ha 10 milioni di poveri.
Adesso vogliono schierare i nostri uomini per provocare i russi e trascinarci nell’assurdità della guerra. Un altro fronte, oltre a quelli già aperti in Iraq, in Afghanistan, in Libia con i disastri che hanno creato. Renzi e Napolitano chinano la testa, ma l’invio di 150 uomini in Lettonia è inaccettabile. Chi pensa il contrario o non sa quello che fa o se ne frega degli italiani per altri interessi: delle due l’una. La Russia è un partner essenziale, non un nemico.
I cittadini vogliono pace e prosperità, questo governo di pavidi ci trascina verso la guerra e il disastro economico.
Nessun soldato italiano con il MoVimento 5 Stelle al governo sarà inviato al confine con la Russia, ma nel frattempo nessuno ha il diritto di giocare con la nostra pelle: #IoVoglioLaPace. Facciamoci sentire!”
In una nota, i deputati M5S delle commissioni Esteri e Difesa ritengono “gravissimo che una notizia del genere sia taciuta dal governo Renzi e giunga invece da un rappresentante dell’Alleanza Atlantica. Vediamo che il ministro Pinotti ha pensato bene, solo ora, di specificare che i nostri militari saranno inviati in Lettonia. Ovviamente non basta e ne chiederemo conto in Parlamento”.
Salvini ci va giù pesante con un post su Facebook in cui stigmatizza l’ostilità contro la Russia:
“”Incredibile: nel 2018 un contingente di soldati italiani verrà inviato ai confini con la Russia, con una missione della Nato. Una follia anti-russa. Chi fa prove di guerra con la Russia è matto o è in malafede. Armi e soldati usiamoli contro l’Isis, non contro chi lo combatte””
I
Calderoli rincara la dose:
“La Russia è l’unico Paese dichiaratamente contro l’Isis. E mentre la Cina sta mettendo in campo uno schieramento militare mai visto prima, noi andiamo con la Nato a mettere in discussione i buoni rapporti con la terza potenza mondiale? Mi pare davvero politica internazionale folle”.
Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, Arturo Scotto commenta così:
“Non si può riportare indietro la storia ai tempi della guerra fredda, neanche la Nato. Sinistra Italiana è contraria all’invio di militari italiani in Lettonia. Lo avrà anche deciso il vertice Nato di Varsavia, ma il Parlamento italiano è sovrano ed è quello il luogo dove si compiono queste scelte”.
Anche Forza Italia deplora la scelta, mentre la Meloni si infuria:
“La decisione di schierare truppe NATO, anche italiane, in Lettonia a partire dal 2018 è una idiozia degna della fallimentare politica estera di Barack Obama. L’Europa e l’Italia non hanno alcun interesse a creare un clima di guerra fredda con la Russia, e per di più questa provocazione è da un punto di vista strategico totalmente inefficace a contrastare una ipotetica situazione di conflitto. Purtroppo le nazioni europee sono ormai governate da piccoli politici attenti solo a rispettare i compiti dati loro dai burocrati europei e non a tutelare il proprio interesse nazionale. È inaccettabile che una decisione così grave sia stata presa dal governo Renzi senza avvertire gli italiani e il Parlamento. Fratelli d’Italia chiede al governo di riferire immediatamente alla Camera e spiegare i motivi di questa decisione assurda”
In effetti, la scelta del governo italiano, e cioè di partecipare a una provocazione, schierando dei soldati al confine con la Russia, in un momento poi di particolare tensione geopolitica, mette in pericolo non solo i nostri interessi economici, ma anche quelli politici: se dovesse scoccare la scintilla (e in caso di elezione della Clinton sarebbe quasi una certezza) della guerra “calda” i soldati italiani, trovandosi a ridosso della Russia, trascinerebbero il nostro Paese nel conflitto, da cui forse potrebbe altrimenti star fuori.
Inoltre, vi è da notare come il governo da una parte rifiuti di porre un freno all’immigrazione, sbeffeggiando chi parla di difesa dei confini, dall’altra senta l’esigenza di difendere i confini altrui. Il tutto mentre la Russia è impegnata nella lotta al terrorismo islamista e il PD a candidare e a far eleggere in Italia esponenti dei Fratelli Musulmani, legati cioè al Qatar… uno dei Paesi che finanziano i terroristi “siriani”.
Comunque non è solo colpa del governo: dove sono tutti quelli che si stracciano le vesti per la costituzione, minacciata, a loro dire, dalla riforma del Senato? La “costituzione più bella del mondo” non dice, infatti, all’articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”?
Massimiliano Greco