Sergej Lavrov

Sergei Lavrov, il Ministro degli Esteri russo ha affrontato il Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo, chiedendo un’indagine sullo sterminio dei curdi in Turchia, denunciato da più fonti.
Lavrov, in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha espresso preoccupazione per quanto sta accadendo in Turchia, lamentando tuttavia, l’inerzia delle istituzioni internazionali, che o hanno giocato allo scaricabarile, o si sono limitate a vaghe promesse.

Il ministro ha anche sottolineato che la Turchia non ha cessato i bombardamenti contro i curdi siriani, ostacolando la loro lotta contro i terroristi di Daesh/ISIS.

“Quando i curdi tentano di riconquistare il territorio occupato dall’ISIS, finiscono sotto il fuoco turco” ha dichiarato Lavrov, durante la conferenza stampa.

Egli ha anche sottolineato che il flusso di petrolio dalla Siria alla Turchia e, allo stesso modo, il flusso di combattenti nella direzione opposta, continuano, anche se il volume del commercio di petrolio si è notevolmente ridotto a causa della campagna aerea russa, così come gli sforzi da parte della coalizione a guida USA.

“Insistiamo per una risoluzione ONU che vieti tutti gli scambi commerciali con l’ISIS – che si tratti di petrolio o di altro – e altre risoluzioni devono essere emanate per interrompere il flusso di combattenti dalla Turchia alla Siria” ha aggiunto.

Secondo i media, la repressione militare brutale contro i curdi ha portato a centinaia di morti, 150 dei quali sarebbero stati bruciati vivi.

Massimiliano Greco