Il recente avvicinamento della NATO ai confini della Russia ha destato delle preoccupazioni in più di un Paese. Secondo le dichiarazioni di alcuni rappresentanti, la Russia prenderà delle contromisure nei confronti dello scudo antimissile (difesa missilistica) posizionato in Polonia ed in Romania.
Politici e militari russi hanno più volte espresso la loro preoccupazione nei confronti dell’avvicinamento delle forze della NATO, e delle sue infrastrutture, ai confini del Paese. Inoltre, gli Stati Uniti hanno recentemente trasferito in Europa due bombardieri B-52H per le esercitazioni navali e terrestri NATO BALTOPS 2016 e Saber Strike 2016 nel Mar Baltico.
Stavolta le preoccupazioni di Mosca sono state inaspettatamente supportate da Berlino. In un’intervista del 19 giugno al giornale Bild am Sonntag, il Ministro degli Esteri tedesco, Steinmeier, ha criticato le manovre della NATO Saber Strike, operanti a poche decine di chilometri da San Pietroburgo, la seconda capitale russa. Il Ministro ha aggiunto che queste manovre creano “nuovi motivi per rinnovare il vecchio confronto politico”, e ha suggerito invece la cooperazione con la Russia, al posto delle continue ostilità.
Secondo fonti russe, la dichiarazione del capo della politica estera della Germania rafforzerà la linea diplomatica di Mosca, ma i preparativi militari non si fermeranno comunque. A quanto risulta da recenti dichiarazioni interne, la Russia ha già iniziato ad attuare una serie di politiche anti-occidentali, basate sulla strategia della sicurezza nazionale adottata alla fine del 2015.
Si potrebbe quindi pensare che la risposta di Berlino sia dovuta alla consapevolezza del potenziale militare e di quello dell’industria bellica della Russia, e che pertanto, a livello diplomatico, stia con questo cercando di fermare, o almeno rallentare, la comparsa di un nuovo scenario di conflitti in Europa. Tale eventualità rappresenterebbe infatti una minaccia non solo per la Russia, ma per l’intero continente europeo.
Silvia Vittoria Missotti