BELGRADO – In questi giorni le principali autorità politiche e religiose della Serbia hanno reagito alle nuove proposte avanzate dall’Unione Europea, che prevedono il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo da parte serba in cambio dell’ingresso nell’Unione. I media di Belgrado hanno riportato le dichiarazioni del presidente Tomislav Nikolic, del patriarca della Chiesa Ortodossa Serba e dei deputati del Parlamento serbo.

Il presidente: Le condizioni dell’UE mi ricordano l’ultimatum dell’Austria-Ungheria nel 1914

Per il presidente della Serbia Tomislav Nikolic, l’ultima “carta” da Bruxelles è assolutamente inaccettabile per la Serbia ed è impossibile per essa procedere nell’integrazione europea a queste condizioni.

“Mi ricorda l’ultimatum dell’Austria-Ungheria del 1914, e se il prezzo è riconoscere l’indipendenza del Kosovo, io sono contrario al nostro ingresso nell’Unione Europea,” ha detto Nikolic in un’intervista per il quotidiano di Belgrado Vecernje Novosti.

Egli ha aggiunto che i nuovi requisiti potrebbero far sì che il governo serbo adotti un documento che poi verrebbe adottato dal parlamento.

“Noi non abbiamo bisogno di nessun altro modo per testare la volontà dei cittadini, finchè operiamo in conformità con la Costituzione. I cittadini l’hanno adottata e noi la applichiamo. E stando a questa Costituzione, non c’è nessuna indipendenza del Kosovo-Metohija,” secondo Nikolic.

Il patriarca: La Serbia non deve sacrificare il Kosovo per l’Europa

La Chiesa Ortodossa Serba sostiene il cammino della Serbia verso l’UE, ma non dobbiamo e non possiamo sacrificare il Kosovo, ha affermato il Patriarca serbo Irinej dopo l’incontro di giovedì con il primo ministro Aleksandar Vucic.

“La posizione della Chiesa è molto chiara e ben nota – noi vogliamo che la Serbia continui la sua strada verso l’UE e in questo ha il nostro totale appoggio, ma non dobbiamo rinunciare alla culla della Serbia, al nostro popolo che vive lì, alle nostre città sante. Non dobbiamo sacrificare il Kosovo a causa dell’Europa, perché non ha prezzo,” ha detto il Patriarca Irinej al quotidiano di Belgrado Kurir.

Inoltre ha notato che l’incontro è stato costruttivo e che i rappresentanti del governo sono disposti a lavorare insieme su queste questioni.

I deputati serbi: La Serbia non merita ricatti

I deputati dei principali partiti di maggioranza, commentando i nuovi emendamenti nella piattaforma dei negoziati del Capitolo 35, che indirettamente chiede il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, hanno detto che la Serbia non merita di essere ricattata nel suo cammino verso l’UE con nuove condizioni.

Vladimir Djukanovic, del Partito Progressista Serbo, e Djordje Milicevic, del Partito Socialista Serbo, from the Socialist Party of Serbia, giovedì hanno dichiarato ai giornalisti di aspettarsi che il primo ministro e il governo prendano la miglior decisione possibile nel difendere gli interessi statali e nazionali.

La decisione dovrebbe allo stesso tempo provvedere all’integrazione della Serbia nell’UE e assicurare una vita normale ai serbi in Kosovo-Metohija.

Giulio Zotta

UN COMMENTO

  1. Povera Serbia messo in una situazione difficile, di dover sceglier tra l’europa e l’orgoglio. Intanto finche ci sono i serbi in kosovo, ovvio che la patria non li abbandona..

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