Un intero paese, una sola partita e (forse) un solo uomo a dividere Lionel Messi dal primo trionfo con l’Albiceleste: il Cile, la finale e (forse) Gary Medel. A poche ore dal calcio d’inizio i media argentini appaiono più interessati a Sampaoli che al Tata Martino e le indiscrezioni sull’undici della Roja si susseguono una dopo l’altra ininterrottamente.
Pare sia il Pitbull a curare la Pulce e se fosse per i soprannomi sarebbe lecito pensare che non ci sia storia. Il sostegno di Beausejour a sinistra e il possibile arretramento del raggio d’azione di Arturo Vidal potrebbero completare l’ennesima gabbia dalla quale dovrà cercare di liberarsi il talento di Rosario.
Per il resto è il Cile è disposto in maniera tradizionale con Bravo tra i pali, Isla e Silva a completare l’altra metà della difesa, Diaz e Aranguiz a centrocampo con Vidal e il genio Valdivia a supporto di Alexis Sanchez e di Edu Vargas.
Il Tata Martino invece ha nel ballottaggio in difesa tra Garay e Demichelis l’unico dubbio. Gli altri dieci sono scontati: Romero in porta, Zabaleta, Otamendi e Rojo a costituire i ¾ del pacchetto arretrato, Biglia e Mascherano nel mezzo con Pastore che cercherà un’altra prestazione super e in attacco il consueto Aguero-Messi-Di Maria che se tutto va per il verso giusto potrebbe diventare anche un ritornello da raccontare alle generazioni future.
La voglia di vincere farà il resto anche perché sarebbe frustrante perdere un’altra finale a meno di un anno di distanza dal gol di Goetze. Rojo parlando alla stampa ha ammesso apertamente che la ferita è ancora aperta e che è giunta l’ora che si cicatrizzi definitivamente: o se gana, o se muere!
Un’intera nazione si è già fermata in trepidante attesa, anzi no! C’è un piccolo lembo di Argentina, dove però sorge un grande stadio, che ha la ‘sfacciataggine’ di farsi beffe della crescente attesa assistendo al primo match dei sedicesimi di finale di Copa Argentina tra River Plate e Rosario Central. Il Monumental può permetterselo.
A dire il vero sembra quasi che il Rosario funga da sparring partner, ma non sarà certamente così. E’ un River Plate protagonista su più fronti in questi giorni, pizzicato forse dal ritorno di Tevez agli odiati cugini del Boca Juniors. Coppa, mercato e campionato. In Coppa come abbiamo già detto c’è il Rosario Central, sul mercato la temperatura sale. Oltre al ritorno di Saviola, c’è l’ingaggio del classe 92 Alario dal Colon per due milioni di euro, di Bertolo dal Banfield per un milione, di Luis Gonzalez che dopo Porto e Marsiglia è andato in Qatar a guadagnare qual cosina e infine il ritorno del giovane Andrada dal Metz. Già ma non sono solo belle notizie. Teofilo Gutierrez sta provocando più di una notte insonne, non soltanto ai suoi tifosi, ma anche alla società che ha ingaggiato un vero e proprio duello verbale con l’entourage del colombiano che contesta la mancata accettazione di alcune offerte provenienti dall’Europa, in particolare dallo Sporting Lisbona. Naturalmente il club nega categoricamente. Il delantero colombiano però non è l’unico dato per partente, anche Vangioni sembra destinato oltreoceano e la lista si potrebbe allungare ulteriormente se le voci di presunte difficoltà economiche venissero confermate.
Ponendo il caso che il River sia costretto a vendere crediamo che la dirigenza farà di tutto per prolungare i tempi delle trattative in modo da disporre dei propri gioielli il più a lungo possibile dato che nella notte tra mercoledì e giovedì riprenderà anche la Primera Division con gli uomini di Gallardo impegnati in casa del Tigre.
Occhi dunque alla finale tra Cile e Argentina, senza dimenticarsi di River Plate – Rosario Central.
Roberto Balio