Uno studio dell’Accademia Austriaca delle Scienze dimostra che il 40 per cento degli immigrati in Austria crede che i precetti religiosi abbiano la precedenza sulle leggi della nazione. Il dato è talmente sconvolgente, talmente contrario al quadro roseo che i media amano dipingere, che il governo austriaco sta premendo per avere un pacchetto di legge che migliorino fortemente l’integrazione religiosa.
Lo studio, infatti, sottolinea come il 40 per cento delle persone intervistate, benché formalmente si professi a favore della democrazia e della parità fra i sessi, sostiene che la religione sia una guida più affidabile per il comportamento delle persone, rispetto alle leggi dello stato laico.
Un roboante 80 per cento degli intervistati vorrebbe addirittura che le leggi religiose avessero validità pubblica. La Sharia, in poche parole, dato che si tratta di musulmani: il 43 per cento degli intervistati viene dalla Siria, il 37 per cento dall’Afghanistan, e il 20 per cento dall’Irak.
Circa la metà degli intervistati ritiene lo stile di vita delle persone occidentali troppo liberale e sostiene inoltre che ci sia troppa libertà.
Inoltre, nonostante la maggior parte degli intervistati riconosca la parità fra sessi, quasi tutti ritengono che le donne debbano girare coperte (l’intervista non specifica se si tratti di velo, burqa, o altro, N.d.a.) anche in Austria.
Oltre a ciò, il 37 per cento ha anche affermato che volevano corsi separati di ginnastica e nuoto per ragazzi e ragazzi, e uno su cinque addirittura pensa che alle donne debba essere proibito lavorare.
Infine, l’88% degli intervistati ha dichiarato di accettare le abitudini di vita degli austriaci in generale, ma il 38% ha ammesso che si tratta di costumi troppo liberali per loro.
Il ministro degli Esteri nonché dell’Integrazione, ha chiamato il processo di integrazione “una grande sfida. Se ci sono violazioni delle nostre leggi o dei nostri valori fondamentali, bisogna dimostrare che i regolamenti in Austria devono essere rigorosamente rispettati”.
Tra le altre misure in arrivo per contrastare il rischio della diffusione dell’integralismo, il divieto di velo integrale, come ad esempio il burka, e il divieto di progetti di distribuzione del Corano, così come l’obbligo di erogare un salario basso ai rifugiati. Queste e altre iniziative devono ancora essere accettato dai partner della coalizione, i socialdemocratici, che si sono più volte scagliati contro queste iniziative.
In Austria si sta diffondendo la preoccupazione, a seguito delle violenze commesse dagli immigrati. In quella più recente, una donna di 50 anni è stata pugnalata da un rifugiato afghano, solo perché stava leggendo la Bibbia.
Nel novembre scorso, il ministero degli Interni austriaco ha ammesso che c’è stato un aumento vertiginoso nel numero di crimini che coinvolgono i richiedenti asilo.
Questo ha rafforzato il sentimento anti-migranti della nazione. L’Austria ha accolto 90.000 richiedenti asilo nel 2015.
Intanto, a Rotterham, in UK, un gruppo di islamisti ha gridato in tribunale “Allahu Akbar!” in sostegno di alcuni immigrati condannati per pedofilia.
Neanche in Germania le cose vanno bene, anzi: come abbiamo rivelato in un nostro precedente articolo, ancora attuale, la polizia tedesca rivela che, nei soli primi sei mesi del 2016, gli immigrati hanno commesso 142.500 reati in Germania cioè 780 reati al giorno – un incremento di quasi il 40 per cento rispetto al 2015.
Angela Merkel è sempre più sotto pressione per via della sua ostinazione ad accogliere in massa gli immigrati – solo l’anno scorso ne sono arrivati circa 900 mila.
Secondo i dati dell’Ufficio penale federale, gli immigrati tedeschi hanno commesso oltre duecentomila crimini in tutto il 2015, due terzi dei quali coinvolgono il furto, la contraffazione e vari reati finanziari.
Il rapporto dice: “Nel corso dei primi sei mesi del 2016, i migranti hanno commesso 142.500 reati, secondo la Ufficio federale della polizia criminale. Ciò equivale a 780 reati commessi dai migranti ogni giorno, con un incremento di quasi il 40 per cento rispetto al 2015. I dati includono solo i crimini in cui un sospetto è stato catturato (ciò significa che, in realtà, i crimini commessi dagli immigrati sono molti di più, N.d.a.). […] migliaia di migranti che sono entrati nel paese come “richiedenti asilo” o “profughi” sono scomparsi.”
Inoltre vanno ricordati gli attentati compiuti con coltelli, armi da fuoco e, lo scorso Natale, anche un tir, che ha provocato una strage.
Le statistiche sui crimini commessi dagli immigrati in Germania sono emerse in un contesto di crescenti tensioni politiche riguardo proprio la politica delle porte aperte ai migranti, portata avanti dalla Merkel.
Il partito di destra antiimmigrazione, l’AFD, sta approfittando dell’ondata di rabbia per l’afflusso degli immigrati. A settembre, infatti, nel Land di Berlino, l’AFD ha ottenuto un fragoroso 14%.
In Francia la situazione è altrettanto drammatica, come scrivevamo in quel pezzo e la situazione non è cambiata.
Il X arrondissement di Parigi, una volta pacifico, con una vivace vita notturna con ristoranti e bar e frequentato dai turisti, è diventato una zona in cui non recarsi a seguito della creazione del campo profughi, che ha portato squallore e violenza.
Migliaia di migranti – per lo più provenienti da Sudan, Libia, Afghanistan, ed Eritrea – hanno piantato le tende sotto la stazione della metropolitana dopo che la demolizione della giungla di Calais ha frustrato i loro sogni di recarsi nel Regno Unito.
La polizia francese ha provato (e fallito) in molte occasioni a ripulire la zona, ma gli immigrati, semplicemente, ritornano coi loro bivacchi, ancora e ancora.
Gli abitanti, furiosi, hanno chiesto che il campo sia chiuso una volta per tutte, e riferiscono di aver sentito “rumori agghiaccianti” provenienti da esso, e nel bel nel mezzo della notte, e le strade sono piene di spazzatura e feci.
Gli scontri fra immigrati in tutta Parigi sono all’ordine del giorno, così come le aggressioni ai danni dei francesi.
Potrà di tutto ciò avvantaggiarsi la Le Pen, per scalare la poltrona presidenziale? Forse, ma il sistema elettorale francese rende quasi impossibile la sua vittoria.
La politica delle porte aperte, nei confronti degli immigrati, sta fallendo in tutta Europa, ma nessuno sembra davvero in grado di arrestare la corsa verso il baratro, al massimo di rallentarla.
Massimiliano Greco