
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ricevuto nello Studio Ovale della Casa Bianca il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. L’incontro è avvenuto nel bel mezzo della bufera politica per il licenziamento da capo dell’Fbi, James Comey, che guidava l’indagine sul “Russiagate”.
Il colloquio è andato “molto bene”, per il tycoon. “Abbiamo avuto un incontro molto, molto buono”, ha detto Trump, sottolineando, in particolare, che “si riuscirà a mettere fine alle violenze e alla morte in Siria”. Il presidente Usa ha liquidato sarcasticamente la vicenda Comey: “Perché l’ho cacciato? Semplice, non stava facendo un buon lavoro”.
Lavrov ha sottolineato come l’amministrazione Trump sia composta “da gente che viene dal business”, con cui è possibile “un dialogo libero da ideologie, come quelle che hanno rovinato i rapporti con la Casa Bianca di Obama“. Importante il passaggio sul ruolo degli States in Siria: “Vogliono porre fine alle orribili uccisioni in Siria il più presto possibile, tutti stiamo lavorando a quello scopo”.
“Per gli Usa, ha aggiunto Lavrov, è umiliante, come è umiliante per il popolo americano dire che la Russia influisca sul suo sistema politico”. Il capo della diplomazia di Mosca ha negato nuovamente che vi siano state interferenze russe nelle elezioni Usa, inoltre ha definito illegali le azioni del predecessore di Trump sui beni immobili (negli Stati Uniti) di proprietà della Federazione Russa.
L’ex presidente Usa, alla fine di dicembre 2016, ha varato sanzioni a carico della Special Technoliges Center, della Zor Security e dell’Autonomous Non-commercial Organization Professional Association of Designers of Data Processing Systems, per “interferenza nelle elezioni” e “pressione sui diplomatici statunitensi” nel loro lavoro in Russia. Gli Usa hanno anche chiuso due strutture del governo di Mosca a New York e in Maryland. Inoltre, 35 diplomatici russi sono stati definiti “persona non grata”.
L’incontro tra Trump e Lavrov, svoltosi a porte chiuse e alla presenza dell’ambasciatore del Cremlino, Sergei Kislyakche, è giunto, quindi dopo il faccia a faccia del ministro russo con il segretario di Stato americano Rex Tillerson nella sede del dipartimento di Stato.
A fine riunione, il successore di Barack Obama, ha ricevuto, a sorpresa, l’ex segretario di Stato Henry Kissinger.
Sollecitato a dire la sua su Comey, il ministro deli Esteri russo si è lasciato andare a una battuta: “E’ stato licenziato? State scherzando, state scherzando”. Dello stesso tenore anche le dichiarazioni di Vladimir Putin, chiamato in causa sulla vicenda da Cbs News prima di una partita di hockey a Sochi: “La sua domanda per me è molto divertente. Non sia arrabbiato con me. Noi non abbiamo niente a che fare con questo”, ha detto al giornalista, aggiungendo che il caso Comey non avrà “nessun effetto” sulle relazioni fra Stati Uniti e Russia.
Sergej Lavrov ha anche annunciato che in occasione del G20, previsto per il 7 e 8 luglio ad Amburgo in Germania, il presidente russo Putin e quello americano Trump si incontreranno. L’estromissione della stampa, ha sollevato tante polemiche negli States.
Pungente come sempre il commento in proposito della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.
“Credo che, in questa situazione, tutti si rendano conto della vera e propria isteria nei media degli Stati Uniti. Si può già parlare di agonia intellettuale”, ha tuonato la Zakharova.