Il tabellino
LAZIO-NAPOLI 0-3 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: 25’pt Callejon; 6′ e 47’st Insigne
LAZIO (3-4-2-1): Strakosha; Bastos (7’st Hoedt), Wallace, Radu; Basta (14’st Patric), Parolo, Murgia (7’st Keita), Lukaku; Felipe Anderson, Milinkovic-Savic; Immobile. (Vargic, Adamonis, Biglia, Cardoselli, Crecco, Luis Alberto, Djordjevic, Lombardi, Tounkara). All. Inzaghi
NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic; Allan, Jorginho, Hamsik (34’st Rog); Callejon (28’st Zielinski), Mertens (38’st Milik), Insigne. (Rafael, Sepe, Maggio, Leandrinho, Maksimovic, Chiriches, Pavoletti, Diawara) All. Sarri
ARBITRO: Irrati di Pistoia
NOTE: Ammoniti: Bastos, Milinkovic-Savic, Allan, Zielinski, Hysaj, Patric. Angoli: 3-3. Recupero: 1′; 4
Soltanto un azzurro a brillare…
All’Olimpico di Roma, ieri sera, alle 22.35, c’era soltanto un azzurro a brillare.
Quello del Napoli di Maurizio Sarri. Di Josè Maria Callejon. E, soprattutto, di Lorenzo Insigne, che ancora una volta ha dimostrato che di “Insigne”, appunto, non ha soltanto il cognome, ma anche il saperci fare con il pallone.
Sono i partenopei, dunque, a portarsi a casa l’intera posta in palio nel posticipo del 31esimo turno del Campionato di serie A, battendo 3-0 la Lazio nel proprio domicilio e centrando così il 20° successo, il decimo in trasferta, di cui ben sei consecutivi.
Il tris napoletano, però, oltre a certificare una certa supremazia dei vicecampioni d’Italia in carica contro una Lazio forse scarica mentalmente dopo il passaggio del turno in Coppa Italia, già ha dato un verdetto preciso. Anche per questa stagione, così come la scorsa, i primi tre posti hanno dei proprietari fissi: Juventus, Roma e Napoli, perché Marek Hamsik e compagni, infatti, vincendo ieri sera, hanno portato a sette punti il vantaggio sul quarto posto, occupato proprio dalla Lazio, chiudendo di fatto qualsiasi velleità e (presunto) discorso per la lotta Champions League. A sette gare dal traguardo sembra giù tutto deciso per le posizioni che contano davvero.
Un Napoli qualitativamente superiore
Perché ha vinto il Napoli? Semplice, perché contro un avversario privo comunque di pedine importanti come De Vrij, Biglia e Lulic, ha dimostrato di essere qualitativamente superiore in tutti i reparti del campo. Soprattutto in attacco, dove l’incisività e l’esplosività del terzetto offensivo non ha lasciato scampo a Strakosha.
Tanti gol senza il Pipita
Sugli scudi, naturalmente, Callejon, che sale a quota nove in Campionato e soprattutto Insigne, vincitore della sfida a distanza tutta italiota con il napoletano ma laziale Ciro Immobile, e autore di una pregevole doppietta che lo fa salire a quota 14 nella classifica marcatori.
La crescita di Lorenzo “Il Magnifico” è l’emblema del grande lavoro effettuato in questi due anni da Maurizio Sarri. Dopo le stagioni difficili con Rafa Benitez, infatti, lo Scugnizzo nativo di Frattamaggiore con il cambio di panchina è esploso. L’anno scorso è stato l’unico attaccante che non ha sfigurato davanti a mister 36 goal Gonzalo Higuain, chiudendo la stagione a quota 12 marcature.
Quest’anno, senza il Pipita, è già a quota 14 e ha ancora un mese e mezzo di tempo per incrementare il bottino. Un anello fondamentale di un “piccolo” tridente senza prime punte vere (dimentichiamo Dries Mertens?) ma da 43 centri in tre…
Il momento di forma straordinario degli azzurri
Il prezioso successo di ieri, inoltre, ha certificato un buon momento di forma del Napoli, che resta in scia al secondo posto rimanendo a -4 dalla Roma, con la concreta possibilità di poter realizzare addirittura più punti dell’anno scorso, quando fu toccata la quota record degli 82 punti. Ora è a 67, e ne restano ancora 21 in palio. Difficile certo, ma non impossibile.
Effetto derby e calo fisiologico della Lazio
I motivi per i quali la Lazio ha perso? Molto probabile un calo di concentrazione della banda di Inzaghi junior, reduce da otto gare utili consecutive e, soprattutto, dall’approdo in finale di Coppa Italia dopo il doppio derby contro la Roma.
Male i biancocelesti con le Grandi
Sconfitta pesante certo – significa addio ai sogni di grande Europa – ma che forse poteva essere preventivabile, visto appunto tutto ciò che ha preceduto questa partita. E conferma una sorta di maledizione biancoceleste contro le “grandi” della serie A. In cinque partite contro Juventus, Napoli e Roma (manca ancora il derby di ritorno in Campionato), Felipe Anderson e compagni hanno racimolato soltanto 1 punto, un goal fatto e 9 subiti.
Qualcosa vorrà pure dire. Ora non resta che lottare per l’Europa league e prepararsi al meglio per la finale (in casa) della Coppa nazionale.
I top
Keita: entra al 7′ del secondo tempo, e dà un altro passo alla manovra della Lazio che inizia a creare grattacapi al Napoli. Senza esito, però.
Insigne: conferma di essere un punto di forza inamovibile per i suoi. Sono 14 le reti messe a segno in Campionato, e promette di farne ancora di più.