debiti

Il 41,3% della popolazione maggiorenne in Italia ha un un mutuo o un prestito in corso. Gli interessi sono alti, spesso al limite, soprattutto per i prestiti. Le soglie di usura per il secondo trimestre 2021 sono pari al 6,25% per i mutui ipotecari a tasso fisso; 6,825% per i mutui a tasso variabile; 18% per i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione; 22% per gli scoperti e15,8% per i prestiti finalizzati. Il debito medio pro-capite da rimborsare è pari a 32.253 euro.

La situazione è a dir poco preoccupante: ogni 3 contratti 1 è irregolare e dà diritto a rimborsi importanti per il consumatore finale fino a 10 anni dopo l’estinzione del debito. Altro scoglio da abbattere sono le segnalazioni alla centrale rischi. Per l’associazione che tutela contribuenti e consumatori “occorre allentare le segnalazioni sulle rate pagate in ritardo altrimenti si creeranno milioni di soggetti non più finanziabili”.

Bankitalia nel suo ultimo bollettino riporta come sia “proseguita l’espansione dei prestiti alle imprese e rimane elevata la domanda di finanziamenti con garanzia pubblica”. E ancora: “Per le famiglie i criteri di offerta sui prestiti sul credito al consumo sono stati resi più favorevoli”. Di avviso diametralmente opposto è Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti: “Questo report non corrisponde alla realtà dei consumatori italiani: il credito finalizzato o personale ha costi e tassi di interessi altissimi, addirittura una spesa di 3 euro a rata con addebito diretto”.

Nel primo trimestre del 2021 l’indebitamento delle famiglie in rapporto al reddito disponibile è aumentato, raggiungendo il 65,1%. L’incidenza degli oneri sostenuti per il servizio del debito (spesa per interessi e restituzione del capitale) sul reddito disponibile ha raggiunto il 10%.

Le famiglie italiane boccheggiano. A dimostrarlo impietosamente è il numero altissimo di italiani che non potrà permettersi neanche un giorno di vacanza per ragioni di reddito. permettersi una vacanza a causa di una crisi dei redditi. Famiglie con lavoratori annoverabili tra le Partite Iva o lavoratori nel settore privato finiti in cassa integrazione. Il maggior numero di prestiti personali è stato richiesto proprio per pagare vecchi debiti.

Federcontribuenti chiede di “abbassare il tasso di interesse per cessione del quinto, prestiti finalizzati e personali al pari di quelli per il mutuo”. E lancia un grido d’allarme: “E’ urgente sdebitare le famiglie italiane”.