Dopo l’avanzata di Haftar a Tripoli che ha riacceso il focolaio libico, il senatore di Forza Italia Stefania Craxi in qualità di Vicepresidente della Commissione Affari Esteri di Palazzo Madama ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Stampa: “Se quanto sostenuto pubblicamente da alcune fonti libiche fosse vero, ossia che l’avanza di Haftar alla conquista della Tripolitania e verso Tripoli gode sottobanco del beneplacito di taluni Stati stranieri, peraltro gli stessi che si sperticano in dichiarazioni di facciata, non ci sarebbe nulla di cui stupirsi.
Si confermerebbe, solamente, ciò che da tempo andiamo sostenendo nel paese ed in parlamento, ovvero che in territorio libico sono in troppi a giocare, fin dalla cacciata di Gheddafi, una partita che poco c’entra con la democrazia prima e la stabilizzazione del Paese poi e che in questo scenario l’Italia, dopo aver perso il suo status ed il suo rapporto privilegiato, ha giocato una partita di rimessa sbagliando interlocutori, strategie ed alleanze.
Le prossime ore delineeranno con maggiore chiarezza i contorni di una situazione che registra scontri tra milizie, in un sostanziale rafforzamento di Haftar. Ma se anche qui fossero confermate le voci che vogliono personalità, alti funzionari, Ministri e membri del Consiglio di presidenza lasciare Tripoli alla volta di Turchia e Tunisia, viene da pensare che, al di là dei tempi (taluni parlano di 48 ore), l’ingresso del generale della cirenaica sembra cosa fatta.
Cosa diversa, però, sarà il governo del paese, la sua stabilizzazione e pacificazione. In tutto ciò, il Governo italiano, che intende fare?”.
La senatrice Craxi dimentica che nel 2011, quando l’Italia partecipò all’eliminazione di Gheddafi – senza aver chiaro cosa fare dopo – scatenando la situazione di ingovernabilità che si è protratta fino ad oggi, era sottosegretario del ministero degli esteri.