
“Come governo abbiamo accolto la richiesta del governo di Tripoli appoggiato dall’Onu di inviare un ospedale militare, che ovviamente avrà le sue protezioni”, questa la telegrafica risposta del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che riguarda la prossima partenza di unità militari italiane con destinazione “Quarta Sponda”.
Una partenza che coincide con l’offensiva scatenata dalle forze militari comandate dal Generale Khalifa Haftar che ha portato alla conquista degli impianti petroliferi di Ras Lanuf, Mersa el-Brega, Sidra e Zuetina.
L’Italia, dopo non avere fatto nulla per evitare che l’intervento della NATO rovesciasse con la violenza e i bombardamenti il Governo della Jamariyah libica di Gheddafi, ora sta inviando un ospedale da campo e le unità necessarie alla sua protezione in aiuto del Governo Sarraj, insediato a Tripoli dall’ONU.
Per chi non lo sapesse Fayez al-Sarraj proviene da una famiglia importante della tripolitania. Il padre Mustafa era ministro durante la monarchia senussita, mentre Fayez ha svolto alcuni ruoli governativi durante l’epoca Gheddafi. Sarraj messo a capo dell’attuale governo di Tripoli lo scorso gennaio ha tuttavia restituito legittimità ai Fratelli Musulmani libici. Il libico sarebbe infatti legato alla milizia fondamentalista “Fajr Libya” longa manus dell’Ikhwan, i Fratelli Musulmani foraggiati da Doha che fino al 2013 controllavano anche l’Egitto del dopo-Mubarak.
Non più tardi dell’aprile 2016 Sarraj visitava nella Istanbul di Erdogan (altro grande amico dell’Ikhwan) un forum sulla “solidarietà musulmana”, parola in codice per intendere la penetrazione politica del Qatar, garantita dagli enormi capitali dei fondi di investimenti dell’Emirato, nei più distanti scenari del mondo musulmano (e non solo).
Khalifa Haftar, un tempo Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Libico fu abbandonato da Gheddafi alla prigionia in Ciad dopo il fallimento della campagna militare contro N’djamena per il controllo della Striscia di Aouzou e quindi transfuga negli Usa dove ha vissuto fino al suo rientro in Libia (nel 2011). Dal marzo 2015 è Ministro della Difesa e comandante supremo delle forze armate fedeli a Tobruk.
Il Generale, sostenuto dall’Egitto di Al-Sisi, fortemente avverso alla presenza dei Fratelli Musulmani nella vicina Libia, e più sottotraccia dalla Russia di Putin e da altre potenze emergenti. il breve sostegno che aveva ricevuto dalla Francia è terminato la passata primavera quando l’Eliseo ha deciso di ribadire la propria fiducia agli Ikhwaniti di Sarraj sperando che essi tramite i “colloqui di riconciliazione” riuscissero a fagocitare il Parlamento legittimo in esilio interno a Tobruk e quindi “neutralizzare” Haftar senza colpo ferire, semplicemente chiedendone la testa al primo rimpasto governativo.
Paolo Marcenaro