
Due eroi della resistenza ungherese al nazismo, nascosti e misconosciuti che sono stati prima grandi giocatori e poi grandi allenatori anche in Italia: Géza Kertész e István Tóth-Potya. Due storie eccezionali raccontate dalla bella ricerca storica di Roberto Quartarone edita da Edizioni Incontropiede.
Kertész, marcantonio capace di giocare sia in difesa che in attacco, ha giocato in patria, chiudendo la carriera a 29 anni. Da quel momento è iniziata la carriera da allenatore con un lungo girovagare nella nostra penisola, con particolari successi raccolti a Catania e alcune stagioni in Serie A, tra Lazio e Roma. Tóth ha avuto invece una carriera da giocatore più importante (19 presenze in nazionale con 8 reti), tra Nemzeti e lo storico Ferencváros, squadra nella quale ha iniziato ad allenare, prima di passare per Trieste (Triestina, ovviamente) e Milano (Ambrosiana Inter).
I due si riuniscono durante la Guerra a Budapest per guidare un gruppo di resistenti. Arrestati dopo la delazione di un agente della Gestapo, vengono uccisi dai soldati tedeschi pochi giorni prima della liberazione della capitale ungherese.
Il libro di Quartarone ha il merito di raccogliere e presentare il lungo lavoro di ricerca iniziato da alcuni storici e giornalisti catanesi e dal comitato che nel 2011 ha proposto l’intitolazione di una strada all’allenatore eroe, capace di portare il Catania per la prima volta in Serie B.
A completare il libro, oltre ad una vasta bibliografia, troviamo un capitolo statistico e una bella appendice fotografica.
Due eroi in panchina
di Roberto QuartaroneEdizioni InContropiede, 2016
117 pag, 13,50 euro
Per acquistare il libro contattare il sito della casa editrice: incontropiede.it