Il 12 settembre le truppe siriane hanno completato la sconfitta del gruppo di milizia dell’ISIS che aveva bloccato i quartieri settentrionali e meridionali di Deir ez-Zor.
Secondo gli esperti militari, i giorni dello Stato Islamico in Siria sono ormai contati e, molto probabilmente, prima della fine di quest’anno, i suoi resti saranno distrutti. Secondo il parere di esperti, il teatro d’azione dello Stato Islamico cambierà in seguito alla sua sconfitta.
I militari russi, che si trovano in Siria su invito del presidente Assad, hanno accusato gli Stati Uniti di salvare i terroristi dell’ISIS dalla provincia di Deir ez-Zor. Secondo i russi, la coalizione internazionale militare anti-terrorismo guidata dagli Stati Uniti avrebbe evacuato in elicottero, dalla provincia di Deir ez-Zor, cinque membri dell’ISIS, tra cui un finanziere responsabile per il commercio illegale di petrolio. Gli americani hanno smentito categoricamente l’accusa. Il senatore russo Franz Klintsevich, sulla sua pagina Facebook, aveva scritto che gli americani avrebbero evacuato oltre 20 leader dello Stato Islamico. Si potrebbe trattare di dati ricevuti dalle truppe russe in Siria.
Secondo alcuni specialisti sul Medio Oriente provenienti da Russia, Iran e Kazakistan, gli americani intenderebbero trasferire militanti dell’ISIS in Afghanistan. Davud Shoja, consigliere politico iraniano sul Medio Oriente, ha rilasciato un’intervista alla Mehr News esprimendo il parere che gli americani stiano preparando il trasferimento di militanti dell’ISIS da Siria e Iraq ai confini della Cina e della Russia, al fine di destabilizzare questi Paesi.
Altri esperti hanno espresso dubbi riguardo questo scenario. Essi credono infatti che gli islamisti abbiano paura della potenza militare della Russia e della Cina, e che tendano quindi a non andare nei Paesi dell’Asia centrale ed in Afghanistan, dove la forza militare e politica sono i pashtun talebani. Secondo gli stessi esperti, uno scenario diverso potrebbe essere l’invio degli islamisti in Europa: fino a 10 mila persone potrebbero essere inviate in Europa, soprattutto in Germania, Francia e Spagna.
Il 27 agosto 2017, il presidente della Repubblica Ceca, Miloš Zeman (fermo antagonista dell’immigrazione musulmana) ha detto: “Se lo Stato Islamico sarà sconfitto in Iraq e in Siria, vi è il rischio che i terroristi, oltre a spostarsi in Afghanistan, creino una base terroristica in Europa. Tale base può essere la Bosnia-Erzegovina, data la sua composizione nazionale”. Nella federazione della Bosnia-Erzegovina (repubblica musulmana e croato-serba) interi villaggi professano l’Islam, e molti bosniaci musulmani combattono nelle file dell’ISIS. Inoltre, a Sarajevo, la capitale della Bosnia-Erzegovina, 140 società appartenenti a residenti del Kuwait vendono con successo immobili a cittadini arabi.
Silvia Vittoria Missotti
Sono d’accordo con Michele, i “terroristi” sono stati creati dal cosiddetto “mondo libero e democratico” per destabilizzare i paesi che non intendono soggiogarsi al volere del suddetto mondo ipocrita. alvaro
Le potenze non si fanno scrupoli quando si tratta di combattere i loro antagonisti strategici.L’ipotesi di trasferire i terroristi in prossimità dei confini di Russia e Cina è realistica