Il leader del movimento 5 stelle Beppe Grillo all’indomani delle votazioni online riguardanti il nuovo codice di comportamento esordisce sul suo blog con un post che annuncia la vittoria: “40.954 iscritti hanno partecipato alla votazione sul Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie che è stato ratificato con il voto favorevole del 91% dei partecipanti, pari a 37.360 iscritti”.

In seguito all’annuncio dell’approvazione del nuovo codice si è scatenata subito una forte reazione politica. Primo della fila Pizzarotti, sindaco di Parma, che si trova in forte contrasto con il Movimento dopo le note vicende giudiziarie. Il sindaco ha commentato l’approvazione del codice con le seguenti parole: “Oggi, a distanza di ben sei mesi, è arrivata la conferma di quanto ho sempre fatto notare. Chi tace, piega la testa e non sa formulare un benché minimo pensiero critico è solo uno yesman. E oggi continuo a vedere molti yesman, ma pochi politici con una loro coerenza e una loro autonomia. “Quando il Movimento 5 Stelle mi aveva sospeso illegittimamente – aggiunge – mancava un regolamento sulle sospensioni e uno sul codice di comportamento. Nelle controdeduzioni che mi erano state chieste lo feci notare: impossibile e illegittimo sospendermi se mancano i regolamenti per farlo. Da parte dei vertici silenzio assoluto, lo stesso da parte del direttorio, ora rottamato senza neppure una spiegazione”. Poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “chi fa notare le incongruenze e i gravi errori di una forza politica non è un traditore, né un infiltrato, ma una persona che con onestà intellettuale dice le cose esattamente come stanno, proponendo giuste soluzioni e senza aver paura delle conseguenze di tenere la testa alta”.

Non sono mancati commenti neanche del fronte del Pd, in particolare dalla deputata Ileana Argentin che con una nota ha sottolineato la sua disapprovazione per un codice fatto, secondo lei, su misura per la Raggi: “Che vergogna senza fine il M5s. Ora Beppe Grillo si inventa l’ultima delle sue “beffe” rivolta ai cittadini del paese, con il codice di comportamento in caso di vicende giudiziarie. Dopo questo nuovo “strumento” impossibile non pensare che da un momento all’altro possa arrivare qualcosa giuridicamente pericoloso per la sindaca di Roma Raggi. Niente è a caso in quel movimento, hanno paura di perdere la capitale ma sanno che la cara Virginia si trova dentro un possibile problema legale”, stigmatizza la parlamentare dem. “Il codice, come dice Grillo nel suo blog, permette di analizzare caso per caso se escludere o meno uno degli eletti dal m5s. Grillo ed i suoi sono veramente incommentabili, a pensare che dicevano che il PD doveva mandar via tutti gli indagati, come mai invece i loro devono essere considerati e giudicati uno per uno? Le loro non sono regole rispettose del principio di uguaglianza e di etica , bensì sono degli escamotage per far decidere sempre gli stessi , cioè Grillo e i suoi intimi” scrive esprimendo il suo disappunto la Argentin.

Al di là di ogni possibile considerazione politica bisogna sottolineare il fatto che per un movimento spesso caratterizzato da un disordine e da una patologica disomogeneità, il nuovo codice rappresenta una svolta i cui risultati andranno indubbiamente a definire la maturità politica del Movimento. Da alcuni è stata definita una svolta garantista, suscitando istantaneamente la reazione di Beppe Grillo che ha commentato così: “Il codice di comportamento del Movimento 5 Stelle (votato ieri dalla stragrande maggioranza degli iscritti) rappresenta una svolta Garantista? Falso. È un’altra bufala di giornali e tv” – e aggiunge – “garantisce ai cittadini che chi tra i suoi eletti non rispetta i principi a cui ha aderito come portavoce viene messo fuori dalla porta. Non aspettiamo il terzo grado di giudizio. Nel Movimento 5 Stelle già al primo grado si prevede l’espulsione. Se nel Pd si applicasse lo stesso nostro Codice, non resterebbe quasi più nessuno”, precisa il leader e fondatore del Movimento. Ma il cambio di passo nei confronti della giustizia è evidente.