Un’altra tegola per Draghi e per la pattuglia politica più numerosa che lo sostiene. Dopo il fronte politico, nel Movimento Cinque Stelle se ne apre uno giudiziario. Il Tribunale di Napoli ha sospeso le due delibere con cui, lo scorso agosto, il M5S ha modificato il suo statuto e “incoronato” Giuseppe Conte come presidente.
I provvedimenti, risalenti rispettivamente al 3 e al 5 agosto 2021, sono stati sospesi in via cautelare per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”, in primis l’esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum, nell’ambito del processo intentato da un gruppo di attivisti del Movimento, difesi dall’avvocato Lorenzo Borré.
Ad annunciare la decisione del giudice della settima sezione civile, Gian Piero Scoppa, è stata annunciata dallo stesso Borré. Diverse centinaia di iscritti hanno partecipato al pagamento delle spese legali con una raccolta di fondi. Il ricorso, presentato il 17 settembre scorso, era stato illustrato dagli attivisti Renato Delle Donne e Steven Hutchinson e dallo stesso legale.
Tra i motivi di impugnazione figuravano “le modifiche statutarie e l’incoronazione del candidato unico identificato in Giuseppe Conte” (secondo i ricorrenti tali modifiche “non sono state adottate con il quorum indicato dallo Statuto modificato, che facevano riferimento alla partecipazione al voto di un quorum pari alla maggioranza degli iscritti”); la chiamata alla partecipazione al voto avvenuta “su un sito a cui gli associati non erano iscritti e che non aveva i requisiti di ufficialità, avendo così conseguenze sulla partecipazione al voto”; “la violazione del principio di parità tra gli associati poiché prima tutti potevano aspirare a cariche apicali”; la violazione del principio di parità per effetto di “una norma transitoria che prevedeva la candidatura di un solo nome, individuato con designazione di Beppe Grillo che non ne aveva il potere perché il vecchio Statuto era ancora in vigore”.
Prova a gettare acqua sul fuoco l’ex capo politico reggente del M5s, Vito Crimi, dopo la riunione con l’ex premier nella sua abitazione romana: “La nostra comunità mi sembra che si sia espressa in maniera molto chiara sul presidente Conte. Non credo che sia il problema dell’iscrizione, dei nuovi iscritti, dei sei mesi, che possano far cambiare il risultato. Quindi adesso si procederà a una nuova votazione secondo le indicazioni del giudice di Napoli”.
“La mia leadership nel Movimento 5 stelle si basa ed è fondata sulla profonda condivisione di principi e valori. Quindi è un legame politico prima che giuridico”, taglia corto il capo defenestrato dei pentastellati, annunciando a stretto giro una nuova consultazione sulle modifiche allo statuto, già necessarie dopo la bocciatura di dicembre della Commissione di garanzia per gli statuti e la trasparenza dei partiti politici. Alla sospensione “si risponde con un bagno di democrazia”, ha aggiunto Conte.
Frasi di circostanza. Il malumore interno, già alle stelle per il Mattarella bis, continua a crescere. E Di Maio lo attende al varco.