Marion Le Pen: “se non uccidiamo l’islamismo, sarà esso che ci ucciderà.” La mia reazione all’attentato islamista che ha fatto più di 80 morti a Nizza. Condividi questo video!”
La prova che Marion Le Pen abbia ragione almeno su questo punto, la si è avuta stanotte, quando migliaia di turchi sono scesi in strada, su invito dell’imam locale, in sostegno di Erdogan, gridando “Allahu Akbar!” il grido che gli islamisti lanciano quando ammazzano qualcuno. Come, per esempio, al Bataclan, o a Nizza.
Lo stesso grido lanciato durante la decapitazione di un golpista in Turchia da parte di sostenitori di Erdogan. Lo stesso Erdogan che gode del sostegno di USA e UE e che ha sempre supportato i terroristi in Siria, fornendo loro un santuario, documenti falsi, armi, denaro e acquistando il petrolio da essi sottratto al governo siriano.
Terrorismo e islamismo vinceranno, finché non recideremo i legami con i Paesi sponsor del terrorismo, come la Turchia di Erdogan, e non cominceremo a filtrare gli immigrati. Al momento, infatti, gli immigrati, principalmente quelli di fede islamica ma, in generale, quelli di provenienza africana e mediorientale, rappresentano uno “Stato nello Stato.” Lo si è visto in Italia coi fatti di Rosarno, lo si è visto, da tempo, in Francia, Belgio, Gran Bretagna e Germania, per nominarne solo alcuni.
Con questo non intendiamo certo avvallare le autentiche idiozie levatesi in questi giorni da parte della solita destra fallaciana, Meloni e Santanchè in testa. Non ci servono altre crociati né, tanto meno, crociati col cuore a Tel Aviv e il portafogli a Washington.
Ci sono Paesi islamici laici (Siria in testa) o comunque che non finanziano il terrorismo (Iran) e organizzazioni islamiche (Hezbollah) che i terroristi li combattono da anni, grazie anche al sostegno russo. Ecco, noi dobbiamo guardare a quelle compagini che vogliono difendere il proprio Paese, non a quelli che da decenni praticano l’arte del golpe eterodiretto, e che hanno devastato il medioriente, creando orde di migranti che poi si riversano in Europa. Cavalli di Troia dell’islamismo, del Qatar, dei sauditi. E di Erdogan.
Lo scontro di civiltà è un boomerang, sia chiaro.
Tuttavia, è innegabile: l’ora delle esitazioni, del cerchiobottismo, del piede tenuto in due (ma anche 3 o 4) scarpe deve finire, prima che sia troppo tardi.
Purtroppo, la destra, sopratutto italiana, è tarata dagli influssi nefasti della Fallaci, dei neocon e dei sionisti, che vorrebbero trasformare la guerra al terrore in una guerra contro l’Islam tout court (ma i soldi del Qatar e dell’Arabia Saudita comunque gli islamofobi, quelli veri, li apprezzano più degli islamofili). Dal canto proprio, la sinistra, compresa la quasi totalità dei cosiddetti comunisti e perfino di una parte dei socialisti, ha fatto proprio il pensiero debole, rinunciatario, della “Open Society” predicata da Soros, in cui l’odio, la violenza, pure la difesa sono sbagliate (eccetto contro i fantomatici razzisti e omofobi contro i quali ogni cosa è permessa).E tale compagine, “sinistra” in ogni senso, che non ha nulla di socialista (come si può essere socialisti, e rifiutarsi di difendere la propria patria ei propri connazionali? Il Che gridava “Patria o Muerte!” mica “siamo cittadini del mondo”) non vuole neppure sentire parlare di provvedimenti di semplice buon senso, come maggiori controlli alle frontiere, identificazione degli immigrati, respingimento dei clandestini, e di regolazione dei flussi. D’altro canto, nessuno, né a destra né a sinistra vuole recidere i legami col Qatar, con la Turchia e con i sauditi.
E la destra che dice “No alle moschee finanziate con denaro pubblico” lascia di fatto che queste ultime vengano costruite con i petrodollari macchiati di sangue siriano, iracheno e, ormai, anche europeo.
AGGIORNAMENTO: in Francia, sembra che stiano arrestando una persona scesa in strada al grido di “la Francia ai francesi.”
Massimiliano Greco