La linea del governo italiano sta tenendo e l’azione del premier Giuseppe Conte sta producendo i frutti sperati. Aumenta il numero dei Paesi che accoglieranno parte dei 450 migranti arrivati su un barcone al largo di Lampedusa e trasbordati su due navi Frontex e della Guardia di Finanza. Le navi sono ancora in attesa al largo di Pozzallo, in Sicilia, e sono stati portati viveri per due giorni. Intanto il presidente del Consiglio ha autorizzato lo sbarco di 59 donne e bambini dalle imbarcazioni. A quanto si è appreso, la maggioranza dei migranti a bordo è di nazionalità eritrea (oltre 280).
E’ stato lo stesso premier Conte a fornire aggiornamenti costanti sull’evoluzione della situazione, attraverso i social.
“Francia e Malta, si legge in un post su Facebook del premier, prenderanno rispettivamente 50 dei 450 migranti trasbordati sulle due navi militari. A breve arriveranno anche le adesioni di altri Paesi europei. È un risultato importante ottenuto dopo una giornata di scambi telefonici e scritti che ho avuto con tutti i 27 leader europei”.
“Ho ricordato loro, prosegue Conte, la logica e lo spirito di condivisione che sono contenuti nelle conclusioni del consiglio europeo di fine giugno e che prevedono il pieno coinvolgimento di tutti i paesi dell’Ue. È proprio rifacendomi a questi principi, che ho chiesto loro di farsi carico di una parte di questi migranti. Le stesse cose le ho ribadite anche nella lettera che, come annunciato, ho inviato proprio oggi al Presidente della Commissione europea Juncker e al Presidente del Consiglio europeo Tusk, sollecitando una attuazione immediata delle conclusioni del Consiglio europeo”.
“Finalmente, conclude Conte, pubblicando la missiva inviata, l’Italia inizia ad essere ascoltata davvero. (Qui di seguito la lettera che ho inviato ai capi di Stato e di governo dei 27 paesi del Consiglio europeo)”.
https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/posts/425453824603255
In un successivo aggiornamento, il presidente del Consiglio, elenca i paesi che finora hanno accettato di accogliere i migranti: “Dopo i 100 migranti di cui si sono fatte carico ieri sera Francia e Malta, oggi anche la Germania ha acconsentito a prenderne altri 50. Al momento ci sono quindi 150 persone – su un totale di 450 migranti che erano diretti in Italia e che sono attualmente a bordo delle navi Frontex e della Guardia di Finanza – che saranno equamente distribuite in altri Paesi europei”.
“Questa, continua il premier, è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all’Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all’ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà. Continuiamo su questa strada, con fermezza e nel rispetto dei diritti umani”.
https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/posts/426166227865348
Elogia la fermezza del governo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che su Facebook scrive: “è finito il tempo di governi complici e pavidi”. Questo il post di Salvini sul social: “Dopo Francia, Germania e Malta anche Spagna e Portogallo hanno accettato di accogliere parte degli immigrati presenti sulle navi al largo della Sicilia. Bene, fermezza e coerenza pagano, è finito il tempo di governi complici e pavidi. Il prossimo obiettivo però, per stroncare una volta per tutte la Mafia del traffico di esseri umani, sarà riaccompagnare gli immigrati dove sono partiti. In Italia, e in Europa, entra solo chi ha il permesso. Con orgoglio, buona serata Amici”.
https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10155918277163155
Chiusura totale rispetto alla richiesta italiana, hanno annunciato invece Repubblica Ceca e Ungheria. “Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all’Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare. Un tale approccio è la strada per l’inferno”, ha scritto su Twitter Andrej Babis, il premier della Repubblica Ceca, Paese membro del gruppo di Visegrad. “Il nostro Paese, prosegue, non riceverà alcun migrante. L’unica soluzione alla crisi migratoria è il modello australiano, cioè non fare sbarcare i migranti in Europa”.
https://twitter.com/AndrejBabis/status/1018412646637473792
Si chiama fuori anche l’Ungheria. “Non accogliamo nessuno. Gli elettori ungheresi si sono espressi chiaramente alle ultime elezioni: non vogliono vivere in un paese di immigrati”, ha dichiarato Istvan Hollik, portavoce del gruppo parlamentare di Fidesz, il partito di Orban, aggiungendo che “gli ungheresi rifiutano il piano Soros”.
“Non sorprende, ma fa molto pensare che Babis commenti l’approccio italiano come ‘la strada per l’inferno’. Forse il premier della Repubblica Ceca non ha ancora colto il senso di cosa significhi far parte di un’Unione”, ha replicato in una nota il sottosegretario agli Affari esteri, Manlio Di Stefano.
“Non ci si può riempire le mani quando si tratta di beneficiare economicamente dall’Europa e lavarsele quando ci sono problemi da affrontare a viso aperto. Sappiamo tutti che nel lungo periodo l’obiettivo comune è quello di permettere a tutti di restare a casa loro con una vita dignitosa, ma nell’immediato non si può delegare”, ha continuato Di Stefano.
“Bisogna che tutti i 27 Paesi dell’Unione si prendano le proprie responsabilità. Il premier Babis, insieme ai Paesi Visegrad, devono seguire l’esempio dei Paesi che hanno appoggiato la richiesta di Conte, altrimenti ripensino seriamente la loro funzione all’interno dell’Unione Europea”, ha concluso il sottosegretario agli Affari esteri.
Aggiornamento
Poco prima della mezzanotte, è arrivata dal Viminale l’autorizzazione allo sbarco per tutti i migranti a bordo della nave Monte Sperone della Finanza e della Protector di Frontex. Centoventotto i minori non accompagnati.
“Oggi per la prima volta potremo dire che sono sbarcati in Europa”, commentano da Palazzo Chigi. “Una vittoria politica”, la definisce il vicepremier Matteo Salvini.
“Spero che siano sempre di meno le imbarcazioni che arrivano in Italia. In questo momento ci sono due navi di ong spagnole in acque libiche, è evidente la complicità con il business dello scafismo. In Italia non attraccheranno”, aggiunge il leader del Carroccio.
Il ministro affronta il “nodo” libico: “Dobbiamo cambiare la normativa e rendere i porti libici porti sicuri. C’è questa ipocrisia di fondo in Europa per cui si danno soldi ai libici, si forniscono le motovedette e si addestra la Guardia costiera ma poi si ritiene la Libia un porto non sicuro. È un bipolarismo che va superato”.