
BOCCIATI
SVIZZERA: ad ogni manifestazione si scioglie sul più bello. Vittima di un’identità calcistica di difficile definizione (preponderanza mitteleuropea o balcanica?) e della cronica assenza di un attaccante che vada almeno sopra la decenza. ORFANI
SPAGNA: il ridicolo torello difensivo messo in mostra per 120 minuti nella sfida contro la Russia ha messo a nudo tutti i limiti del sistema spagnolo post-guardiolismo. L’idea di un gioco propositivo con possesso palla senza Xavi, Pedro e Villa, con Iniesta a mezzo servizio e soprattutto privati dell’equilibratore Xabi Alonso diventa solamente una ricerca di un guiness di passaggi inutili. Se poi ci aggiungiamo che il fantomatico sistema delle cantere ha regalato alla nazionale il nulla in chiave offensiva (si sono presentati con due brasiliani naturalizzati e Iago Aspas) la frittata è fatta. ALLA RICERCA
MASCHERANO: il nuovo allenatore in pectore della Seleciòn non riesce a trovare una contromossa allo strapotere atletico e fisico di Mbappè. PIVELLO
LO SPIRITO INGLESE: 120 minuti di simulazioni, provocazioni, gioco sottoritmo e una buona mezz’ora speculando su un goletto segnato su rigore. Inghilterra-Colombia è la pietra tombale su una narrativa trita e ritrita sull’indomabile spirito degli inglesi. REVISIONISMO
GIANNI RIOTTA: da invitato in Russia ci regala giornalmente perle di assoluto valore giornalistico. Dal divieto di fare selfie allo stadio al selfie con il tifoso russo (autodenuncia?), dalla profezia su Spagna-Russia (cito, testualmente: “a meno di una morte voluta, non si vede come la Russia […] possa battere la Spagna”) allo straordinario post in cui parla di “stadio Luzhin”, di mister “Chernesov” e dei “Campioni di Spagna” (riferendosi alla Spagna stessa). HA STATO PUTIN!
PROMOSSI
DZJUBA E AKINFEEV: estremo difensore e terminale offensivo della Russia padrone di casa che torna dopo 48 anni nelle prime 8 al mondo. Sono loro gli uomini copertina della squadra che sta mettendo in mostra altre ottime individualità, su tutti Zobnin e Golovin. Un’ultima parola anche per l’immarcescibile Ignaševič, che ad un passo dai 39 anni sta mostrando probabilmente il lato migliore della sua carriera. BACIATI DAL SOLE
MODRIĆ: in una Croazia a ritmi bassissimi, con i compagni di primo piano imperlati da una bellissima Danimarca, Luka si prende in spalla la squadra, la porta ad un passo dalla qualificazione al minuto 115 quando mette Rebic davanti a Schmeichel e si ripresenta dal dischetto nel momento clou della lotteria finale. TOP
KAGAWA: prendete la sua gara, registratela e mostratela ai ragazzini per spiegare come si deve muovere e cosa deve fare un trequartista. MAGISTRALE
URUGUAY: Tabarez rinuncerebbe ad un rene piuttosto che affrontare la Francia senza Cavani. Però il Matador non ci sarà e il mondiale della Celeste sarà ad una svolta: ora o, forse, mai più. Se si superano Mbappè e compagni anche senza l’attaccante più completo al mondo, la strada per la vittoria è spianata. PRONTI A TUTTO
MBAPPÉ: è il top player di questo mondiale, probabile MVP della manifestazione. Con l’Argentina sembrava praticamente irrefrenabile, ma la (non) sistemazione tattica dei ragazzi di Mascherano l’ha agevolato. Ciò non toglie che ci troviamo davanti ad un eletto della Dea Eupalla. MANTIENITI