BOCCIATI

NEYMAR: non potevamo non partire da lui. Doveva essere il suo mondiale, soprattutto dopo le dipartite di Ronaldo e Messi. Invece il talento ad uso e consumo dell’Emiro del Qatar verrà ricordato più per le simulazioni e per le sceneggiate piuttosto che per le (poche) belle giocate. CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL…

FERNANDINHO: disastroso contro il Belgio, fa rimpiangere non poco quello che possiamo tranquillamente considerare il più forte mediano al mondo in questo momento, Casemiro. Il centrocampista del City provoca un goffo autogol di braccio ed è protagonista di una gara che lascia al contropiede belga praterie inaspettate. PACHIDERMICO

MUSLERA: È stato per anni un portiere regolare, nulla di spettacolare, ma sempre sul pezzo. Pilastro della più forte nazionale uruguagia dell’ultimo mezzo secolo (vabbè la narrativa sulla “garra charrua”, ma se non hai i giocatori di talento le figure da cioccolataio le fai comunque…), ma l’errore contro la Francia è letale. COMPLICE

PROGETTI: Southgate era un traghettatore, Dalić è arrivato in nazionale quasi per caso. Eppure sono lì a giocarsi i mondiali. In nazionale, più di progetti quadriennali o grandi voli pindarici servono selezionatori capaci di gestire il momento e i talenti a disposizione. CAMPATI IN ARIA

VIDA: la provocazione a favore dei nazisti ucraini in una mondiale giocato in Russia poteva evitarsela. MARIONETTA

DIRETTORI SPORTIVI: attendiamo con ansia il primo colpo di mercato supervalutato del post-mondiale. PIVELLI

PROMOSSI

LAXALT: l’esterno del Genoa cancella dal campo il nuovo superfenomeno del calcio mondiale, Kylian Mbappé. Altra grande intuizione della dirigenza interista la sua cessione, per affidare la fascia al Dalbert di turno. RIMPIANTO

ROBERTO MARTINEZ: capisce che con bel gioco e elogi degli espertissimi non si vince. Quindi mette in soffitta la squadra iperoffensiva presa a pallonate dal Giappone e rispolvera un po di Giuàn Trapattoni: difesa bella forte, Fellaini con i suoi kili a fare da interdizione e contropiede. PRAGMATICO

PICKFORD: certo, arrivare dopo Seaman, Calimity James e Joe Hart ti da già una bella botta di autostima. Ma il giovanotto dell’Everton ha salvato il mondiale inglese con almeno quattro interventi decisivi contro la Svezia. Perché se è vero che chi vince ha sempre ragione, ai punti i boscaioli scandinavi avrebbero portato a casa qualcosa più di uno 0-2 con eliminazione senza se e senza ma. DISCONTINUITA’

RUSSIA: parliamoci chiaro, con una pubblicistica più morbida verso il paese di Putin l’impresa dei ragazzi di Čerčesov sarebbe da libro cuore. Ma la Russia è promossa appieno in tutti gli aspetti, non solo sportivi: organizzazione perfetta, puntuale, sicura. Chi blaterava di squadracce di uligani amici di Putin pronti a punire inglesi o polacchi dovrebbe vergognarsi. 10 e LODE

MARADONA: “C’è una mafia che porta via i calciatori africani per naturalizzarli per le nazionali europee. E molte volte il bisogno obbliga questi giovani giocatori a fare una scelta del genere”. Dichiarazioni fresche fresche. Sempre controcorrente. CORAGGIO