Nonostante sia già passato del tempo dalla morte di Fidel Castro, l’evento è ancora nelle top list dei media in Russia. Sul tema dei rapporti russo-cubani (ed americano-cubani) si trovano molti articoli di analisi sui giornali russi, ed a Cuba e a Fidel è stato anche dedicato un talk show sulla televisione russa.

Inoltre, il tema di Cuba riemerge nuovamente nelle dichiarazioni dei politici e dei diplomatici russi, soprattutto per quanto riguarda il tema della successione, ed il futuro delle relazioni russo-americane sotto la nuova amministrazione di Donald Trump.

A parte qualche eccezione, tutti gli autori ed i commentatori dei media russi, ed i social network russi in generale, hanno espresso rammarico per la morte del leader della Rivoluzione cubana.

L’opinione generale dei russi è stata bene espressa dal presidente Vladimir Putin, che il 26 novembre ha chiamato Raul Castro per esprimere le proprie condoglianze per la morte di suo fratello. Putin ha definito Fidel Castro un leader che suscitava rispetto in tutto il mondo.

Anche i patrioti russi, avversari delle idee socialiste, hanno espresso rispetto per il leader defunto. Per loro Fidel Castro era, prima di tutto, un patriota di Cuba ed un nazionalista cubano, coerente e deciso nemico dell’America, che ha restituito al popolo cubano la propria autostima ed indipendenza.

Un altro argomento comune sulle pubblicazioni e nelle dichiarazioni dei politici ed esperti su Cuba in Russia è il bisogno di ripristinare appieno le relazioni economiche, politiche e possibilmente anche militari con l’isola. I russi si rammaricano del fatto che, nel corso della presidenza di Mikhail Gorbaciov prima e di Boris Eltsin poi, avevano creduto alle promesse di amicizia degli americani, allontanandosi così da Cuba. In risposta, invece, avrebbero visto l’espansione della NATO in prossimità dei confini russi.

Fidel Castro auspicava anche ad un riavvicinamento tra la Russia e Cuba, ed infatti, di recente, la Russia ha cancellato un debito 30 miliardi di dollari che aveva dato in prestito a Cuba.

Recentemente, Donald Trump ha detto che la cooperazione tra gli Stati Uniti e Cuba, delineata negli ultimi anni e mesi della presidenza di Barack Obama, verrà interrotta se le autorità della Repubblica Cubana non agiranno per migliorare la vita “dei cubani, degli americani di origine cubana e per gli Stati Uniti in generale”. Trump ha chiamato lo stesso Fidel Castro un dittatore brutale, cosa che non aiuterebbe la comprensione reciproca tra i due Paesi.

Questo fatto avvantaggerebbe invece la Russia: il Vice Capo del Ministero degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, sembra infatti convinto che la politica dell’Avana nei confronti di Mosca non cambierà dopo la morte di Fidel Castro. Questo potrebbe rappresentare un importante trampolino di lancio per la Russia verso il continente latino-americano.

Se così fosse, in futuro, Cuba ed altri Paesi dell’America Latina potrebbero contare sull’aiuto della Russia nella realizzazione di programmi economici ed energetici. Potrebbe aprirsi, in futuro, una cooperazione anche nella sfera militare, con Cuba, il Venezuela ed il Nicaragua, oltre che con alcuni altri Paesi del subcontinente sudamericano.

Tutto questo potrebbe però preoccupare non solo gli Stati Uniti, ma anche la Cina. La Cina, infatti, lavora da molto tempo in America Latina nella sfera politico-militare, e la Russia rappresenterebbe la concorrenza.

Silvia Vittoria Missotti