Non basta chiamarsi Parma per vincere la Serie B. Non basta che l’emittente locale ironizzi su un nordcoreano per battere il Perugia. Non basta quello che è stato fatto finora.
Il Parma è la grossa sorpresa di questo weekend, in negativo sia chiaro. Dopo la sconfitta interna con il Brescia, per molti colpa del campo pesante (non per noi), i ducali erano chiamati a dissipare i giudizi non positivi che aleggiavano intorno a Collecchio. La trasferta di Perugia non era delle più agevoli per tornare alla vittoria, ma il “Renato Curi” è un campo dove puoi comunque uscire a testa alta, al di là del risultato.
Invece niente, zero, Parma nullo dopo l’1-0 di Han, cioè dopo venti minuti di gioco. Squadra spesso allungata e senza idee, lancio in avanti a tratti sistematico contro i lunghi del Perugia che hanno sempre avuto la meglio su uno spaesato Calaiò, stavolta sostenuto, male, da Siligardi. In Umbria ci si è messa pure la difesa a fare acqua da tutte le parti con Buonaiuto che in occasione dei due gol ha ridicolizzato la retroguardia gialloblù. 3-0 il finale.
Per D’Aversa c’è già lo spettro dell’esonero ma la piazza deve anche capire che gli squadroni sono formati di giocatori e non dalla ragione sociale. Allo stato attuale sembra d’obbligo dover abbassare le aspettative.
Il Perugia riprende la marcia dopo il pari di Cittadella e torna in vetta insieme al Frosinone e al Carpi che stoppa a tre la serie di vittorie consecutive ottenendo comunque un ottimo pari a Cremona.
Allo Zini è stato un test importante, sia per la Cremonese, sia per gli emiliani. 1-1 il finale con gol di Brighenti e Mbakogu con le due compagini che hanno dimostrato di saper soffrire quando è necessario. La partita è stata equilibrata, non bellissima, giocata con carattere e intelligenza da ambo le parti.
Curiosità: Malcore in panchina per tutti e novanta i minuti, a testimonianza della voglia da parte di Mister Calabro di non bruciare il ragazzo.
Assieme a Perugia e Carpi, come detto, c’è il Frosinone. Al “Matusa” i ciociari soffrono più del previsto contro il Bari di Grosso voglioso di riscatto dopo il brutto avvio di stagione. Partita bellissima, padroni di casa in vantaggio dopo cinque minuti, la ribalta Improta al 15’ e al 29’, ma Bari che viene raggiunto sul pari dal solito Ciofani un minuto dopo aver segnato il secondo gol. Nella ripresa rompe definitivamente l’equilibrio Sammarco al 71’ per il 3-2 finale. Altro risultato strappato con i denti dal Frosinone, segnale di forza e volontà.
Perugia, Carpi e Frosinone prime con dieci punti, dietro a due lunghezze di distanza si insedia l’Empoli che stavolta non subisce reti ma ne segna sempre tre, per la terza volta consecutiva. Caputo e Donnarumma timbrano il cartellino, il 3-0 finale è opera di Ninkovic, troppo trascurato da Chievo e Genoa nei suoi primi due anni in Italia. Ascoli veramente poca roba al “Castellani”, come nelle altre partite di campionato sin qui disputate.
Terzo pari consecutivo per il Palermo che allo “Zaccheria” fa visita ad un Foggia ferito dopo la batosta di Avellino e desideroso di invertire la rotta. I satanelli riescono nell’intento di trovare una buona prestazione ma la vittoria è rimandata ancora. Finisce 1-1 con vantaggio casalingo allo scadere del primo tempo con Nicastro e pareggio rosanero all’80’ con Murawski. Sia per Stroppa che per Tedino c’è ancora da lavorare ma paradossalmente il compito del foggiano pare più semplice. A Palermo invece c’è da sciogliere qualche dubbio quale l’astinenza di Nestorovski e la latitanza di gioco, troppo spesso con trame affidate alla casualità.
Scorrendo ancora, giungiamo all’altra sorpresa di giornata, il Venezia. Sorpresa perché ottiene il terzo 0-0 in quattro partite, lasciando ancora candida la casella dei gol subiti. Il giovane Audero in porta, Domizzi, Modolo, Andjelkovic i tre di difesa, Del Grosso e Zampano i pistoni sugli esterni. E’ una struttura perfetta, come il resto della squadra che ha come unico neo l’assenza di un vero bomber. Zigoni non sembra essere l’attaccante da venti reti (non sono un’enormità in quarantadue gare) anche se l’ex Milan è utilissimo nel lavoro sporco. Filippo Inzaghi prosegue il suo lavoro di crescita anche personale, trovandosi per una volta a rincorrere dolcemente “il fratello meno famoso” come tutti definiscono, odiosamente, Simone.
Proseguendo ancora verso il basso troviamo il Pescara di Zeman che subisce la seconda rimonta consecutiva ma stavolta c’è tanta sfortuna. All’Arechi si trova sul 2-0 fino al 77’ poi Sprocati accorcia le distanze con un eurogol e al 91’ Minala con un gollonzo su punizione da trenta metri sigla il 2-2 finale. La partita è stata affrontata a viso aperto ma il vantaggio abruzzese ci stava tutto. Salernitana ancora cantiere aperto ma in netta crescita malgrado la sofferenza e la fortuna avuta.
In coda primo successo dell’Entella che a Chiavari ridimensiona Pochesci e la Ternana imponendosi 3-1 con pieno merito.
Primo punto invece per la Pro Vercelli che a Brescia alza le barricate contro Caracciolo e compagni costringendoli allo 0-0. Vittoria del Novara in casa col Cittadella per 1-0, con i veneti spreconi in un match tra i più piacevoli del weekend.
Infine primo successo importantissimo per il Cesena che al “Manuzzi” ridimensiona l’Avellino vincendo per 3-1. A dire il vero sull’1-0 gli irpini falliscono il pari dal dischetto con Ardemagni, i romagnoli acquistano ancor più coraggio e legittimano il successo. Torna con i piedi per terra la squadra di Novellino.
Il Calciatore della Settimana
A 37 anni Maurizio Domizzi resta sempre il difensore possente che avevamo apprezzato soprattutto ad Udine nei suoi otto anni in bianconero.
Con grande umiltà ha scelto un anno fa di accettare il progetto di Filippo Inzaghi e del Venezia. Un’impresa tutt’altro che semplice quella dei lagunari, centrare la promozione in Serie B avendo il Parma strafavorito nello stesso girone. Ce la fanno con un’organizzazione esemplare, con un passoinarrestabile, con una difesa granitica che ha in Domizzi il proprio leader.
Dopo tanto girovagare trova la consacrazione e la maturità necessaria a Udine dove dal 2008 al 2016 è praticamente inamovibile. Quando sembrava ormai giunto al termine della carriera ecco Venezia, per una seconda giovinezza. Quattro partite, zero gol subiti, il giovane Audero tra i pali è l’unico portiere ancora imbattuto. Andjelkovic e Modolo al fianco di Domizzi se la cavano da giganti e non è un caso. Maurizio Domizzi, leader carismatico e “spalla” in campo di Filippo Inzaghi.
Il Best 11
Fulignati (Cesena);
Domizzi (Venezia), Bergamelli (Pro Vercelli), Veseli (Empoli);
Krunic (Empoli), Eramo (Entella), Bandinelli (Perugia), Pesce (Cremonese);
Buonaiuto (Perugia), Cacia (Cesena), Sprocati (Salernitana).
Allenatore: Giunti (Perugia).
Il programma infrasettimanale
Si torna subito in campo in B con l’anticipo di stasera tra uno scosso Avellino ed un ermetico Venezia. Per gli irpini c’è la voglia di dimostrare che a Cesena sono solamente inciampati, per i lagunari quella di continuare con queste prestazioni.
Martedì alle 20.30 si giocano tutte le altre partite. Tra le tante spiccano i due big-match del “Renzo Barbera” tra Palermo e Perugia e del “Tardini” tra Parma ed Empoli. Le ospitanti cercheranno di invertire la rotta mentre gli ospiti di confermare a segnare e a convincere.
Senza nulla togliere a queste due sfide riteniamo però ancora più affascinante la sfida del “San Nicola” tra Bari e Cremonese che ci rimanda agli anni novanta, alle avvincenti sfide in Serie A con Gigi Simoni ed Eugenio Fascetti a far sognare le loro piazze.
Completano il tabellone Ascoli-Frosinone, Carpi-Foggia, Cittadella-Cesena, Pescara-Entella, Pro Vercelli-Salernitana, Spezia-Novara e Ternana-Brescia.