La storia delle auto è fatta non solo da modelli sportivi e blasonati, ma anche da auto che, per i motivi più disparati, passarono quasi inosservate senza essere capite, e che oggi risultano rare e molto interessanti: una di queste è la Peugeot 604.

La Peugeot 604 è stata l’ammiraglia della Casa del Leone per 10 anni, dal 1975 al 1985, ed è un’auto dalla storia molto travagliata: fin dal 1970, infatti, a Souchaux si pensava a un’auto di classe alta da posizionarsi sopra alla 504, e si dovette aspettare l’anno successivo per vedere il primo prototipo in scala reale. Come da “tradizione”, anche per la 604 fu Pininfarina a definire la linea, mentre gli interni uscirono dalla matita di Paul Bracq, approdato alla Peugeot dopo il suo passato in BMW. I due designer lavorarono più volte per dare la “forma” definitiva alla 604, che fu pronta per il 1973.

I crash test a cui venne sottoposta in fase di sviluppo erano però poco convincenti, per cui si decise di intervenire per aumentare il livello di sicurezza a bordo, e a complicare le cose ci si mise anche la joint venture tra Peugeot, Renault e Volvo per lo sviluppo e la realizzazione del motore V6 PRV che avrebbe dovuto equipaggiarla: tutto questo fece sì che la presentazione ufficiale della vettura slittasse inevitabilmente, avvenuta, come già detto, nel 1975. Peraltro, anche il momento della sua presentazione al pubblico non si rivelò esente da problemi, perché la Peugeot decise all’ultimo momento di svelarla al Salone di Ginevra (con il cofano motore sigillato) anziché a quello successivo di Parigi come era stato concordato con la Renault; e quest’ultima, quindi, dovette accelerare i tempi per la sua ammiraglia, la R30.

Quando uscì, la 604 deluse in parte le aspettative: a vederla, infatti, appariva anonima e poco originale; comunque era molto elegante, riuscita e pulita nelle linee. Fu provata a lungo dalla stampa specializzata, che ne lodò ampiamente il grande comfort e lo spazio a bordo, mentre criticò il bagagliaio e le finiture: il primo venne giudicato poco capiente, le seconde buone ma non all’altezza di un’ammiraglia. La 604 era una vettura dallo schema meccanico classico, con motore anteriore longitudinale e trazione posteriore: come già accennato, il propulsore era un V6 alimentato a carburatori appartenente alla famiglia PRV, con una cilindrata di 2.7 cc e una potenza di 136 CV, abbinato ad un cambio a quattro marce. L’impianto frenante era a quattro dischi con servofreno e doppio circuito, e anche lo sterzo (a cremagliera) era servoassistito. A richiesta si potevano avere il cambio automatico (a tre marce, fornito dalla GM), gli interni in pelle e il climatizzatore.

Inizialmente la 604 era venduta solo nell’allestimento SL e con solo il 2.7 V6, ma nel 1977 arrivò la TI con lo stesso motore alimentato però a iniezione elettronica, e che offriva in più la chiusura centralizzata, i vetri elettrici posteriori e il cambio a cinque marce. Nello stesso periodo fu introdotta una variante depotenziata della SL, denominata “Taux Reduit” e destinata all’esportazione, ma non disponibile per il mercato italiano. Sempre nel 1977 ci fu un leggero restyling che interessò gli interni (nuovo volante, nuovi rivestimenti e cinture di sicurezza posteriori) e gli esterni, mentre nel 1979 si aggiunsero alla gamma la D Turbo e la Grand Confort: la prima era equipaggiata con un 2.3 turbodiesel da 80 CV sovralimentato con una turbina Garrett T03; la seconda si posizionava al top di gamma con tutta una serie di accessori non disponibili sulle altre versioni (o disponibili a richiesta), ed era basata sulla TI o sulla D Turbo. Nel 1980 la 604 fu nuovamente rivista esteticamente e venne introdotta la SR, caratterizzata da un minor consumo di benzina e destinata esclusivamente a un utilizzo come “auto blu”: questa montava un 2.0 da 95 CV, lo stesso che si trovava sotto al cofano delle 505 “America”.

In questo periodo cambiò anche il nome degli allestimenti: le due D Turbo (normale e Grand Confort) divennero rispettivamente GRD e SRD, mentre la TI Grand Confort divenne STI e la base SL, che mantenne lo stesso nome, fu equipaggiata di serie con il cambio a cinque marce.
A partire dal 1982, quando ormai le vendite della 604 (che non decollarono mai) erano in picchiata, la gamma venne progressivamente sfoltita, ma vanno menzionate le versioni GTI e GTD Turbo, gli ultimi “colpi di coda” di questa vettura ormai a fine carriera: la GTI era motorizzata sempre con il V6 PRV, ma con cilindrata aumentata a 2.9 cc e una potenza di 155 CV; la seconda con un 2.5 turbodiesel (maggiorazione del precedente 2.3) da 95 CV.

La 604, che ebbe una carriera sempre al di sotto delle aspettative e in anonimato, uscì di produzione nel 1985. A sostituirla ci pensò la 605, arrivata nel 1989 (i quattro anni intermedi furono “coperti” temporaneamente dalla 505).

A questo punto, però, è opportuno aggiungere alcune curiosità:
1) La 604 è stata realizzata anche in una versione limousine a passo lungo dalla Carrozzeria Heuliez, destinata ai capi di stato di alcuni Paesi, tra cui il Papa;
2) Inizialmente, secondo le intenzioni della Peugeot, la 604 doveva essere motorizzata con un propulsore V8, poi scartato per ragioni economiche;
3) La 604 D Turbo è stata la prima vettura europea equipaggiata con un propulsore turbodiesel (per l’esattezza, il motore 2.3 e poi 2.5 apparteneva alla famosa famiglia degli Indenor, così chiamati perché prodotti da una società di proprietà della Peugeot appositamente deputata alla fabbricazione di motori diesel: rinomati per la loro longevità e robustezza, pur non essendo oggi più impiegati per usi automobilistici sono comunque ancora prodotto su licenza per motorizzare imbarcazioni ed affini).

La versione Limousine allungata dalla Carrozzeria Heuliez, ad uso dei Capi di Stato ed impiegata anche dal Papa.