
Con la definitiva chiusura del calciomercato e dopo la sosta per le nazionali riparte il Campionato di Serie A, che ha già avuto un’anteprima con le prime due giornate.
Abbiamo quindi atteso di avere davanti agli occhi le rose definitive per esprimere un pronostico sulle certezze, le sorprese e le delusioni del nostra massima divisione.
La prima è una domanda secca: chi vincerà il campionato?
Marco Bagozzi: Difficile non pensare ancora alla Juventus, che davanti alla partenza di Bonucci ha risposto con Douglas Costa, Matuidi, Bernardeschi e Höwedes. Si può discutere forse sulla qualità del centrocampo, ma difesa e attacco sono da top club europeo. Per l’alternativa più Napoli che Roma o Milan, anche se al posto dei partenopei un colpo in difesa l’avrei cercato.
Francesco Scabar: Sarà una lotta a due tra Juventus e Napoli. La squadra di Allegri è nettamente la più forte del nostro campionato che però potrebbe pagare deconcentrazione e logorio di alcuni suoi uomini cardine. I partenopei invece hanno il miglior gioco e il miglior collettivo del campionato. Milan, Roma e Inter le vedo tutte un gradino sotto, per un motivo o per l’altro.
Michele Cotugno Depalma: La Juventus, senza se e senza ma. I sei volte Campioni d’Italia hanno ancora un margine importante rispetto alla concorrenza, vuoi per la mentalità vincente che da sempre li accompagna, vuoi per il vantaggio accumulato in questi anni. Difficile dire se è più forte dell’anno scorso – forse non lo è – in qualche circostanza la partenza di Bonucci potrà farsi sentire, ma difficilmente non si porterà a casa questo ennesimo tricolore.
Mirco Coppola: La Juventus resta naturalmente la favorita. È una società modello per il calcio italiano, ben organizzata sotto tutti i punti di vista e che allo stato attuale può permettersi un monte ingaggi di molto superiore ai suoi competitors a livello nazionale. Tuttavia l’ossessione Champions e i rapporti non idilliaci nello spogliatoio soprattutto con il tecnico Allegri, potrebbero farle perdere qualche colpo in campionato. O almeno questa è la speranza delle altre candidate alla corsa scudetto. Dietro i bianconeri contrariamente a quanto detto da molti commentatori quest’estate non vedo così spacciata la Roma alla quale questo rinfresco della rosa potrebbe aver fatto bene, e Di Francesco non è un integralista, sa adattarsi. Il Milan si nasconde ma se trova la quadra per me lotta per il titolo: uno non spende quasi 300 milioni di euro per arrivare quarto. L’Inter la trovo indecifrabile, mentre il Napoli oltre ad aver la difficoltà di dover registrare la difesa e gli impegni europei deve dimostrare di saper gestire la pressione di un campionato di vertice.
Quali squadre saranno in corsa per i quattro posti Champions?
MB: Le quattro di Champions saranno le citate (Juventus, Napoli, Milan e Roma), con una possibile intrusione interista, che però pagherà il solito spogliatoio allegro e l’assenza del grande acquisto promesso dalla dirigenza, o meglio dai giornalisti lacchè che le orbitano attorno.
FS: Non ci saranno sorprese in ottica Europa, le milanesi non possono proprio fallire l’accesso alle competizioni europee, soprattutto il Milan che ha spento e spanto in sede di mercato. L’Inter ha speso poco ma ha Spalletti, che come tecnico è una garanzia. Tra le “intruse” vedo favorito il Torino, che ha registrato la difesa e ha un Belotti in formato extralusso, mentre la Roma per me potrebbe uscire dal lotto delle squadre europee: la squadra non è stata costruita secondo i canoni del proprio allenatore.
MCD: Qui la lotta è davvero aperta, anche se non penso ci possano essere sorprese. Il Napoli dovrebbe arrivare secondo (è l’unica alternativa decente ai bianconeri), l’Inter di Spalletti, invece, secondo le mie previsioni, si accomoderà sul terzo gradino del podio.
L’ultimo posto se lo contenderanno l’altra milanese, il Milan, che però ha l’obbligo più che il dovere di tornare in Champions visto quanto investito nel mercato, e la Roma, diversa rispetto a quella spallettiana e, forse, con meno certezze, anche in panchina.
MC: Juve, Milan, Roma, Napoli e Inter sono sicuramente le principali candidate ai quattro posti dell’Europa più prestigiosa. Se qualcuna di queste dovesse toppare vedo molto bene la Lazio e il Torino, entrambe al secondo anno con lo stesso tecnico: fanno un calcio di rimessa abbastanza simile, ma Simone Inzaghi rispetto al tecnico serbo sembra avere quel quid in più nel fare spogliatoio che presto lo farà diventare un Top Manager. Fra le Grandi vedo male la Fiorentina: è un po’ troppo perdere Bernardeschi, Borja Valero e Kalinic nella stessa finestra di mercato. I Della Valle dovrebbero decidere cosa vogliono fare da grandi, il calcio italiano ha bisogno anche della Fiorentina.
Che squadre non vedremo più nella Serie A 2018/19?
MB: Dietro sarà una bella lotta. Spal, Crotone, Benevento, Verona, Genoa, Bologna… ne vedo molte di squadre che faranno fatica.
FS: Benevento e Crotone mi sembrano squadre non attrezzate per la serie A: i campani hanno un attacco non all’altezza della massima serie, i pitagorici difficilmente replicheranno il miracolo sportivo dell’anno scorso anche perché hanno cambiato molto. Tra le squadre non aduse alla bassa classifica rischia l’Udinese: i Pozzo sembrano più interessati al calcio d’oltremanica che a quello di casa…
MCD: Vedo spacciati Benevento e Crotone, mentre per la terza che scenderà in serie B dico solo che, sulla carta, tante squadre sembrano “mediocri” vedi Bologna, Udinese, Genoa…
MC: Da anni la Serie A vive una crisi delle squadre medio-piccole che mi sembrano livellate verso il basso. Tuttavia concordo con chi vede Benevento e Crotone lontano dalle altre, i campani senza un bomber di razza, l’offerta del Napoli di prendere Pavoletti è stata rifiutata, deve sperare nella definitiva esplosione di uno come Amato Ciciretti, e al posto delle streghe avrei cercato di tenere Cragno ancora un anno. Il Crotone senza acquisti di rilievo difficilmente ripeterà il miracolo, ma siamo pronti a cospargerci il capo di cenere.
Chi sarà il Re dei bomber?
MB: Capocannoniere non posso che confermare Belotti, il più forte 9 italiano per distacco. Poi naturalmente ci sono gli argentini Higuain, Dybala e Icardi.
FS: Sarà una lotta a tre per lo scettro di “re dei bomber”: Icardi, Belotti e Dybala, i tre calciatori indiscutibilmente più forti del nostro campionato, Higuain invece potrebbe risparmiarsi per l’Europa, dove fino ad ora i suoi gol sono sempre mancati, Džeko potrebbe pagare la confusione che aleggia in casa Roma.
MCD: Qui do un nome secco: Mauro Icardi. Lucianone Spalletti da Certaldo ha nel suo dna calcistico quello di esaltare le prime punte. Ha fatto fare magie ad Antonio Di Natale, ha resuscitato Edin Dzeko, e permetterà anche all’argentino di segnare a grappoli in questa stagione. Per la gioia degli interisti, del commissario tecnico argentino Sampaoli, e di Wanda Nara.
MC: Probabilmente sotto il profilo realizzativo sarà l’anno di Icardi: Spalletti potrebbe fare di lui il bomber del campionato come ha fatto con Edin Dzeko, Higuain segnerà sempre tanto ma capocannoniere non ce lo vedo, soprattutto per come gioca la Juve. Vedo meglio Dybala con il suo gioco a tutto campo, ma attenti al Gallo Belotti che quest’anno potrebbe arrivare alla sua definitiva consacrazione. Non trascurerei gente come Immobile che nel gioco di Inzaghi sembra calato alla perfezione e il folletto Mertens. Dzeko invece è da valutare nel gioco di Di Francesco e difficilmente si vince la classifica cannonieri per due anni di fila.
Un nome per la squadra rivelazione?
MB: La sorpresa potrebbe essere il Cagliari. Pavoletti è un grande acquisto, Barella un prospetto ottimo. Dietro sono andati sul sicuro con Andreolli. Se Rastelli riesce a trovare la chiave di volta potrà fare un buon campionato.
FS: La Spal mi sembra una squadra tosta e ben messa in campo dal suo tecnico, mi ricorda il primo Perugia di Cosmi per me gli spallini possono ambire a qualcosa in più di una semplice salvezza.
MCD: Potrebbe essere la Spal, assolutamente non una squadra materasso. I ferraresi sono ben costruiti per la categoria – Borriello, Paloschi, Lazzari, Floccari-, e con l’esperienza giusta per togliersi soddisfazioni.
MC: Come dicevo prima vedo bene Torino e Lazio che sono al secondo anno con lo stesso allenatore. I torinesi hanno fatto una bella campagna acquisti pensionando due mani bucate come Padelli e Hart e affidando la porta all’ottimo ed esperto Sirigu. Puntellato la difesa con l’esperto Burdisso e l’ottimo Ansaldi, aggiunto tigna al centrocampo con Rincon e la classica ciliegina sulla torta in attacco con Niang. Tanto che il monte ingaggi del club di Urbano Cairo oggi arriva a toccare quota 46 milioni (+14 rispetto allo scorso anno). La Lazio però potrebbe ancora sorprendere: nonostante le cessioni di Biglia e Keita ha dato dinamicità e esperienza al centrocampo con Lucas Leiva e il Campione d’Europa Nani potrebbe dare una mano alla squadra di Inzaghi. Anche la Sampdoria con Giampaolo potrebbe fare un grande campionato per le sue potenzialità.
Chi sarà il calciatore sorpresa, da tenere d’occhio?
MB: Ha già mostrato molto in queste prime due gare di campionato ed è un campione affermato. Ma un giocatore come Kolarov è arrivato in sordina e sarà uno dei top di questo campionato. Tra i giovanissimi menzione va a Cutrone del Milan e Ünder della Roma.
FS: Due giocatori mi hanno colpito in questo inizio di stagione: Amato Ciciretti del Benevento e Patrick Cutrone del Milan su cui Montella dovrebbe puntare a occhi chiusi cambiando modulo…
MCD: Onestamente faccio fatica a rispondere. Potrei dire – da milanista quale sono – Patrick Cutrone, per cui i paragoni già si azzardano, ma che sicuramente ha iniziato alla grande la stagione.
MC: Anche io credo Ciciretti che viene da un ottimo anno in B e potrebbe essere l’unica speranza del Benevento. Lo vedo già via a Gennaio in una grande se le streghe dovessero tirare i remi in barca e monetizzare.
E la delusione?
MB: Fra le potenziali delusioni ci sarà uno dei molti acquisti del Milan: Çalhanoğlu, che non mi convince e penso sarà difficile trovargli una collocazione tattica nello schema di Montella. Se devo fare un altro nome penso a Patrick Schick: troppo circo attorno al suo nome questa estate.
FS: Hakan Çalhanoğlu mi sembra un giocatore troppo lento e compassato per il nostro calcio, inoltre mi sembra di difficile collocazione del centrocampo a tre di Montella, il turco di Germania mi ricorda un po’ la parabola di Rivaldo in rossonero…
MCD: Anche qui è come sopra. La mia sensazione – ma spero di essere smentito – è che André Silva si possa rivelare un flop. Ha il peso dei circa 40 milioni di euro sborsati dai cinesi per portarlo in via Turati, ha dalla sua la giovanissima età, ma in questi primi assaggi di stagione sta facendo fatica e Montella gli preferisce Cutrone. Certo, proviene da un Campionato diverso da quello italico, ma speriamo – per i tifosi milanisti – che non sia un altro Fernando Torres…
MC: È difficile rispondere, piuttosto fra i giocatori che potrebbero avere qualche difficoltà (senza per questo essere una delusione) potrebbero esserci Bonucci che con la difesa a 4 deve ancora convincerci di essere un campione come nella difesa a 3. Il giovane e talentuoso Shick potrebbe pagare il mercato tormentato di quest’estate e il gioco di Di Francesco, meno verticale di quello di Giampaolo, per giunta il ceco dovrà adattarsi a giocare più esterno se non vuole essere soltanto un vice-Dzeko. Un’altra nota dolente potrebbe essere quello che rimane della BBC: Barzagli o Chiellini la cui forza è indiscussa potrebbero pagare il logorio dell’età e lasciare spesso il posto a uno come Höwedes.
Il VAR è già entrato in funzione e ha già diviso, cosa ne pensate?
MB: Penso che sia una cosa positiva l’introduzione del sistema VAR. Naturalmente va tarato, rivisto e sistemato, in fin dei conti è una sperimentazione. Ma calmerà gli animi e soprattutto eviterà di vedere clamorose topiche che hanno falsato (in buona fede, ovviamente) interi campionati. Ormai nel calcio girano barche di soldi e una decisione arbitrale può far svoltare in positivo o negativo decine di milioni di euro di investimenti. Eliminare una buona percentuale di errori non può non far bene al nostro calcio. Anche perchè, tra Smartphone, Tablet e Maxischermi, si è nella situazione in cui tutti sanno cosa è realmente successo in un campo di calcio, in pochissimi secondi, tranne l’arbitro.
FS: La tecnologia nel calcio a mio avviso può essere solo applicata per soluzioni semplici come ad esempio i casi di gol/non gol, il cosiddetto Video Assistant Referee così come è concepito adesso è invece un autentico pasticcio. Innanzitutto non si capisce per che casi specifici si può utilizzare la Var e per quali casi invece non si può utilizzare, alla fine tutto è ricondotto alla discrezionalità dell’arbitro che decide se e quando consultare il monitor. Inoltre queste prime giornate di campionato hanno palesato che la tecnologia in campo non spegne le polemiche per le decisioni arbitrali, anzi, le ha moltiplicate! Inoltre le troppe pause frazionano eccessivamente il gioco e tendono a favorire le squadre che alla fine speculano di più sul risultato!
MCD: Il Video assistant referee lo invocavano tutti da tempo, e adesso che è arrivato viene criticato. Il punto, però, è semplice: la moviola è utile, è innovativa, rende anche più tranquilli e sicuri gli arbitri (a cui spetta sempre l’ultima parola), ma va ben disciplinata e spiegata bene ai non addetti ai lavori. E, soprattutto, deve inserirsi in un quadro di altre novità, tra le quali non sarebbe peregrina e dannosa, quella di passare al tempo effettivo…
MC: Mi sono già espresso un paio di settimane fa sul Var. Ribadisco che il calcio è l’unico fra gli sport di squadra più praticati a non aver ancora inserito la tecnologia nei propri campionati professionistici. Tuttavia l Var oltre ad essere regolamentato meglio andrebbe accompagnato ad altre riforme regolamentari più adatte a favorire il gioco moderno come può essere la riforma del tempo di gioco che dovrebbe poter esser sospeso per favorire il gioco ed evitare alcune scene pietose di perdite di tempo che spesso si vedono in campo.