Salvini e Rixi

È stato condannato a tre anni e cinque messi nella sentenza di primo grado il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti  per il processo “spese pazze” in Liguria. L’ex consigliere regionale in quota Lega è accusato di peculato, secondo il pm il politico leghista avrebbe effettuato una spesa di 97mila euro non giustificabile.

Il vicepremier e leader del Carroccio Matteo Salvini ha comunicato nel pomeriggio le dimissioni del sottosegretario leghista, anticipando così le pressioni del Movimento Cinquestelle, sempre molto severo sul codice etico, adottato e condiviso nel contratto di governo. Nessuno sostituirà il vicepremier ha dichiarato Salvini ai media, «non nominerà neanche mezzo sottosegretario in più» e ha annunciato che Rixi verrà nominato responsabile nazionale alle infrastrutture e i trasporti della Lega.

Tuttavia non sono mancate dichiarazioni polemiche da parte del leader del Carroccio nella sua conferenza al Senato: «Ringrazio Edoardo su cui metto la mano sul fuoco, ovviamente io non nomino neanche mezzo sottosegretario in più, perché conto che entrambi i sottosegretari dimessi e dimissionari tornino a fare i sottosegretari, visto che conto sulla loro totale innocenza. Ricordo che un paese civile prevede che qualcuno sia colpevole a sentenza definitiva». Inoltre ha aggiunto: «ho voluto tutelare Rixi da un massacro mediatico che ha avuto Armando Siri prima di lui. Volevo evitare fosse dipinto come “Il Mostro di Firenze” per i quindici giorni a seguire». Poi rivolto al Cinquestelle: «che gioiscano le opposizioni ci può stare, che esultino gli alleati di governo…».

Monta poi la polemica sul sistema giudiziario. Secondo il leader del Carroccio non è possibile che gli autori dell’Omicidio Vannini abbiano preso soltanto cinque anni, chi spaccia due anni mentre Rixi (“trovato con un paio di caramelle” dice Salvini) tre anni e mezzo. Inoltre rilancia l’azione di governo, torna di nuovo a parlare di Tav, della quale potrebbe accollarsi i costi la Ue al 55%, propone un nuovo step rispetto allo sblocca cantieri, sostenendo la sospensione della legge sugli appalti per due anni, e un piano da 30 miliardi per raggiungere le famiglie del ceto medio-basso con la flat tax.

Le polemiche che i due leader della maggioranza si erano promessi di mettere da parte sembrano non essere mai finite. Salvini attacca la fiducia tramite la piattaforma Rousseau al capo politico Luigi Di Maio, sostenendo di non aver tempo da perdere, inoltre alla già citata punzecchiatura sul caso Rixi, non risparmia neanche il Ministero Della Difesa, sostenendo che i tagli alla Difesa siano eccessivi. Per il momento non ci sono state risposte dal Capo Politico M5S Luigi Di Maio, ma alcune fonti Cinquestelle rivendicano un comportamento più rispettoso da parte di Salvini. Il rischio di rimettere il mandato nelle mani di Mattarella resta sempre più concreto.