Russia, pensioni

Il 16 giugno, la Duma di Stato della Russia ha approvato un disegno di legge che mira ad aumentare l’età pensionabile dei cittadini russi a 65 anni per gli uomini (attualmente è 60) entro il 2028 e a 63 anni per le donne (attualmente 55) entro il 2034.

Il vice primo ministro della Russia, Tatyana Golikova, ha affermato che questa legge è finalizzata ad aumentare le pensioni a lungo termine, anche se questo aumento non sarà immediato: “Naturalmente, tutte le decisioni che vengono prese sono finalizzate ad aumentare l’erogazione delle pensioni a lungo termine. Nei primi anni, non si verificherà alcun vantaggio materiale significativo dal riempimento del sistema pensionistico, ma a poco a poco, muovendoci nel modo giusto, le risorse del sistema pensionistico si accumuleranno. Di conseguenza, questo ci darà l’opportunità di aumentare le pensioni più di quanto sia avvenuto negli anni precedenti, e più di ciò che avverrà nei primi anni (della nuova riforma, ndr).”

La Golikova ha spiegato che, nel 2019, vi sarà una media di 1,8 lavoratori per ciascun pensionato, contro i 3,7 del 1970. Di conseguenza, i fondi ricevuti dal sistema pensionistico attraverso il pagamento dei premi assicurativi sta diminuendo, e ciò ridurrebbe la possibilità di pagare le pensioni ai cittadini già in pensione e anche di aumentare le stesse pensioni in futuro.

L’aumento dell’età pensionabile ha però suscitato non poche critiche. Quasi due milioni di persone hanno firmato su internet una petizione contro il disegno di legge, e nel Paese stanno crescendo le proteste, appoggiate dall’opposizione politica. Gennadij Zjuganov, segretario del Partito Comunista (KPRF), sul proprio profilo Instagram, ha commentato: “Leggo i vostri commenti, in cui molti chiedono cosa farà il KPRF in relazione alla decisione delle autorità di aumentare l’età pensionabile. Rispondo: il 28 luglio di quest’anno, il KPRF intende tenere un referendum nazionale sull’innalzamento dell’età pensionabile. A questo proposito, faccio appello a tutti e invito tutti a non rimanere seduti a casa sul divano, ma a mostrare la propria posizione civile. È anche necessario condurre proteste di massa ovunque. Solo insieme possiamo fermare l’adozione di questa legge cannibale! Dopotutto, nella Duma di Stato non c’è mai stata una legge vile e cinica.

PS: Chiedo la massima diffusione delle informazioni sul referendum del 28 luglio. Dopotutto, l’innalzamento dell’età pensionabile si applica a tutti, in particolare ai nostri figli e nipoti.”

La nuova riforma, proposta dal partito di governo Russia Unita, sarà applicata a gradi a partire da febbraio 2019. Questa, tuttavia, non riguarderà i cittadini già in pensione, che al momento sono circa 46,5 milioni di persone: essi continueranno a ricevere le pensioni e i benefici sociali precedentemente assegnati.

Al contempo, si verificherà un aumento dell’IVA, dal 18% al 20%, a partire dal 1 gennaio 2019. L’aumento della tassa è stato discusso già alla fine di maggio di quest’anno, ma l’enfasi sulla questione è stata posta il 14 giugno, quando Dmitry Medvedev, il primo ministro russo, l’ha annunciata in una riunione di governo.

La scelta della data non sarebbe stata casuale, in quanto lo stesso giorno si è tenuta la prima partita dei mondiali (Russia-Arabia Saudita), e l’attenzione dei cittadini sarebbe stata più concentrata sul calcio. Vitalij Sapelkin, socio dirigente del gruppo Finansy, ha infatti commentato: “A mio parere, il momento dell’annuncio della decisione – il periodo della Coppa del mondo nel calcio – è stato scelto con successo. Molti cittadini del nostro Paese semplicemente non si preoccupano delle notizie economiche e della vita reale.”

Secondo Sapelkin, l’IVA viene spesso definita una tassa di produzione: un aumento, anche del 2%, avrà un impatto negativo sull’intera economia, determinando una diminuzione del potere d’acquisto della popolazione e un aumento dei prezzi.

Lo stesso schema del 14 giugno potrebbe quindi applicarsi anche all’inizio del 2019, inducendo la maggior parte dei cittadini a focalizzare l’attenzione sull’aumento dell’età pensionabile piuttosto che sull’aumento dell’IVA.

Silvia Vittoria Missotti