Coronavirus in Russia

Il presidente russo Vladimir Putin sta prendendo misure urgenti per combattere il coronavirus. Il 25 marzo, il capo del Cremlino ha tenuto un discorso riguardo l’emergenza sulla lotta contro l’epidemia di coronavirus. Per tenere questo discorso, Putin ha modificato l’agenda dei propri impegni, per esempio cancellando il viaggio a San Pietroburgo. Il discorso stesso è stato accolto molto favorevolmente. Putin ha parlato non solo delle questioni mediche e sanitarie, ma anche di quelle economiche e, più precisamente, del coinvolgimento dello Stato nell’economia. Come è già accaduto per altri Stati nel mondo, l’epidemia ha costretto la Russia ad adottare queste misure economiche.

All’inizio del suo discorso alla nazione, Putin ha dichiarato apertamente il grado di minaccia per la Russia, e ha ringraziato tutti i medici e gli operatori sanitari che sono in prima linea nella lotta contro il coronavirus. Sebbene la situazione in Russia ora sembri molto più favorevole rispetto ad altri Paesi (come l’Italia), Putin ha affermato la necessità di mobilitarsi e di prevenire la crescita dei contagi.

“Grazie alle misure adottate in anticipo, siamo generalmente in grado di frenare una diffusione ampia e rapida della malattia. Ma dobbiamo capire che la Russia – semplicemente a causa della sua posizione geografica – non può isolarsi dalla minaccia” ha detto Putin. “Vicino ai nostri confini vi sono Stati che sono già gravemente colpiti dall’epidemia ed è oggettivamente impossibile bloccare completamente la sua penetrazione nel nostro Paese”.

Le misure adottate in Russia già molto prima della dilagarsi dell’epidemia di coronavirus erano senza precedenti e molto restrittive. Ad esempio, erano state istituite rigide misure di quarantena negli ospedali in cui erano ricoverate le persone sospette di infezione da covid-19. Ora, dopo diverse settimane, è chiaro che le autorità russe hanno reagito molto rapidamente al nuovo pericolo.

Le misure adottate dalla Russia per limitare i contagi di coronavirus si riassumono in due grandi blocchi. Il primo sono le misure relative a garantire la salute fisica della nazione, la sicurezza e a prevenire la diffusione della malattia. Il secondo, invece, sono le misure relative alla protezione della salute dell’economia e della sfera sociale della Russia.

L’essenza delle decisioni espresse da Putin è di limitare al minimo i contatti sociali. È stato anche annunciato il rinvio a tempo indeterminato del referendum sugli emendamenti alla Costituzione della Russia, precedentemente previsto per il 22 aprile.

Da sabato 28 marzo a domenica 5 aprile, i cittadini russi dovranno rimanere a casa: è stata attuata la sospensione del lavoro in tutto il Paese, dalla quale sono esenti solo i medici e gli operatori sociali, nonché quei settori da cui dipende la vita della società (ad esempio supermercati, farmacie, trasporti, banche, ecc.). Gli studenti di tutte le scuole e università di ogni ordine e grado rimarranno a casa per questi nove giorni. Si consiglia a tutti i cittadini russi di non lasciare le proprie case in questo periodo, se non in caso di assoluta necessità. Altrimenti, ha detto Putin, gli orrori che sta vivendo l’Europa occidentale potrebbero ripetersi in Russia.

Per quanto riguarda la sfera sociale ed economica, Putin ha annunciato misure che potrebbero “garantire la protezione sociale dei cittadini, la conservazione del loro reddito e del lavoro, nonché il sostegno alle piccole e medie imprese, in cui lavorano milioni di persone”.

Il presidente russo ha promesso che tutti i benefici e le prestazioni sociali non solo saranno preservati, ma saranno automaticamente rinnovati nei prossimi sei mesi. Inoltre, Putin ha promesso sostegno alle famiglie con bambini piccoli, che riceveranno pagamenti mensili per ogni bambino fino a 7 anni di età. Per le persone che hanno perso il lavoro, è stato promesso un aumento delle indennità di disoccupazione – dagli attuali 8 mila rubli all’ammontare del livello di sussistenza (oltre 12 mila rubli). Le ferie sono promesse alle persone che non sono in grado di rimborsare in tempo i prestiti ai consumatori e ai mutui.

Un blocco separato è l’assistenza alle piccole e medie imprese. “Per le piccole e medie imprese, ritengo necessario prevedere un differimento di tutte le imposte, ad eccezione dell’IVA (imposta sul valore aggiunto, che in Russia è del 18%, ndr) per i prossimi sei mesi. E per le microimprese, oltre a tale differimento fiscale, anche un differimento dei contributi assicurativi ai fondi sociali”, ha dichiarato il Capo di Stato della Federazione Russa. Per le piccole e medie imprese, la dimensione dei premi assicurativi sarà ridotta dall’attuale 30% al 15%. “Vi invito a rivolgere l’attenzione su questo: un’aliquota ridotta viene introdotta non per diversi mesi, non solo come misura anticrisi, ma, come si dice, ‘per molto tempo’, per il futuro. E così creiamo un incentivo a lungo termine per i datori di lavoro per aumentare gli stipendi per i loro dipendenti”. Sono state annunciate esenzioni fiscali sul rimborso di prestiti bancari, una moratoria di 6 mesi sul fallimento delle imprese e una serie di altre misure. Inoltre, il presidente Putin ha proposto al governo russo di sviluppare una serie di altre proposte per aiutare le imprese nazionali.

Al fine di ridurre la “fuga di capitali”, ovvero l’esportazione di capitali all’estero, Putin ha dichiarato: “Propongo a coloro che ritirarono il proprio reddito sotto forma di dividendi su conti esteri, di fornire un’aliquota fiscale su tali dividendi del 15%”. Ma questa misura radicale era già stata richiesta da molto tempo dalle autorità russe. L’esportazione di capitali, in passato, ha causato problemi nei finanziamenti degli affari in Russia. Sembra che lo scoppio del coronavirus abbia spinto il presidente Putin a volgere l’attenzione su questo problema di vecchia data.

A conti fatti, tuttavia, la Russia ha mostrato una buona resistenza alle crisi globali.

Il 30 marzo, il numero di casi di coronavirus registrati nella Federazione Russa ammonta a 1836.

Dal 30 marzo, le autorità russe hanno imposto misure più restrittive alla popolazione, come il divieto di lasciare le proprie abitazioni se non strettamente necessario (per esempio per andare al lavoro o a fare la spesa). La quarantena è prevista fino al 14 aprile.

Silvia Vittoria Missotti