Uno dei nostri ultimi articoli sul ripetersi in Germania liberismo di Weimar e l’ascesa di partiti di destra come AfD, ha acceso un dibattito sulla pagina facebook de l’Opinione Pubblica.
Alcuni ritengono che la storia dei salari stagnanti in Germania sia una bufala antieuropeista e che quindi i partiti di destra facciano ottimi risultati esclusivamente per la riaccesa deriva xenofoba.
Vi segnaliamo pertanto un articolo uscito ieri su Il Fatto Quotidiano dal titolo “Germania, sopravvivere ogni mese col part-time involontario”. L’articolo è ancora per oggi accessibile in digitale solo per gli abbonati, quindi di seguito vi alleghiamo un estratto del giornale cartaceo che in queste ore sta girando sul web.
E’ vero che, secondo dati Ocse, a partire dal 2007 i salari reali in Germania sono aumentati del 7-8% (mentre i nostri sono calati quasi simmetricamente), ma ci sono alcune considerazioni da fare: innanzitutto con la crescita che ha avuto il Paese negli ultimi anni, forse i salari non sono cresciuti come dovevano, lo hanno fatto molto lentamente e un aumento del 7% in quasi 10 anni non è poi molto. In più, dobbiamo tener conto che a partire dal 2006 in Germania si verifica l’aumento dell’occupazione.
E’ vero anche che dal 1 gennaio 2015 in Germania è garantito per legge un salario minimo di 8,50 euro all’ora. Ma come succede spesso, fatta la legge si trova subito l’inganno ed ecco che gli imprenditori tedeschi si sono abituati ad usare vari stratagemmi per eludere le leggi statali sul salario minimo e ha fare dumping sulla pelle dei lavoratori.
Il part-time involontario è una di queste pratiche, ma c’è di più. L’articolo del Fatto parla dell’esperienza di un giovane costretto a lavorare massimo 25-30 ore settimanali, senza sperare di poter lavorare di più. Altri invece sono costretti a stipulare contratti part-time da 8,50 euro l’ora e lavorare poi full time, pagando il resto in nero.
Altra pratica, invece, è quella di stipulare contratti a norma full time ma a fine mese poi il lavoratore deve restituire in contanti parte dello stipendio ricevuto.
Sono pratiche del tutto illegali che possono esistere grazie ai pochi controlli che fa lo Stato centrale. I lavoratori accettano anche perché dall’alto lato possono usufruire dell’air-bag del sussidio statale.
Di queste pratiche ce ne sono molte e sono ben spiegate in questo articolo qui.
La domanda sorge spontanea: perché la Germania che cresce tantissimo e registra record su record di surplus commerciale, ha bisogno di fare dumping salariale? Perché la sua economia è basata tutta sulle esportazioni e per evitare che un aumento dei salari possa anche portare ad un aumento indesiderato delle importazioni, non ha altra scelta se non questa.
Attenzione, qui non neghiamo che i lavori più qualificati siano pagati correttamente e bene. Ma un problema per i lavori meno qualificati esiste.
In campagna elettorale il dibattito si è occupato anche di queste questioni e non è un caso che nelle zone più povere della Germania (nell’Est soprattutto) i due partiti anti-establishment, AfD e Die Linke, abbiamo ottenuto tantissimi voti.
Die Linke ad esempio chiedeva di alzare il salario minimo a 12 euro, di abolire Hartz 4 e di introdurre un reddito minimo di 1000 euro al mese per combattere la povertà. Se gli elettori che hanno votato questo partito non hanno ritenuto irrealizzabile un progetto simile, si vede che c’è necessità di condizioni salariali migliori, almeno in un pezzo di Germania.
Non è tutto rose e fiori nel magico mondo della locomotiva d’Europa e i risultati elettorali ne hanno data piena conferma.
Marco Muscillo
Ciò che molti non sanno o non dicono in Germania la voce Tfr tredicesima o quattordicesima nella busta paga non esiste se si calcola un valore aggiunto minimo del 25 per cento nelle buste paga in Italia si può eguagliare a quella tedesca di un conducente di Carelli elevatori che guadagna lordi dai 10 al li 11 euro orari Non tutto e oro ciò che luccica
Quello che è scritto è abbastanza vero, ci sono stati poi, non so se esistono ancora, lavori da 1 euro all’ora, è chiaro che anche chi riceve l’Hartz 4 è più tutelato che in Italia, riceve affitto pagato ecc., comunque il sugo di tutto questo è quello che si vuol fare dell’Europa è un secondo Stati Uniti, dove i cittadini normali per campare devono avere 2 o 3 posti di lavoro al giorno senza quasi alcuna sicurezza sociale, evviva il cosiddetto “libero mercato”. alvaro
Ahahah direi che in Germania sono dei dilettanti ,le pratiche descritte in questo articolo per pagare poco un dipendente, qui in italia esistono da almeno vent’anni ed oggi se ne cercano sempre di nuovi .
Finché agli imprenditori verrà dato sempre più potere sui diritti dei lavoratori la situazione non potrà migliorare purtroppo, e nel contesto europeo attuale a poco serve cambiar paese ……