A Vienna, durante il vertice tra i ministri dell’Interno, Salvini ha parlato della necessità di fare ciascuno la propria parte, aiutando la Libia a contenere i flussi migratori; questo ha fatto sbottare Jean Asselborn, il rappresentante lussemburghese per gli Esteri e gli Affari europei.

Salvini ha poi ricordato che solo tre immigrati su dieci ottiene lo status di rifugiato, mentre la restante parte fa ricorso grazie a norme europee ormai obsolete, e così guadagna tempo.

Salvini ha poi rimproverato quei Paesi europei che si riempiono la bocca di solidarietà, mentre poi non fanno nulla. Ha citato esplicitamente Malta, ma poi ha alluso ad altri Paesi europei. Il riferimento, che poi in seguito viene esplicitato, è al Lussemburgo col cui rappresentante Jean Asselborn Salvini ha già avuto una discussione precedente.

Tuttavia, resta implicito il riferimento ai grandi Paesi come Francia e Germania.

Salvini dice che se il Lussemburgo ha bisogno di schiavi da importare per risolvere il problema della denatalità sono fatti loro, non suoi. Salvini dice che preferisce incentivare gli italiani a fare figli, piuttosto che importare schiavi.

Asselborn reagisce male, prima scuote il capo, poi interrompe più volte Salvini gridando “alè, alè, alè”. Salvini all’inizio si limita replicare che quella è la sua legittima opinione. Poi, visto che le intemperanze del lussemburghese aumentano di intensità, Salvini si limita a fargli notare che è da maleducati interrompere.

Asselborn continua la propria tirata, parlando degli italiani che lavorano in Lussemburgo, per poi sbottare “merde, alors!” e gettar via il microfono. Salvini, serafico si limita notare che forse non in tutti i luoghi l’educazione è percepita allo stesso modo.

Questi i fatti. Adesso passiamo alle opinioni. Ma quanto ci hanno fatto cadere in basso gli ultimi governi, per farci accettare come normale che il rappresentante di una nazione artificiale, i cui abitanti non arrivano nemmeno a 550 mila e il cui esercito conta meno di mille uomini, possa permettersi anche solo di pensare di poterci imporre la politica estera? Addirittura, di pensare di poterci obbligare ad accollarci i milioni (miliardi?) di immigrati creati dal colonialismo dei “civili Paesi del Nord Europa.”

Eppure è possibile, grazie al fatto che il nostro Paese è flagellato dalla presenza di una nutrita Quinta Colonna che costantemente opera contro i nostri interessi e in favore delle potenze straniere. Salvini ha replicato senza battere ciglio alle intemperanze del lussemburghese. Quando c’erano Renzi e Gentiloni tutto ciò non sarebbe mai successo, per la semplice ragione che i precedenti premier italiani hanno sempre avallato qualunque decisione dannosa presa dalla UE nei nostri confronti.

Massimiliano Greco