Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è indagato dalla Procura di Agrigento per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale. Indagato anche il capo di Gabinetto del Viminale.

Secondo il capo dei pm agrigentini, Luigi Patronaggio, avrebbero privato illegalmente della libertà personale i profughi soccorsi dalla nave Diciotti ormeggiata nel porto di Catania, il cui sbarco è stato autorizzato dopo giorni di trattative infruttuose con i rappresentati di un’Europa politica che si manifesta solo al momento di esigere versamenti, oboli e rispetto di Trattati capestro. Al di là di vuoti paroloni, nessuno vuole accogliere chi sbarca ma ad essere razzista è l’Italia, perché guidata da un governo tutt’altro che simpatico agli oligarchi di Bruxelles.

La svolta nell’inchiesta arriva al termine di una giornata nel corso della quale il pm Patronaggio è volato a Roma per sentire due alti funzionari del Viminale, Gerarda Pantalone e il suo vice, Bruno Corda, presi a verbale al palazzo di Giustizia come persone informate sui fatti. “La Procura di Agrigento, al termine dell’attività istruttoria compiuta, ha deciso di passare a noti il fascicolo, iscrivendo due indagati e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo”, scrive il procuratore in una nota.

“Tale procedura, prevista e imposta dalla legge costituzionale 16/1/89 n.1, permetterà, con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge, di sottoporre a un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell’esercizio delle loro funzioni – dice ancora Patronaggio – Uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati dall’articolo 4 della norma costituzionale. Come è noto infine ogni eventuale negativa valutazione delle condotte di cui sopra, dovrà essere sottoposta alla autorizzazione della competente Camera”, termina la nota.

Patronaggio un anno fa denunciava il fenomeno delle “barche fantasma”

Il procuratore di Agrigento è lo stesso che, meno di un anno fa (esattamente il 18 settembre scorso, in un’intervista al quotidiano La Stampa, descriveva il fenomeno delle “barche fantasma” provenienti dai paesi nordafricani e cariche di avanzi di galera. “Sono quasi tutti tunisini, più qualche magrebino, sosteneva allora il magistrato, ma i motivi per cui arrivano in Italia potrebbero non essere solo legati a bisogni economici. Tra loro ci sono persone che non vogliono farsi identificare, gente già espulsa in passato dall’Italia o appena liberata con l’amnistia dalle carceri tunisine o magari che ha preso parte alle rivolte del 2011”.

Salvini: “nessun indagato per il crollo del Ponte Morandi, vergogna”

Pronta e vibrante la replica di Salvini. “Possono arrestarmi, ma non fermeranno il cambiamento”. Il ministro annuncia che “gli immigrati a bordo della Diciotti sbarcheranno nelle prossime ore”. “Gran parte dei migranti della Diciotti saranno ospitati dalla Chiesa italiana, dai vescovi che hanno aperto le porte, i cuori e il portafoglio”, ha spiegato Salvini.

“Alcuni immigrati vanno in Albania, il governo albanese si è dimostrato migliore di quello francese. E io dico grazie agli albanesi e vergogna ai francesi. La restante parte dei migranti andrà in uno-due altri Paesi ma la maggioranza, e ci ho lavorato personalmente mentre gli altri insultavano, sarà ospitata a cura dei vescovi della Chiesa italiana”. E ancora, rincarando la dose: “Possono arrestare me ma non la voglia di 60 milioni di italiani, indaghino chi vogliono. Abbiamo già dato abbastanza, è incredibile vivere in un paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone dove non c’è un indagato e indagano un ministro che salvaguardia la sicurezza di questo Paese. E’ una vergogna”.

Di Maio: “Salvini vada avanti, ma no a scontro con Magistratura”

Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, ha dichiarato a Sky che, pur rispettando il lavoro dei magistrati, ha invitato Salvini ad andare avanti perché “non ha violato il codice etico del contratto dei Cinque stelle”. Il Governo, per Di Maio, “si assume la responsabilità politica delle scelte fatte sul caso della nave Diciotti” ma c’è “pieno rispetto” per l’azione della magistratura. “Il ministro Salvini, ha spiegato il capo politico del M5S, è indagato e credo che sia un atto dovuto in quanto ministro dell’Interno. Come ci si comporta in questi casi? C’è il codice etico dei ministri nel nostro contratto, secondo cui (..) deve continuare a fare il ministro. È nostro dovere attuare il programma elettorale ma è anche diritto-dovere della magistratura portare avanti i procedimenti giudiziari. Quindi, ha concluso, pieno rispetto per la magistratura e non facciamo ripiombare questo Paese negli scontri tra procure, pm e politica”.

Giuseppe Conte: “Sbarchi diminuiti dell’85%, Mediterraneo non è più un cimitero”

Chiara e netta anche la posizione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Siamo al lavoro per porre una riserva all’adesione dell’Italia al piano finanziario pluriennale in corso di discussione. A queste condizioni, l’Italia non ritiene possibile esprimere adesione a un bilancio di previsione che sottende una politica così incoerente sul piano sociale”. Lo scrive in un post su facebook il premier Giuseppe Conte sottolineando che “l’incontro a Bruxelles in tema di immigrazione, che si è concluso con un nulla di fatto, non è una sconfitta dell’Italia, come qualcuno superficialmente ha scritto. E’ una sconfitta dell’Europa”.

“Questo Governo, si legge ancora, esprime una politica sull’immigrazione rigorosa e coerente, ma non abbandona a se stesse persone che sono in pericolo di vita o comunque versano in condizioni critiche. I numeri ci danno ragione. Gli sbarchi sono diminuiti dell’85%, se compariamo questo periodo di Governo con il medesimo lasso temporale dell’anno precedente. Con questo Governo il Mediterraneo non è più il cimitero dei migranti senza nome”, conclude il premier.

 

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Gianni Alemanno: pronti a denunciare Patronaggio

Luigi Patronaggio potrebbe essere denunciato per “attentato contro i diritti politici del cittadino. Come Segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità, spiega Gianni Alemanno, ho anche dato mandato al nostro ufficio legale di verificare la possibilità di denunciare il pm Luigi Patronaggio ai sensi dell’Art. 294 del Codice Penale che sanziona gli ‘Attentati contro i diritti politici del cittadino’. Questo articolo, spiega in una nota l’ex sindaco di Roma, recita: ‘Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico (…) è punito con la reclusione da uno a cinque anni’ in applicazione degli articoli 48 e 49 della Costituzione”.

Secondo Alemanno “l’avviso di garanzia inviato a Salvini potrebbe infatti essere visto come un tentativo di impedire a un Ministro di svolgere la sua attività d’indirizzo politico direttamente conseguente dal voto espresso dalla maggioranza degli italiani sulla base di ben precisi impegni elettorali. Nessuno vuole aprire nuove guerre tra PM e politica, precisa l’ex sindaco di Roma, ma di fronte ad un atto così grave come la denuncia di un Ministro in carica per un’azione di carattere strettamente politico, ogni strumento deve essere utilizzato per difendere il nostro interesse nazionale”.

Vicinanza a Salvini è stata espressa anche da Silvio Berlusconi, dopo settimane di simbiosi tra il suo partito, Forza Italia, e il Pd che dopo aver tentato senza successo di agitare le piazze, si aggrappa ancora una volta ad una toga per sovvertire l’impietoso esito delle urne elettorali. L’apparato di potere fischiato e bocciato dalle classi popolari, sta cercando di dare una spallata mortale al governo giallo-verde per ritornare al timone del Paese in modo da tutelare gli interessi in pericolo dei suoi sostenitori, finanziatori e burattinai. In questi giorni con la questione migranti, successivamente con l’annunciata tempesta finanziaria che dovrebbe abbattersi a breve sul nostro paese. Un film già visto nel 2011 e prima ancora negli anni 90′, con risultati disastrosi per migliaia di famiglie.

Sinistra di potere, toghe politicizzate e grossi quotidiani fanno quadrato e affilano gli artigli, oggi come allora.