Non è scaturita nessuna grossa novità dal secondo turno infrasettimanale della Serie A 2017/18: in testa vincono come da pronostico Inter, Napoli, Roma, Lazio e Juventus (le romane con qualche patema di troppo), in coda alla classifica va registrato l’importante successo dell’Udinese nello scontro diretto contro il Sassuolo e se il Benevento ha incassato la decima sconfitta in dieci gare a Verona è giunta la risurrezione del Milan che ha battuto agevolmente il Chievo.
Inter – Sampdoria 3-2
Ha sofferto solo nel finale l’Inter che ha regolato 3-2 la Sampdoria dopo un primo tempo letteralmente dominato dalla banda Spalletti. L’usura di molti titolari e la scarsa abitudine a giocare ogni tre giorni ha fatto sì che nel finale la Benamata abbia rischiato di subire un’incredibile rimonta, però anche questa volta Lucianone Spalletti ha avuto ragione. C’è molto merito del tecnico toscano dietro il secondo posto dell’Inter: D’Ambrosio e Nagatomo fino a quest’estate erano due buchi sulle fasce, con il pelato sono diventati la miglior coppia di esterni bassi del campionato. Il segreto? Esterni alti sempre a protezione in fase difensiva ed esterni bassi sempre in conserva a fare le diagonali! Adesso però Spalletti dovrà dare qualche alternativa valida ad un undici che prima o poi perderà qualche colpo, ma se la società non gli ha imbastito una squadra all’altezza per vincere lo scudetto la colpa non è sua!
Atalanta – Verona 3-0
Successo netto e senza discussioni per l’Atalanta sul Verona che conferma l’enorme divario tra le squadre della parte destra e quelle della parte sinistra della graduatoria. Senza la comunque affascinante Europa League in mezzo la squadra di Gasperini potrebbe tranquillamente blindare il sesto posto.
Genoa – Napoli 2-3
Come spesso gli può capitare ad una squadra “totale” che può subire cali di concentrazione nel corso dei novanta minuti di gioco, il Napoli ha iniziato male la partita subendo gol dal Genoa alla prima disattenzione difensiva. Sembrava un remake del match dell’anno scorso giocato a Marassi invece il Ciuccio ha confermato di essere maturato: il solito Mertens, braccio dell’attacco partenopeo, si è scatenato con una tripletta ed il primato è stato così nuovamente consolidato. Nel finale, come l’Inter, anche il Napoli ha un po’ rischiato contro l’altra genovese però il primato è consolidato.
Chievo – Milan 1-4
E’ risorto a Verona il Milan in uno stadio che ai rossoneri per giunta ha sempre evocato brutti ricordi, l’avversario era però il Chievo e non l’Hellas fautrice di ben due “fatal Verona” (1973 e 1990). I clivensi sono la squadra più vecchia d’Europa e dopo la tiratissima vittoria di domenica nel derby si sono rilassati contro i rossoneri, ha segnato addirittura il turco dal cognome impronunciabile e ho detto tutto… ora Montella finalmente può tirare un sospiro di sollievo, domenica però potrebbe già essere rimesso in discussione.
Juventus – Spal 4-1
Tutto facile per la Juventus che contro la Spal è uscita alla distanza confezionando un bel poker alla formazione ferrarese che a Torino comunque non ha demeritato, anzi, sul 2-1 i ragazzi di Semplici avrebbero meritato anche il pareggio, poi però la maggiore esperienza e qualità della squadra campione d’Italia è uscita di prepotenza. La Juventus ha incassato ancora una volta un gol (e ne avrebbe rischiato di subirne anche un altro!) segno che i problemi in difesa persistono. Se in difesa balla in attacco la Vecchia Signora continua ad affidarsi alle individualità grazie invenzioni di Bernardeschi (sulla carta un panchinaro) e dei redivivi argentini. Però se il Napoli è naturale che abbia cali di concentrazione nel corso dei novanta minuti, per la Juve questo è una cosa assolutamente negativa.
Roma – Crotone 1-0
Successo striminzito della Roma sul Crotone grazie ad un rigore (quasi inesistente) realizzato da Kolarov, un tipino che da solo ha fruttato ben nove punti alla squadra giallorossa che potevano diventare tre senza le sue prodezze. Nonostante i calabresi non abbiano fatto proprio nulla per impensierire la Roma limitandosi alla difensiva la squadra di Di Francesco è sembrata un pochino sulle gambe palesando poche idee in attacco ed una manovra fin troppo lenta, Roma che comunque resta attaccata al treno delle big con una partita in meno.
Bologna – Lazio 1-2
Dopo un primo tempo dominato, nonostante un rigore fallito dal solitamente infallibile Immobile, la Lazio ha tirato il fiato nella ripresa e ha rischiato di farsi rimontare da un ottimo Bologna che probabilmente ha sentito troppo la mancanza di Palacio, giocatore imprescindibile per l’attacco rossoblu. La Lazio ha comunque confermato tutte le potenzialità del proprio collettivo, portare a casa tre punti in trasferta nonostante il tuo attaccante principe abbia steccato la partita, è comunque un fatto decisamente rilevante anche se la mancanza di rincalzi all’altezza da dicembre in avanti si farà inevitabilmente sentire.
Fiorentina – Torino 3-0
Il Torino ha fatto la partita, la Fiorentina ha vinto, così potremmo sintetizzare il match del Franchi. Mihajlović, forse per vendicare la sua poca fortunata parentesi in riva all’Arno, ha mandato i suoi all’arrembaggio ma senza Belotti segnare è davvero dura. Il barbuto Pioli ha così agito di rimessa e alla fine ha portato a casa una meritata vittoria perché nel calcio l’unica cosa che conta è fare un gol più dell’avversario (per inciso ha segnato l’ex capitano granata Benassi epurato dal serbo!). Quindi caro Sinisa statene un po’ zitto perché quando apri bocca non è che fai bella figura e più parli più ti scavi la fossa!
Sassuolo – Udinese 0-1
Vittoria importantissima dell’Udinese sul campo del Sassuolo, con questo successo i friulani si sono portati momentaneamente fuori dalla zona calda e Gigione Delneri ha messo forse la parola fine alle voci che lo davano lontano dal natio Friuli. Ha ripreso a traballare invece la panchina del novellino Bucchi che contro il Napoli ha l’alta probabilità di essere defenestrato.
Cagliari – Benevento 2-1
Decima sconfitta su dieci gare per il Benevento che a Cagliari ha perso nel modo più rocambolesco pareggiando al 94’ su rigore e buscando la rete della definitiva sconfitta (e che rete del redivivi Pavoletti) un minuto più tardi! I campani sono scarsi assai però va detto che in almeno tre partite (Sampdoria, Torino e questa di Cagliari) hanno perso per episodi davvero scalognati.