Carlo Tavecchio

Meno male che è ricominciato il campionato! Nella settimana più vergognosa e disonorevole della storia del calcio italiano, chiusasi con le dimissioni del presidente FIGC Carlo Tavecchio, tonfa a sorpresa la Juventus nello stadio poco amico di Marassi.

Il Napoli ne approfitta vincendo (ma non convincendo) contro il Milan, portandosi a due punti dall’Inter che nel posticipo domenicale ha freddato l’Atalanta. I nerazzurri potrebbero essere raggiunti al secondo posto proprio dalla Roma, che ha fatto suo il derby contro la Lazio e che aspetta l’annoso recupero contro la Sampdoria, sorpresa indiscussa del campionato. In coda, tolto il Benevento, ormai fuori da qualsiasi gioco, è tornato al successo il Genoa mentre l’Udinese, che ha esonerato Delneri, ritorna di prepotenza nelle sabbie mobili.

I mondiali di Russia…

Sarà la Svezia quindi a giocare i prossimi mondiali russi al posto di un’Italia che per la terza volta nella sua gloriosa storia non parteciperà ad una fase finale di un campionato del mondo (nel 1930 non partecipammo per rinuncia, nel 1958 per broccaggine). Possiamo dire che la cabala ha colpito ancora: secondo una legge del calcio non scritta infatti dal dopoguerra in avanti l’Italia ogni dodici anni o arriva ad una finale o non si qualifica alla fase finale di un campionato del mondo, vediamo sotto il trend:

  • 1958 (non qualificata in Svezia)
  • 1970 (finalista in Messico)
  • 1982 (vittoria in Spagna)
  • 1994 (finalista negli USA)
  • 2006 (vittoria in Germania)
  • 2018 (non qualificata in Russia)

Questa strana (ed assurda) legge ha così colpito ancora una volta: da notare come nel 1958 l’Italia non si qualificò ad i mondiali che si tenevano in Svezia, dove partecipò per la prima volta l’allora Unione Sovietica

La sciagura che si è consumata questa settimana però è un qualcosa di ben peggiore di quella che si verificò sessantanni esatti fa. Allora infatti si qualificavano alla fase finale del mondiale soltanto sedici squadre, contro le trentadue di oggi, inoltre quell’Irlanda del Nord arrivò sino ai quarti di finale (superando un girone che comprendeva Argentina, Germania e Cecoslovacchia) mentre dubito che l’attuale Svezia possa passare il gironcino a giugno. Anzi, io dubito seriamente che una squadra così mediocre come quella svedese possa vincere un incontro ai prossimi mondiali, il che aggrava non poco ciò che è riuscito a combinare la banda Ventura.

Scialba e piatta in terra di Svezia, nel ritorno a San Siro gli azzurri hanno caricato a testa bassa con generosità e impegno ma mostrando idee di gioco prossime allo zero, i piedi quadrati di molti giocatori azzurri, la scarsa abitudine a giocare match da dentro e fuori e la sorte avversa hanno sancito così questa pagina nerissima del nostro calcio. Tutti adesso danno la colpa a Ventura: Mister Libidine indubbiamente ne ha fatte di cotte e di crude negli ultimi mesi (a partire da quell’infausta serata al Bernabeu) però mi sembra il classico personaggio cui è toccato raccogliere i cocci di dodici anni di puro scempio sportivo.

L’assurda scelta dei due centravanti, l’idiosincrasia nei confronti di Insigne, i repentini cambiamenti di modulo sono state grosse pecche del nostro CT, però è probabile che il 90% degli allenatori avrebbe fatto gli stessi disastri al posto del genovese. E, guarda a caso, Ventura è andato in confusione proprio a partire da quell’infausta serata al Bernabeu dopo la quale l’ex tecnico del Toro è stato “commissariato” dalla BBC (Buffon-Bonucci-Chiellini) che gli hanno imposto Barzagli al posto di Insigne

Roma – Lazio 2-1

La Roma ha dato un bel segnale al campionato battendo la Lazio in un derby abbastanza noioso e vivacizzato solo nel finale dal tentativo di rimonta (tardivo) della squadra di Inzaghino. La partita l’ha perso soprattutto la Lazio a mio avviso: nel primo tempo infatti i biancocelesti hanno completamente rinunciato a giocare schiacciandosi troppo nella loro metà campo, poi il mortifero uno-due della Maggica ha fatto il resto. Da notare come nelle ultime otto partite Džeko abbia segnato solo due gol  mentre sono cresciute esponenzialmente le reti degli esterni: Perotti (4 gol), El Shaarawy (3 gol) e Gerson (2 gol) assieme hanno segnato nove delle quindici reti segnate dai giallorossi. Pian pianino, a fari spenti, Di Francesco sta dando la sua bella impronta alla sua squadra. Il bosniaco nelle prime giornate mugugnava perché “gli arrivavano pochi palloni” adesso si è messo a sgobbare come un mulo per i compagni.

Napoli – Milan 2-1

Non si è visto il miglior Napoli della stagione ma ciò è bastato per avere la meglio di un Milan comunque dignitoso che però non è riuscito ad evitare la sconfitta. O ciuccio, nonostante la pausa settimanale, ha confermato di essere un po’ col fiato corto e con idee di gioco un pelino appannate. La circolazione di palla dei giocatori azzurri è infatti sembrata fin troppo lenta e prevedibile anche per un avversario che non gode di buona salute come il Diavolo. I rossoneri si sono schierati con un modulo di gioco abbastanza insolito con Borini e Bonaventura esterni puri di centrocampo (la difesa a tre è ormai il Talmud in casa rossonera) e la scelta ha pagato fino ad un certo punto perché un ex attaccante come Borini, completamente inetto nel difendere, è finito troppo spesso nel raggio di azione di Insigne, il faro dell’attacco partenopeo, ancora una volta decisivo con le sue giocate ed i suoi gol. Nel calcio sono spesso i dettagli a fare la differenza! Senza l’ausilio Var però la rete del vantaggio non sarebbe mai stata convalidata e se il Napoli viene sospinto anche da questi piccoli episodi vuol dire che sta proprio a cavallo!

Crotone – Genoa 0-1

Il nuovo allenatore porta sempre aria fresca e punti in saccoccia, così si può riassumere il successo del nuovo Genoa targato (per la terza volta) Ballardini sul campo del Crotone che è così ripiombato nella zona pericolo. Il sosia di Nosferatu, aria truce e occhialoni da sole sempre belli in vista sul solito cranio lucido, ha semplicemente messo i giocatori nel posto giusto con la classica difesona a cinque e il guizzante attacco Pandev-Taarabat, adatto per giocare di rimessa. Adesso però, se vuole davvero rivoltare la squadra, Ballardini dovrà dimostrarsi capace di dare un’anima casalinga alla sua squadra, altrimenti sarà sempre dura!

Sampdoria – Juventus 3-2

Un tonfo che fa decisamente rumore, ancora una volta (come l’anno scorso) il fortino di Marassi si rivela decisamente ostico per la Juventus, questa volta però la banda di Allegri è caduta per mano della sempre più sorprendente Sampdoria.

Jean Paul Giampaolo (che per poco non fu bianconero nell’estate 2009) ha sventrato per vie centrali la Vecchia Signora con il suo rombo di centrocampo. La Juventus dal canto suo, oltre ad essersi risvegliata troppo tardi, ha confermato di non poter giocare con un sistema di gioco del genere, con soli due centrocampisti puri (contro i quattro della Doria). Se si analizzano i gol incassati contro la Samp emerge sempre l’inferiorità numerica nella zona centrale del campo e l’attitudine della difesa a giocare schiacciata nella propria area. Roma e Napoli hanno risolto i propri problemi difensivi alzando la propria linea difensiva, soluzione che però non sembra contemplata dall’ambiente Juve. Chissà se Allegri rispolvererà la solita difesona a tre per rimediare alle magagne difensive?

Torino – Chievo 1-1

Altri punti gettati al vento dal Torino che non va oltre il pareggio casalingo contro il Chievo.

Ancora una volta pessima la gestione del match dei granata che sono partiti a due allora permettendo ai veronesi di passare in vantaggio per poi caricare a testa bassa sbuffando come il suo allenatore nel tentativo di rimontare il match. Baselli ha agguantato il pareggio, il Gallo Belotti ha confermato il suo scarso periodo di ferma ciabattando tra le braccia dell’ex Sorrentino il rigore del possibile vantaggio.

Udinese – Cagliari 0-1

Ha fatto male a Gigi Delneri la sconfitta della sua Udinese contro il Cagliari che si è visto esonerare dopo 13 mesi di buon lavoro effettuato sulla panchina bianconera. A parer mio la società zebrata non ha fatto una scelta molto intelligente, soprattutto se si pensa che a sostituire il baffuto Patriarca di Aquileia ci sarà un allenatore inesperto come Oddo, che se farà giocare l’Udinese come il suo Pescara lo scorso anno, sono sicuro avrà vita assai breve in Friuli.

Benevento – Sassuolo 1-2

Sta assumendo i contorni di una vera e propria farsa il campionato del Benevento che, ancora una volta, è uscito sconfitto con il gol decisivo incassato pochi secondi prima del triplice fischio dell’arbitro. Ma il colmo dei colmi questa volta è che i giallorossi hanno incassato il gol del 2-1 dal Sassuolo proprio un minuto dopo il rigore fallito sciaguratamente da Berardi (che si è involuto terribilmente sotto Bucchi), esattamente come a Cagliari quando il 2-1 finale giunse un minuto dopo il pareggio del Benevento! Il Sassuolo per altro non ha fatto nulla per cercare di vincere la partita e alla fine Bucchi in qualche modo si è salvato il sedere, la sua fortuna è che in coda Verona e Benevento fanno un campionato a parte, altrimenti…

Spal – Fiorentina 1-1

Pareggio tutto sommato inutile per entrambe le squadre tra Spal e Fiorentina. I viola, da squadra giovane sono abbastanza alterni nelle prestazioni ed indecifrabili, soggetti ad alti e bassi, a Ferrara la Fiorentina è stata inguardabile o quasi, con il povero Pioli che, oltre che sfoltirsi l’orrenda barba, ha cambiato ben tre moduli nel corso dei novanta minuti di gioco. Un pareggio che sa di beffa invece per la Spal che perde un’occasione d’oro per tirarsi fuori dalla palude, partite del genere vanno chiuse subito.

Inter – Atalanta 2-0

Solida e spietata l’Inter di Lucianone Spalletti resta in scia del Napoli piegando 2-0 un’ottima Atalanta che si è dimostrata assolutamente degna della seconda forza del campionato anche se si è dimostrata poco incisiva in attacco senza attaccanti puri contro la “muraglia” nerazzurra. L’Inter è una squadra di basket prestata al calcio, sul modello di quella manciniana, solamente che questo è un gruppo meno forte dal punto di vista qualitativo ma meglio allenato (Spalletti da piste in questo senso a Sciarpetta). Gli schemi della Beneamata sono semplici ma terribilmente redditizi: sovrapposizioni sugli esterni e cross sulla capoccia di Icardi. Se si nota D’Ambrosio, che con Mancini e de Boer sembrava un brocco, è letteralmente rinato mentre anche all’ex fenomeno Santon Lucianone da Certaldo sembra aver detto “alzati e corri!”.

Verona – Bologna 2-3

Il Verona è riuscito incredibilmente a perderla! Avanti 2-1 fino a mezzora dal termine l’Hellas si è fatto prima raggiungere e poi rimontare da un Bologna in crisi nera che però ha dimostrato orgoglio e grinta. Se si nota tutti i gol del Bologna sono nati da movimenti sul fronte offensivo di Verdi, l’autentico uomo in più dei rossoblu (ha segnato anche Destro, alleluja!). Il Verona di Setti è uno dei tanti insulti al calcio di casa nostra: in pratica i gialloblu (che non sono il Benevento o il Frosinone) sono saliti in Serie A semplicemente per fare la comparsa e ritornare in Serie B con tanto di paracadute. Se il duo Fusco/Pecchia non ha ancora fatto le valigie significa che Setti vuole retrocedere in cadetteria.