
Un improvviso tornado, avvistato nei pressi di Pescara, ha travolto il solito, sonnacchioso, fine settimana calcistico di un torneo senza storia: Zdenĕk Zeman.
Il flemmatico boemo, al ritorno sulla panchina degli abruzzesi, in sostituzione dell’esonerato Massimo Oddo, ha infatti centrato un roboante 5-0 sul Genoa che ha vivacizzato e aggiunto un po’ di colore ad una tre giorni calcistica abbastanza prevedibile.
Vittorie roboanti per Juve e Roma (su Palermo e Torino), più a singhiozzo per Lazio ed Atalanta (su Empoli e Crotone), l’unico strappo della giornata viene dato dal Milan che batte la Fiorentina nello spareggio per l’ultimo vagone targato Europa nell’ultima partita di Silvio Berlusconi alla guida del glorioso Diavolo.
La settimana di coppa
Nella prima settimana europea del 2017 il Napoli esce con onore dal Bernabeu contro il Real Madrid (3-1) dopo essere passato addirittura in vantaggio, di più non si poteva fare, forse solo evitare un gol in meno al passivo.
In Europa League invece Fiorentina e Roma ottengono due preziosissimi successi in trasferta che le proiettano già agli ottavi di finale: i viola soffrono da matti in Germania ma alla fine basta una punizioncina del “nuovo Baggio” Bernardeschi per battere l’impronunciabile Borussia Mönchengladbach.
La Roma invece contro ogni pronostico rifila quattro pappine al Villarreal, formazione solitamente tignosa e scorbutica quando gioca in Spagna, grande protagonista della serata Edin Džeko, centravanti che sta facendo rivivere i fasti del “tedesco volante” Rudi Völler: “vola, bosniaco, vola!”
Juventus – Palermo 4-1
Il venticinquesimo turno si è aperto già venerdì sera con il scontatissimo successo della capolista Juventus sul Palermo, un 4-1 che non merita nemmeno di essere commentato, dico solo che una squadra che vuole salvarsi non può prendere un gol come il primo di Marchisio: vuoi fare le barricate bene, ma fallo in modo serio! La Vecchia Signora, ha invece fatto le prove generali per andare in… Porto: contro i lusitani è probabile che vedremo una squadra con un approccio difensivo, con i due esterni offensivi Cuadrado e Mandzukić a proteggere una retroguardia abbastanza leggerina senza i colossi Barzagli e Chiellini, mi giocherei anche la presenza di Marchisio al posto del bradipo Pjanić. Pronostico? Sono sicuro che la Juve segnerà almeno un gol, quindi propendo per l’1-0 o per l’1-1.
Atalanta – Crotone 1-0
Vittoria striminzita, ma comunque importantissima, per l’Atalanta che tra le mura amiche ha battuto con il minimo sforzo il derelitto Crotone. Gasperini ha fortuna (e merito) che se l’attacco non gira ci pensa sempre un centrocampista o un difensore a segnare, questo significa che avere una squadra ben organizzata e che non dipende dalle giocate di un singolo può rati superare certi ostacoli rognosi, e adesso per l’Atalanta la situazione si fa decisamente interessante.
Empoli – Lazio 1-2
Inedito posticipo del sabato sera tra Empoli e Lazio: i biancocelesti di Inzaghino hanno messo a ferro e fuoco l’area avversaria uscendo però, come troppo spesso come accade in queste situazioni, con il classico pugno di mosche in mano. C’è voluto un gollone infilato da Krunić per sbloccare l’attacco della Lazio che è riuscito a rimontare, una volta per tutte, con Cirone Immobile e il baldo Keita grazie alle sbandate della difesa avversaria.
Bologna – Inter 0-1
Gabi… gol e l’Inter vince contro il Bologna una partita importantissima per blindare l’Europa League. Buffa, ormai passato stabilmente al 3-4-2-1 (o meglio 5-4-1) che tanta fortuna gli ha giovato durante il suo soggiorno sotto le due torri.
Il problema dell’Inter è che senza Icardi si fa una certa fatica a segnare con i classici cross dalle fasce (centravanti è l’inutile soprammobile Palacio, per altro alto un metro ed un tappo), così la Beneamata si è aggrappata alla buona sorte e al jolly Gabriel Barbosa in arte Gabigol: un gol del genere l’avrebbe segnato anche mia nonna, chiaro e pacifico, però spesso certi golletti facili facili ti possono sbloccare una carriera.
Per il Bologna terza sconfitta consecutiva dovuta a piccole sbavature ed episodi che sono girati dalla parte sbagliata, se fossi in Donadoni invece che piangere con quella sua faccia da prete mi farei qualche domandina.
Pescara – Genoa 5-0
La partita più significativa delle 15 è stata senza dubbio Pescara – Genoa: con soli tre allenamenti alle spalle, Simpatia Zeman, è riuscito a centrare non solo la prima vittoria dopo 1505 giorni di astinenza in massima serie (sul campo dopo la farsa dei tre punti regalati contro il Sassuolo) al suo Pescara ma addirittura a rifilare cinque pappine al Genoa provocando l’esonero di Jurić.
Se non è l’ennesimo miracolo pallonaro di San Sdéngo da Praga, protettore del bel gioco, poco ci manca! Simpatia ha proposto i suoi delfini con il solito 4-3-3 canonico (ma corretto in 4-4-2 in fase difensiva) e il Genoa non ci ha capito niente per novanta minuti: chiaro che con pochi allenamenti nelle gambe neanche un miracoliere (nel bene e nel male) come Zeman può fare chissà che cosa. Però contro un Genoa disastrato (due punti in dieci partite) con giocatori che hanno sicuramente profittato del derelitto Pescara per scaricare il proprio tecnico, si sono visti comunque almeno tre gol con sopra il marchio “Simpatia ZZ” stampato a caratteri cubitali.
Se anche il paracarro Cerri all’improvviso si risveglia bomber di razza, poi significa che l’uomo di Praga per certe cose ha veramente le stimmate! In casa Genoa va registrato l’esonero, scontato di Jurić per Mandorlini (insomma, addio bel gioco e benvenuto catenaccio!) che cerca così di ripercorrere i fasti di Osvaldo Bagnoli sulla linea Verona-Genova, i presupposti però non sono buoni diciamo!
Chievo – Napoli 1-3
Successo facile al Bentegodi di Verona (ma sembrava di essere a Fuorigrotta!) per il Napoli su un Chievo tranquillo a centro classifica.
La squadra ha giocato un ottimo primo tempo ed è riuscita a rifilare tre gol a un avversario che tradizionalmente ha sempre dato grosse rogne ai partenopei (soprattutto durante le gestioni Mazzarri e Benitez), non solo per l’atavica rivalità tra le due città.
Nel finale la squadra è visibilmente scemata d’intensità a causa delle fatiche del Bernabeu e, nonostante qualche sbavatura difensiva, è riuscita a controllare le sfuriate avversarie, sugli scudi il tamarrissimo Insigne, cui ha giovato lo spostamento del suo “gemello” Mertens centravanti, autore di uno spettacolare gol alla Del Piero.
Udinese – Sassuolo 1-2
Ritorno amaro per il grande Arthur Antunes Coimbra in arte Zico nella “sua” Udine: sotto gli occhi dell’indimenticato fuoriclasse carioca le sue zebrette, tutte piedi quadrati e corsa, passano in vantaggio ma poi si fanno rimontare da un Sassuolo tutt’altro che trascendentale.
Dai trenta e passa anni dalla sua dipartita, al suo ritorno il mitico Zico ha trovato una sola cosa migliorata dai suoi tempi: lo Stadio, per il resto questa Udinese e l’attuale Serie A distano mille miglia dalla sua Udinese e dalla sua Serie A.
Sampdoria – Cagliari 1-1
Pareggio tranquillo tra due squadre mediocri e di centro classifica: il Cagliari del minestraro Rastelli imbriglia la manovra della Sampdoria e alla fine porta a casa un punto da una trasferta in Continente, non accadeva da quanto?
Roma – Torino 4-1
Alle 18 una Roma in formato extralusso strapazza il Torino presentatosi all’ennesima trasferta con il ruolo di vittima sacrificale.
Va comunque detto che contro una Roma così c’è ben poco da fare: i giallorossi hanno saputo alternare magistralmente gioco corto a gioco lungo e hanno tirato certe sassate verso la porta granata degne davvero della miglior giornata.
Il problema è che la Roma non potrà replicare per altri tre mesi prestazioni del genere perché partite del genere ti riescono solamente una/due volte all’anno…
Quanto al Toro, dicono che Mihajlović sia un allenatore pragmatico, a me sembra invece che sia diventato peggio di Zeman: o gli è apparsa a Medjugorje la “Madonna del bel giuoco” oppure o non ha capito ancora un’acca dei giocatori che ha disposizione o a giugno ha già le valige pronte!
Milan – Fiorentina 2-1
Lo scontro diretto per l’Europa League tra Milan e Fiorentina è stato il piatto forte della giornata.
La Fiorentina, nonostante i novanta minuti nelle gambe della durissima trasferta di Mönchengladbach, ha disputato una signora partita contro un Milan abbastanza brutto ed abulico che ha saputo aggrapparsi solamente ai due iberici (Suso e Dio l’ha fatto) essendo l’indio Bacca travestitosi anzitempo da fantasma (a Carnevale ogni scherzo vale!).
Più che l’assenza di Bernardeschi, il giocatore in assoluto capace di accendere la classica scintilla, in casa viola ha pesato il scarso cinismo in attacco e l’incapacità del centrocampo di saper verticalizzare nelle dovute maniere, non sempre chi tiene più tempo il boccione tra i piedi vince!