Juventus, scudetto rinviato

Quando mancano solo tre giornate alla fine del campionato la situazione è ormai quasi delineata: la Juventus, dopo aver passeggiato in terra monegasca con un comodo due a zero prenotando anzitempo il biglietto per la finale di Cardiff, ha pareggiato all’ultimo tuffo il derby contro il Torino rinviando così la festa per il tricolore (e potrebbe rinviarla ancora perché domenica prossima c’è Roma-Juventus).

Roma e Napoli continuano invece la corsa a braccetto per la conquista della piazza d’onore: con la vittoria in scioltezza a San Siro sul Milan i giallorossi si sono portati a sette punti dalla capolista con il Napoli (vittorioso contro il Cagliari) che però resta sempre ad una sola lunghezza. Se la Lazio continua a vincere e a segnare a grappoli (7 a 3 alla Sampdoria!) pur essendo ormai quasi matematicamente certa della quarta piazza.

Frena invece l’Atalanta che pareggia a stento sul campo dell’Udinese. Poco cambia per i bergamaschi perché Milan e Inter continuano a perdere mentre la Fiorentina non va oltre un pareggio colto in extremis contro il Sassuolo: quanto brucia il sesto posto! In coda vincono Genoa, Empoli e Crotone, per cui la situazione resta invariata con la quota salvezza che si alza sempre di più: a farne le spese è il Palermo che con il pareggio colto sul campo del Chievo ritorna matematicamente in Serie B.

Rifacciamo un salto alla Champions League: Real Madrid e Juventus hanno di fatto già staccato il biglietto per la finalissima di Cardiff: i blancos hanno confermato di essere la bestia nera dei cugini dell’Atletico “matandoli” con un secco 3-0, la Vecchia Signora invece ha vinto in scioltezza nel vicino Principato con un Higuain finalmente decisivo anche nelle partite che scottano.

Semifinali abbastanza deludenti e scontate quindi che hanno registrato da una parte un grande squilibrio di valori tra le contendenti ma dall’altra anche una scarsa fame da parte delle outsider (il ciclo di Simeone all’Atletico è ai titoli di coda, il calcio a Montecarlo è un puro spettacolo d’intrattenimento per la corte dei principi), nella prossima puntata indicherò il mio personale pronostico sulla finalissima.

Napoli – Cagliari 3-1

La giornata si è aperta con il comodo 3-1 del Napoli sul già salvo Cagliari, il folletto fiammingo Dries Mertens (che per inciso non dimostra assolutamente trent’anni ma almeno cinque in meno) con l’ennesima doppietta si è portato così sul terzo gradino della classifica cannonieri.

Personalmente mi fa ridere coloro che sostengono che al Napoli manca “un grande centravanti”: fino ad ora la differenza in casa Napoli la sta facendo la fase offensiva e non il singolo attaccante. Higuain l’anno scorso ha potuto stracciare ogni record di gol sfruttando soprattutto il marchingegno d’attacco predisposto da Sarri (a sua volta ereditato, ritoccandolo, da Benitez), lo stesso è capitato quest’anno a Mertens!

Ciò che davvero manca al Ciuccio è una fase difensiva da grande squadra ed un centrocampista con i contro fiocchi capace di coprire una linea difensiva non impeccabile. Per l’attacco può andare bene così: basta trovare un’alternativa di gioco valida quando gli avversari si piazzano in area di rigore (cosa che in Italia capita spessissimo anche se nessuno ha il coraggio di ammetterlo!) per essere competitivi.

Juventus – Torino 1-1

E’ stato un derby torinese non bello, molto duro e nervoso come da tradizione, che è finito con il solito epilogo e cioè con il classico gol allo scadere da parte degli aristocratici torinesi (la Juve) che sono riusciti così a far mandare giù l’ennesimo boccone amaro ai popolani granata.

Sarà stata l’atmosfera lugubre e triste dell’anniversario della Tragedia di Superga, il ricordo imperituro di quella grande squadra che ha fatto sognare l’Italia, sta di fatto che il Torino è sceso in campo con la bava alla bocca con un 4-2-3-1 che si è andato a sovrapporre a quello bianconero dove i due “esterni alti” fungevano da terzini sul modello del bianconero Mandžukić (nell’occasione schierato centravanti).

Il vantaggio del Toro griffato dall’incostante ma talentuoso Ljajić e la susseguente espulsione sciocca di Aquah hanno vivacizzato una partita bruttina e molto tesa che si è davvero incendiata solo all’ultimo secondo quando una prodezza di Higuain ha punito per l’ennesima volta il Torino allo scadere… Eh già! Come si dice: “C’è chi nasce fortunato e chi nasce sfigato”, a Torino questo motto lo conoscono fin troppo bene!

Udinese – Atalanta 1-1

All’ora di pranzo di domenica l’Atalanta non va oltre l’uno a uno sul campo dell’Udinese.

I bergamaschi in terra friulana sono parsi abbastanza stanchi e sono riusciti a segnare solo su un gol abbastanza casuale con il friulano di Casarsa Cristante. Nel secondo tempo però la maggiore fisicità delle zebrette friulane (schierate per la prima volta con il 4-4-2, modulo storico di Delneri) si è fatta preferire e l’uno a uno finale è risultato assolutamente giusto.  Una piccola nota di “colore”: l’Atalanta ha giocato con un’inedita (e obbrobriosa) divisa verde acido con il portiere Berisha che ha indossato una maglia giallo evidenziatore molto simile a quella dei suoi compagni di squadra. Com’è la storia che il portiere dovrebbe avere una divisa diversa e distinguibile da quella dei compagni?

Lazio – Sampdoria 7-3

Torrenziale successo della Lazio sulla Sampdoria, un sette a tre d’altri tempi che si è avvicinato molto al 9-3 del Milan sull’Atalanta (stagione 1972/73) che rappresenta il record assoluto di segnature in una partita di Serie A (sulla panchina rossonera c’era il “catenacciaro” Nereo Rocco!).

La Lazio ha così blindato l’Europa più di quanto abbia fatto Macron (ironia della sorte sponsor tecnico della Lazio lotitiana!) in Francia con le fresche elezioni. Simone Inzaghi è il mio candidato personale per la panchina d’oro del prossimo anno: il fratello sfigato di Super Pippo ha letteralmente cavato il sangue dai muri e avrebbe e la condotta in campo de suoi ragazzi sarebbe stata ancora più degna di meriti. La Lazio di Pioli con sessantanove punti arrivò terza e si guadagnò l’accesso ai preliminari di Champions mentre l’attuale Lazio con settanta punti tondi il terzo posto lo vedrà con il cannocchiale!

Genoa – Inter 1-0

Due punti in sette partite, questo il ruolino in formato Pescara della fu gloriosa Inter che è riuscita a sprofondare anche in casa del Genoa a causa di un gol dell’ex tripletista Pandev (quanti bei ricordi!).

Emblematico della situazione della Beneamata è proprio il gol segnato dal macedone:  Veloso ha venti metri di campo liberi tra i due mediani (Kondogbidone e Gagliardetto, costati assieme sessanta milioni!) e la linea difensiva per calciare a rete. Del resto la condizione fisica dei giocatori dell’Inter è a picco e il testone Pioli si ostina a giocare con due mediani… Il rigore sbagliato da Candreva ha letteralmente salvato il Genoa e condannato un Crotone che avrebbe meritato maggiore fortuna.

Sassuolo – Fiorentina 2-2

Pareggio inutile per la Fiorentina che sul campo del Sassuolo (Di Francesco sarà il prossimo tecnico viola?) ha fatto di tutto per non vincere: del resto chi vuole arrivare sesto?

Da segnalare le affermazioni, questa volta tutt’altro che scontate del patron Andrea Della Valle nel post gara che dopo aver sparato strumentalmente sull’arbitro ha detto la seguente frase: “ Le critiche costruttive (da parte dei tifosi n.d.a.) le ho sempre accettate in questi anni, adesso però ci devo pensare”.

Pescara – Crotone 0-1

Vincendo uno a zero sul campo del già retrocesso Pescara (eurogol della meteora Tonev) il Crotone ha centrato così quattordici punti in sei gare di campionato dimostrando di meritare pienamente la Serie A, peccato solo che anche Empoli e Genoa si siano messe a correre quanto i calabresi che però, visto il livello scadente della serie cadetta, sfruttando il paracadute potranno benissimo puntare nuovamente alla promozione l’anno prossimo.

Empoli – Bologna 3-1

L’Empoli ha fatto il suo dovere contro il Bologna che dopo aver confezionato quattro pere all’Udinese ha subito tre reti dalla squadra toscana, andata in gol con due difensori ed un centrocampista. D’altronde se non segnano gli attaccanti…

Chievo – Palermo 1-1

Pareggio inutile del Palermo sul campo del Chievo, i siciliani retrocedono matematicamente dopo una stagione tribolata, ora sarà da vedere quali saranno le intenzioni e le finalità della nuova proprietà che per definizione dell’ex presidente Zamparini “non capisce un tubo di calcio”.

Milan – Roma 1-4

Nel posticipo di domenica comodo successo della Roma sul campo di San Siro contro un Milan parso veramente alle corde.

Tra Inter e Milan non so davvero quale delle due squadre faccia più piangere: i rossoneri per lo meno sono la stessa squadra indecente dell’anno scorso che, per giunta, è destinata a fare solo qualche punto in più dell’anno passato. Un piccolissimo miglioramento che però non basta per cambiare definitivamente pagina in casa rossonera, a quello dovrà provvedere in estate la nuova proprietà.

Pensavo a tutt’altra partita sinceramente, credevo che il Milan l’avesse interpretata con più piglio e determinazione e che la Roma si sarebbe presentata a San Siro con ancora le scorie del derby in corpo. Invece i lupacchiotti hanno azzannato subito i rossoneri con Džeko che si è così riscattato dall’opaco derby issandosi in cima alla classifica marcatori.

Nel Milan elettroencefalogramma piatto o quasi a parte una piccola reazione di nervi nel secondo tempo, la squadra rossonera sembra davvero svuotata di energie esattamente come l’Inter e come dice la storiella che senza le coppe europee in campionato viaggi come un treno? Pesanti dichiarazioni di Spalletti nel dopo gara: “Se potessi tornare indietro, non sarei mai tornato ad allenare la Roma”.

Direi che da oggi è ufficiale, Luciano Spalletti non sarà l’allenatore della Roma nella prossima stagione…