Dopo quattro giornate si è già creata una bella spaccatura nel nostro campionato: Juventus, Napoli ed Inter guidano il campionato a punteggio pieno, piemontesi e campani sembrano due autentiche corazzate quasi inaffondabili e che difficilmente perderanno colpi cammin facendo, la Beneamata invece sembra arrivata a punteggio quasi per caso ma non per questo deve essere sottovalutata.
Lazio, Milan e Torino per compongono le posizioni di rincalzo come da pronostico mentre l’unica big che sembra un po’ in ritardo è la Roma. In coda sono addirittura cinque/sei le squadre che sembrano avere qualcosa in meno rispetto alla classe affollata che compone il centro classifica: Udinese, Genoa, Verona, Sassuolo, Crotone e Benevento o si svegliano presto oppure rischiano di rimanere impantanate nella palude della bassa classifica, i campani sono l’unica squadra ancora ferma a zero punti.
In questo fine settimana è venuto a mancare uno degli allenatori che hanno marchiato indelebilmente la storia della nostra Serie A, Eugenio Bersellini da Borgo Taro è infatti morto ad ottantun’anni. Il “sergente di ferro”, esponente assieme a Radice, Bearzot e Trapattoni della corrente di riformatori che attraversò il calcio italiano per tutti gli Anni Settanta, è stato un allenatore forse troppo sottovalutato. Vinse infatti uno scudetto con un’Inter tutta italiana e con due soli grandi giocatori in rosa (Altobelli e Oriali oltre al discontinuo Beccalossi) ed ebbe solo l’unico torto di non aprire un ciclo con i nerazzurri (impresa titanica: ci sono riusciti solo Herrera, Mourinho e in parte Trapattoni).
Allenatore pragmatico dal proverbiale polso duro e pragmatico, fu lui a introdurre in Italia concetti come lo stretching in fase di riscaldamento o il rombo di centrocampo, che la terra gli sia lieve!
Crotone – Inter 0 – 2
Si è aperta presto questa quarta giornata di Serie A con la vittoria culosa dell’Inter in quel di Crotone. I nerazzurri non giocano una partita memorabile venendo imbrigliati dal folto centrocampo avversari ma alla fine sono riusciti a spuntarla ugualmente speculando sugli episodi. Trovo vero in parte il paragone con l’Inter di Mancini che due stagioni andava avanti per botte di culo prima che lo spogliatoio si rivoltasse contro Mister Sciarpetta: Spalletti da buon toscanaccio ha più parlantina ed è più paraculo nel gestire lo spogliatoio, inoltre il pelato dal punto di vista tecnico è un allenatore migliore rispetto al Mancio. Spalletti ha idee tattiche chiare (un solo attaccante, centrocampo folto, sistema di gioco possibilmente 4-2-3-1) mentre Mancini due anni fa dava l’impressione di fare le cose un po’ a caso affidandosi al provvidenziale San Culazio che però ad un certo punto gli ha voltato le spalle.
Fiorentina – Bologna 2 – 1
Secondo successo consecutivo per la Fiorentina sul Bologna al termine di un match gradevole che ha visto le due squadre giocare a viso aperto per i tre punti. Il 4-4-2 scolastico con il quale il barbutissimo Pioli schiera i suoi sembra dare i primi frutti, l’unica incognita sembra riguardare l’attacco dove non si sa chi tra Thereau e Simeone junior possa fare da primo stoccatore.
Roma – Verona 3 – 0
In serata, sotto il classico diluvio, la Roma ha tritato il disastrato Verona. La partita è stata poco indicativa per il reale stato della squadra giallorossa perché il Verona è in questo momento è davvero la peggior squadra di questa Serie A, guidata da un allenatore come Pecchia che avrà pure una laurea in Giurisprudenza ma sta dimostrando di non saper mettere in campo una squadra da calcio con scelte assurde (il “nuovo Balotelli” Kean preferito a Pazzini). Il Verona sembra ora intenzionato a giocare in contropiede con ritmi da tiki-taka, della serie pochissime idee e ben confuse! Per la Roma quindi poche indicazioni contro un avversario del genere: bomber Ggieco, che sembra già in rotta con il proprio tecnico, ha sgollato con i morti di fame come sempre mentre l’unica nota veramente positiva è quella del ritorno del motorino Florenzi, un giocatore che a questa squadra serve come il pane. In casa giallorossa vedo però molta confusione, prevedo maretta a breve.
Sassuolo – Juventus 1 – 3
Pranzo senza sorprese per la Juventus che ha sbancato il campo Sassuolo con una facilità disarmante. Il belcalcista Bucchi dopo quattro giornate ha già abiurato il 4-3-3 e avanti tutta per il 5-3-2 tutti dietro e speriamo in Dio, cose che a molti tecnici esordienti in massima serie capita spesso, forse con troppa frequenza. La virata tattica del Sasôl è stata disastrosa: i neroverdi a parte qualche piccolo sussulto d’orgoglio non l’hanno praticamente mai vista e la Vecchia Signora si è imposta con il solito canovaccio. Capitolo Dybala: nessuno discute la classe del giocatore, personalmente reputo l’argentino uno dei pochi giocatori del presente con colpi e repertorio non dissimili a quelli dei grandi del passato. Però i tre gol fatti al Sassuolo o al Chievo servono solo a gonfiare le statistiche: i gol infatti si pesano e non si contano, peccato che i giornalisti nostrani facciano il ragionamento inverso, esaltando sempre la tripletta contro le squadre materasso di turno per poi stare zitti davanti alle scene mute contro il Barcellona, stupidità o malafede?
Napoli – Benevento 6 – 0
Cappotto per il Napoli nell’inedito derby contro il Benevento: gli irpini alla vigilia non avevano chances e si sono aggrappati a San Gennaro che pare sia nato proprio a Benevento, risultato? Dopo mezz’ora il Napoli aveva già violato la porta sannita per quattro volte! Nel Napoli tutta la squadra funziona a meraviglia come un complesso dove tutti gli ingranaggi vanno avanti alla perfezione, difficile che la squadra di Sarri incappi in mezzi passi falsi come lo scorso anno: gli schemi sono talmente rodati che a centrocampo ormai se giocano Joginho o Diawara, Allan o Zielinski nessuno si accorge della differenza e in attacco che ci sia il fisicato Milik o il tappo Mertens i gol arrivano lo stesso a grappoli.
Milan – Udinese 2 – 1
Ritorna al successo il Milan che comunque è stato messo alla prova da un’Udinese più che dignitosa. Montella ha finalmente messo i suoi in campo nel modo più razionale possible con tre difensori, un centrocampo folto e una sola punta di ruolo. A parte la vaccata di Romagnoli i rossoneri sono sembrati più “sporchi e cattivi” rispetto alle prime uscite e ciò può solo far contento l’ambiente rossonero. Kalinić , a segno due volte, è il tipo di centravanti che a questa squadra serviva come il pane perché sa muoversi su tutto il fronte d’attacco e sa dialogare con i centrocampisti.
Torino – Sampdoria 2 – 2
Pareggio rocambolesco tra Torino e Sampdoria in un match che si è condensato tutto nei primi quindici minuti. La scorsa settimana avevo decantato i progressi in fase difensiva dei granata, beh mi devo ricredere perché i due gol presi contro i blucerchiati sono dovuti a clamorosi errori di tattica individuale dei difensori granata: in area non serve fare la diagonale ma marcare il proprio diretto avversario nella propria zona di competenza, tanto difficile capire una cosa del genere?
Spal – Cagliari 0 – 2
Bel colpo del Cagliari in casa della Spal, i sardi oltre ad essere notevolmente migliorati in retrovia, hanno molta più qualità in mezzo al campo e questo alla fine ha pagato perché i ferraresi sono una squadra tutto muscoli e che in attacco con Borriello ha perso molta agilità.
Chievo – Atalanta 1 – 1
Pareggio che accontenta entrambe le squadre tra Chievo e Atalanta: i veronesi hanno badato soprattutto a difendersi dopo il gol del vantaggio e alla fine questa tattica rinunciataria non ha premiato l’anziana squadra di Maran. L’Atalanta sembra essersi invece ripresa dopo l’inizio di stagione un po’ in panne forse perché il Papu Gomez è tornato a graffiare.
Genoa – Lazio 1 – 1
Altra vittoria in altalena per la Lazio che ha sconfitto il Genoa al termine di una partita emozionante ma che non ha reso idea del dominio in campo dei biancocelesti, messi in campo alla perfezione da Inzaghino. Il Genoa si è aggrappato solamente al giovanissimo Pellegri, grazie al quale è riuscito a stare rocambolescamente in partita, ma poi una vaccata clamorosa di Gentiletti (ex biancoceleste) ha regalato i tre punti alla Lazio che ha espugnato così un campo che gli è sempre stato ostile, i romani infatti non sbancavano Marassi dal 2010. In casa Genoa il dramma è evidente: Preziosi solitamente ha sempre messo fieno in cascina all’andata per poi svaccare nel ritorno mentre questa volta rischia di uscire dai giochi già dicembre, a meno che non esploda Pellegri (più giovane marcatore di sempre, battuto un certo Piola) che potrebbe essere l’ennesimo fattore che salva il giocattolo dell’irpino.