Turno interlocutorio il numero quindici, tra tantissimi pareggi (ben cinque) e gol segnati negli ultimissimi minuti di gara che hanno penalizzato soprattutto le due romane: clamorosa la rimonta subita dalla Roma a Cagliari, incredibile il gol del pareggio incassato dalla Lazio contro la Sampdoria al minuto numero novantanove! Non sorprende quindi che tra le poche squadre vittoriose troviamo Juventus e Napoli che hanno ulteriormente scavato un fossato con le restanti diciotto squadre del campionato sconfiggendo l’Inter e il Frosinone. Per il resto tanto, forse troppo, equilibrio con l’unico squillo in coda dello scatenato Empoli che ha aggravato ulteriormente la crisi del Bologna.
Champions ed Europa League
E’ arrivata così la settimana cruciale per le nostre squadre nelle due principali manifestazioni europee. In Champions League le italiane giocheranno con stati d’animo opposti: Roma e Juventus hanno già la qualificazione in tasca e affronteranno due avversari abbordabili (seppur lontano da casa) come Viktoria Plzeň e Young Boys, la Juve deve solo stare attenta perché un eventuale sconfitta in Elvezia rischierebbe di compromettere la prima piazza, eventualità con scarsissima probabilità di realizzarsi ma da ricordare a Ronaldo e soci. I giallorossi invece sono sicuri del secondo posto matematico e andranno in Boemia per fare un assaggino delle vacanze natalizie, panettone che rischia indigesto a Di Francesco sempre più rischio panchina, il tecnico abruzzese e quindi è il primo ad augurarsi che i suoi ragazzi facciano il loro dovere altrimenti potrebbe rischiare grosso. Inter e Napoli invece non possono sbagliare: i nerazzurri a dire il vero devono confidare solamente nelle disgrazie altrui (del Tottenham che deve perdere contro il Barcellona) perché una vittoria contro l’ostico PSV (cosa tutt’altro che scontata per una squadra che nella sua storia si è sempre complicata la vita) potrebbe essere vana. Ha il destino nelle proprie mani invece il Napoli atteso da una trasferta affascinante quanto decisiva in quel di Liverpool: i Reds di Klopp premeranno come forsennati perché solo con i tre punti possono sperare nella qualificazione agli ottavi di Champions, occasione ideale per gli azzurri quindi per aspettare e ripartire in velocità. Sarà un match molto deciso dalle panchine: personalmente ritengo Ancelotti più duttile e scafato di Klopp e più idoneo a gestire i momenti chiave di una partita, decisivi a questo livello, a mio avviso le percentuali di qualificazione (dando per scontata quella del Psg) è di 60% Napoli-40% Liverpool. In Europa League il Milan ha buone possibilità di accedere al turno successivo: l’Olympiacos deve infatti vincere con due gol di scarto per agganciare i rossoneri e riequilibrare il 3-1 dell’andata, dubito accadrà dato che ritengo più probabile il pareggio o la sconfitta di misura del Milan. La Lazio, che come i cugini della Roma sa già di essere seconda con qualsiasi risultato, infine riceverà l’Eintracht Francoforte in quella che sarà una sorta di amichevole infrasettimanale, probabile partita da Over.
Inter – Psv Eindhoven: 1
Liverpool – Napoli: X
Young Boys – Juventus: 2
Viktoria Plzeň – Roma: 2
Olympiacos – Milan: X
Lazio – Eintracht Francoforte: X
Juventus – Inter 1-0
Continua a vincere come un rullo compressore la Juventus che ha fatto suo anche il “derby d’Italia” contro un’Inter che alla vigilia era venuta a Torino sicura di poter strappare almeno un pareggio agli odiati rivali bianconeri. Invece i nerazzurri hanno retto finché il proprio centrocampo è riuscito a pressare e a mettere in difficoltà quello bianconero un po’ come le provinciali che ci danno dentro nei primi minuti di gioco per poi sgonfiarsi nella difesa. La Juventus ha troppi giocatori decisivi in attacco, troppi match winner in grado di sbloccare l’impasse da un momento all’altro mentre l’Inter ha il solo Icardi, troppo poco per ambire al fatidico salto di qualità. I tifosi alla fine se la sono presa con Spalletti che però se le è un pelo cercate: che senso ha giustificarsi con “Ho messo Borja Valero per Politano in mezzo al campo perché ha qualità” quando in campo fin dal primo minuto c’era gente come Gagliardini che ha i piedi a banana…
Napoli – Frosinone 4-0
Si è allenato bene il Napoli invece contro il Frosinone, in vista dello scontro verità di Anfield: nonostante la formazione molto sperimentale schierata da Ancelotti (esordio di Meret in porta, lo sconosciuto Luperto difensore centrale) non c’è stata partita con Arcadione Milik che sembra in forma smagliante e potrebbe rivelarsi l’uomo più in questa fase delicata della stagione partenopea.
Cagliari – Roma 2-2
Non è casuale il rocambolesco pareggio subito dalla Roma sul campo del Cagliari: avanti di due gol fino all’84’, in doppia superiorità numerica, i giallorossi si sono fatti raggiungere dai sardi che per altro erano privi dei loro pezzi da novanta (Pavoletti, Barella). Clamoroso in particolare il gol del 2-2 incassato praticamente all’ultimo secondo del match, in contropiede: come farsi fregare la propria donna da un finocchio! E qui non c’entrano solo i soliti limiti mentali dei giallorossi, il solito ambiente bollente che non dà serenità a squadra e spogliatoio, ma anche limiti di conduzione dalla panchina. Non ci vogliono lauree o master a Coverciano per capire che in nove contro undici ad un minuto dalla fine basta mettere il proprio sedere al limite dell’area di rigore per non far segnare il proprio avversario. Quindi i casi sono due o sei un totale incapace (cosa che dubito di Di Francesco) oppure non sei in grado dare gli stimoli e gli imput giusti ai tuoi giocatori che in campo fanno quello che vogliono.
Lazio – Sampdoria 2-2
Lo stesso discorso fatto per la Roma difranceschiana può essere rivolto anche alla Lazio inzaghiana: non si può regalare un tempo intero al tuo avversario, non si può beccare certi gol all’ultimo secondo (per carità Saponara fa una giocata assurda anche se indisturbato!) su un banale lancione dell’Ave Maria dopo che a fatica sei riuscito a ribaltare il match. Il problema è che la Lazio negli ultimi anni di occasioni ne ha perse fin troppe ed Inzaghino non è riuscito ancora a porvi un rimedio.
Sassuolo – Fiorentina 3-3
Partita stranissima anche quella tra Sassuolo e Fiorentina: zero a zero fino al 60’, poi 2-0 Sassuolo, Fiorentina che accorcia le distanze, neroverdi che scappano ancora e incredibile rimonta dei viola negli ultimi minuti sullo stile di Cagliari e Sampdoria. De Zerbi si va a sommare alla categoria degli Inzaghi e Di Francesco: allenatori più belli da vedere (per come cercano di far giocare le proprie squadre) che concreti. La Fiorentina almeno si è svegliata in attacco, anche se il miglior attaccante dei viola è un centrocampista, Benassi. Per la porta cercherei un portiere di valore a gennaio perché il “Donnarumma di Francia” Lafont mi sembra affidabile un cancello aperto.
Udinese – Atalanta 1-3
Dura lex… se segna l’ex! Duvan Zapata segna una tripletta mostrando che tra Atalanta e l’Udinese attuale c’è una bella differenza. E’ abbastanza strano che una dirigenza solitamente oculata come quella friulana si sia lasciato sfuggire un giocatore del genere visto che ai friulani manca come il pane una prima punta decente dai tempi di Di Natale che oggi avrebbe formato un bel tandem con Lasagna, giocatore più da contropiede. In casa friulana comunque la cura Nicola non sta dando i suoi frutti: mister 30% (come le percentuali di possesso palla da quando è allenatore dei friulani) non solo ha peggiorato il gioco del predecessore ma anche a livello di trend (una vittoria, un pareggio, una sconfitta) non è che ci sia stata tutta sta scossa.
Parma – Chievo 1-1
Pareggio che non serve a nessuno né al Parma né al Chievo: i parmigiani sognano l’Europa, i veronesi la salvezza. la politica dei piccoli passi apportata da Di Carlo a son di pareggini, dopo le sciagure di Sventura, è sicuramente un buon ricostituente ma per salvare un malato terminale come il Chievo (per giunta penalizzato) serve un taumaturgo non un allenatore.
Empoli – Bologna 2-1
Funziona sempre di più invece la cura Iachini ad Empoli: tre vittorie ed un pareggio per i toscani e vittoria importantissima in un match da non sbagliare contro il Bologna che invece continua la sua parabola discendente. I toscani sono un organismo che funziona alla perfezione dal punto di vista dei sincronismi di gioco e avevano solo bisogno di un allenatore meno monotematico dei predecessori capace di dare una qualche variabile di gioco e nella lettura delle partite. Il risultato è che la squadra continua a giocare molto bene ed in più davanti alla porta avversaria adesso graffia. Il Bologna invece è una squadraccia: i rossoblu ci hanno anche messo l’anima ma davanti vivono esclusivamente sui guizzi di nonno Palacio mentre a centrocampo manca dannatamente qualità, Inzaghi sarà quel che sarà come allenatore ma con una squadra del genere è difficile per chiunque centrare la salvezza.
Genoa – Spal 1-1
Don Cesare Prandelli ritorna in Serie A con un pareggio che fa comunque morale (anches e poca classifica) contro una diretta concorrente come la Spal. In dieci per la precoce espulsione di Criscito i rossoblù liguri hanno comunque mostrato carattere da vendere centrando un pareggio che alla fine è un punto guadagnato dalla prospettiva genoana. Un punto perso invece per la Spal che sembra squadra meno unita e coesa di quella dell’anno scorso.
Milan – Torino 0-0
Giusto zero a zero tra le due squadre del cuore di Gigi Radice che con le maglie di Milan e Torino ha vinto ben quattro scudetti (ne abbiamo parlato qua: ). Tra due compagini abbastanza altalenanti nella gestione della partita nei novanta minuti di gioco era normale che finisse così con un pareggio che comunque accontenta entrambe le compagini: meglio il Toro nel primo tempo, più convincente il Diavolo nel secondo che però non è riuscito a segnare in “zona Romagnoli”. In definitiva comunque credo che Milan e Torino valgano la posizione che ricoprono ora in classifica cioè il quarto ed il sesto posto né più né meno.