Serie A: tutti aspettavano Cristiano Ronaldo, ma è arrivato il Papu

Partenza monca ma con tanti spunti di riflessione. La prima giornata di campionato più precoce della storia della Serie A (mai si era iniziato il campionato subito dopo Ferragosto) non si è completata a causa della tragedia di Genova del Ponte Morandi che ha obbligato lo spostamento di Milan-Genoa e Sampdoria-Fiorentina, però già tanti sono gli argomenti a tenere banco: la prima assoluta di Cristiano Ronaldo nel nostro calcio, lo spezzatino dei diritti TV con l’irruzione della nuova piattaforma Dazn (da pronunziarsi Dazón!), l’inopinata sconfitta dell’Inter sul campo del Sassuolo, l’esordio strepitoso del Papu Gomez. La battuta d’arresto dei nerazzurri in Emilia è stata l’unica vera sorpresa di questa prima giornata dato che le altre “grandi” (Napoli e Roma) hanno vinto al loro esordio contro due squadre di rango come Lazio e Torino. Tra le neopromosse ha ben figurato l’Empoli (vittorioso sul Cagliari) mentre la delusione della giornata è il Bologna di Pippo Inzaghi che si è fatta sorprendere in casa dalla Spal nel primo derby di questo campionato 2018/19.

Chievo – Juventus 2-3

Grande spavento per la Juventus al Bentegodi di Verona, stadio che non porta bene ad Allegri che fu sconfitto dall’Hellas nella gara d’esordio della Serie A 2013/14. Il tignoso Chievo sembrava alla vigilia il classico sparring partner per un’abbuffata di gol dell’esordiente CR7 e invece, dopo un avvio in salita, il Chievo è riuscito addirittura a passare sul 2-1 prima di crollare nel finale. Decisivi in casa bianconera gli’ingressi di Brunelleschi (sempre più tredicesimo uomo) e di Super Mario Mandžukić, giocatore imprescindibile per gli equilibri offensivi bianconeri: senza l’erculeo croato l’asso portoghese è sembrato troppo spaesato là davanti nella fitta difesa in maglia gialla, anche se in un paio di occasioni Cr ha comunque dimostrato di non c’entrare nulla con questo campionato (solo un grande Sorrentino gli ha negato il gol). Per A.A. (Acciuga Allegri) tante conferme ma anche qualche piccolo grattacapo: i due brasiliani sugli esterni bassi assicurano spinta continua ma sulle ripartenze avversarie rischiano di lasciare falle invitanti, Bonucci al fianco di Chiellini è parso spaesato mentre Dybala prendeva pallone da lontano ma una volta giunto in area si trovava sistematicamente la strada sbarrata. Piccolezze rispetto ai problemi delle altre squadre perché questa Juve può vincere il campionato “con gli occhi bendati ed una mano dietro la schiena” (cit. Ciccio Graziani ai tempi mitologici del Vodafone Cervia).

Lazio – Napoli 1-2

Positivo anche l’esordio del Napoli che ha confermato di non aver smarrito l’attitudine dell’anno scorso di rimontare gli svantaggi iniziali. La Lazio invece ha confermato di non essere riuscita a smarrire quelle amnesie che l’anno scorso sono causate la mancata qualificazione alla Champions League. Il Napoli mi è parso ancora a mezza via tra il ticchete tocchete sarriano e il pragmatismo ancelottiano e complessivamente meritato la vittoria: l’iniziale vantaggio di Cirone Immobile, che ha mandato al bar tre difensori del Napoli con un cambio di direzione (Serie A campionato delle grandi difese, come no!) è stata una semplice illusione perché dopo lo 0 a 1 si è visto solo il Napoli che ha capovolto la partita con le reti di Milik ed Insigne, due reti scaturite da due classici traversoni dalle fasce, cosa che difficilmente si sarebbe vista sotto la gestione dell’ex bancario.

Torino – Roma 0-1

C’è molto della passata stagione anche nella Roma che ha vinto con il minimo sforzo sul campo del Torino: difesa attenta impenetrabile, anche se a naso il nuovo portiere Olsen pare valere un’unghia incarnita di Alisson, attacco però troppo asfittico e prevedibile. La partita è stata decisa da una doppia giocata: un bel affondo del figlio d’arte Justin  Kluivert (che alla prima giornata di campionato ha già fatto meglio del padre in Italia) e una strepitosa volée di piatto di Džeko. Il Torino ha pagato un’unica disattenzione anche se in attacco è sembrato abbastanza confuso affidandosi spesso a lanci dalle retrovie. Gli innesti di Soriano e Zaza però sono importanti e potrebbero cambiare i connotati della squadra.

Sassuolo – Inter 1-0

Ha fatto clamore la sconfitta dell’Inter che sul campo di Reggio Emilia è stato battuta con pieno merito dalla succursale dellla Juve, il Sassuolo. I tanti innesti (di valore) fatti quest’estate non verranno assimilati in un battibaleno, questo è sicuro, perché una squadra vive di equilibri ed amalgama. Però in Emilia Spalletti, che in quanto a scuse e lamentele ormai fa concorrenza ai suoi corregionali Sarri e Mazzarri (“Il campo è stato decisivo, ha avvantaggiato chi giocava di ripartenza, non noi che dovevamo fare la partita. Era terriccio”), dovrebbe fare un po’ di mea culpa. Con tutto il ben d’Iddio che ha ora davanti ha schierato Asamoah ala tattica a sinistra costringendo così a impiegare in difesa quella sega di Dalbert… E la prossima partita contro il Torino dell’odiatissimo ex Mazzarri potrebbe essere foriera di altre insidie per questa squadra in rodaggio.

Empoli – Cagliari 2-0

Per allenare l’Empoli ormai basta il pilota automatico, passano gli anni, cambiano gli allenatori e gli interpreti ma il gioco dei toscani è sempre molto gradevole ed efficace. Nel rombo “largo” di scuola Sarri questa volta si sono messi in mostra il trequartista Zajić l’eterno Ciccio Caputo (sosia in tutto e per tutto di un altro storico Ciccio empolese, Tavano) che ha già trovato una buona intesa con il giovane La Gumina. Solo brutte notizie in casa Cagliari: i sardi sono parsi davvero una squadraccia, con reparti lunghi e sfilacciati e una difesa che incassa sempre troppa acqua. Ci sarà molto da lavorare per Maran.

Bologna – Spal 0-1

Ci sarà tanto da lavorare anche per Pippo Inzaghi che ha visto la Spal espugnare il campo del suo Bologna con una prestazione sicuramente migliore di quella dei felsinei. Super Pippo, che è stato grande bomber, quasi per contrappasso da allenatore è solito schierare in campo una squadra imbottita di difensori (ben cinque) e medianacci incapaci di supportare il nonnetto Palacio e l’oggetto misterioso Santandér. Senza un attacco degno della categoria questa squadra è destinata ad andare poco lontano a meno che Super Pippo non si rimetta gli scarpini e ritorni a sciacallare le aree di rigore avversarie…

Parma – Udinese 2-2

Pazzo pareggio tra Parma ed Udinese: i parmigiani con l’innesto di Inglese hanno una bella squadretta dalla cintola all’insù anche se dietro bisognerà migliorare qualcosa. L’Udinese invece è una squadra veramente mediocre che ha pareggiato la partita per pura fortuna: i friulani sono la solita selezione di “giochi senza frontiere” che quest’anno però pare intenzionata a giocare tiki taka dopo che per anni l’Udinese ha praticato uno degli anticalci più brutti del nostro campionato. I miei migliori auguri alle zebrette friulane!

Atalanta – Frosinone 4-0

Nella giornata in cui tutti aspettavano Cristiano Ronaldo è ricomparso di prepotenza il Papu Gomez che con due gol e due assist ha permesso alla sua Atalanta di piallare il Frosinone che ritorna in Serie A con quattro pere nella saccoccia. Dopo un primo tempo piuttosto equilibrato nel secondo tempo la miglior condizione fisica dei bergamaschi è emersa di brutto e la partita non ha più avuto storia. Il Frosinone mi ricorda un po’ il Benevento dell’anno scorso: tanti acquisti di bassa macelleria che non spostano un millimetro la competitività della squadra e soprattutto l’assenza di un bomber capace almeno di garantirti la doppia cifra. Il novellino Longo avrà vita durissima quest’anno.