Tra i tanti pareggi che hanno contraddistinto questa giornata (ben cinque) spicca il rocambolesco mezzo passo falso della Juventus che si è fatta rimontare clamorosamente dal Parma, il Napoli così è tornato a -9 sconfiggendo nettamente la Sampdoria. Se è comunque difficile pensare ad un torneo riaperto al vertice si è riaccesa la contesa per il terzo posto perché l’Inter, in crisi nerissima, perde anche contro il Bologna bagnando sotto i migliori auspici il ritorno di Mihajlović sulla panchina degli emiliani. Tra le inseguitrici però solo la Lazio e la sempre più miracolosa Atalanta ne hanno profittato dato che Milan e Roma si sono annullate a vicenda. In coda il Bologna, sbancando San Siro, si è portato a una lunghezza dall’Empoli e a due dall’Udinese staccando sul fondo Frosinone e Chievo, destinate a retrocedere.

Coppa Italia: grandi sorprese

Pur snobbati dai più, si sono giocati in settimana degli interessatissimi quarti di finale di Coppa Italia che hanno regalato dei verdetti decisamente sorprendenti per le nostre latitudini dove questa manifestazione negli ultimi scampoli è sempre fin troppo scontata: la sorpresa più grossa è stata sicuramente l’eliminazione della Juventus per mani dell’Atalanta, ironia della sorte una squadra che è sempre stata considerata una sorta di satellite di Casa Agnelli. Completano il quadro delle semifinaliste il Milan, che ha battuto il Napoli grazie ad un grande Piątek che ha bagnato il suo esordio in rossonero con un ambo, la Fiorentina che ha triturato la Roma con un sette a uno d’altri tempi ed infine la Lazio che ha cacciato a casa un’altra grande favorita, l’Inter dopo i calci di rigore. Si profilano dunque due semifinali decisamente interessanti (Lazio-Fiorentina, Milan-Atalanta) che al 100% porteranno in finalissima un’autentica outsider, un fatto del genere onora decisamente una competizione gloriosa che troppo spesso è stata snobbata.

Empoli – Chievo 2-2

Un pareggio che non serve a nessuno tra Empoli e Chievo: i veronesi stanno almeno dando dignità al proprio campionato mentre i toscani continuano ad essere una compagine poco “a bolla” e molto discontinua che commette spesso svarioni imperdonabili (come quello sulla prima rete del Chievo). Certo che se Ciccio Caputo continua a segnare la salvezza non sarà una chimera anche se il sacrificio di Zajc poteva essere evitato.

Napoli – Sampdoria 3-0

Contro una delle squadre più in forma del campionato, la Sampdoria giampaoliana, si è svegliato l’attacco del Napoli che alternando gioco corto a gioco ampio ha messo a soqquadro la difesa doriana, di solito sempre abbastanza all’erta, letteralmente sovrastata sulle fasce poco coperte dal rombo di centrocampo. E’ stata probabilmente l’ultima partita di Hamšik in maglia azzurra, segno che ormai le bandiere non esistono proprio più. Del resto, sotto un termine squisitamente tecnico, nel 4-4-2 con Allan e Ruiz in grande spolvero per lo slovacco non si sarebbe stato grandissimo spazio.

Juventus – Parma 3-0

Sembrava strachiusa la partita sul tre a uno e invece la Juventus in formato colabrodo è riuscita nella titanica impresa di farsi rimontare dal Parma in casa regalando così ai biancocrociati una serata indimenticabile. Due le considerazioni da fare sui bianconeri, già fatte ma che meritano di essere riproposte:

  • Cristiano Ronaldo deve giocare sempre in coppia fissa con Mandžukić, l’uomo che sgobba e detta i tempi dell’attacco bianconero, senza il croato è tutta un’altra musica per o campeao portoghese.
  • In difesa senza Bonucci e soprattutto Chiellini (l’autentico pilastro della retroguardia) i bianconeri sono un’autentica banda del buco aggiungendo che né CanceloSpinazzola sanno difendere, Rugani forse andrebbe bene in un determinato contesto difensivo mentre Caceres è semplicemente bollito.

Ironico Allegri nel dopo gara: “volevate lo spettacolo? Eccovi accontentati!”

Spal – Torino 0-0

Partitaccia a Ferrara tra Spal e Torino: i 51 falli e dieci cartellini estratti (uno rosso al torinese N’Kolou e con quel cognome non faccio facili ironie sul posto dove si è preso il cartellino!) rappresentano un record poco invidiabile per questo campionato. Del resto quando due squadre molto fisiche e poco fantasiose si specchiano rigorosamente non poteva che finire in questo modo. Poteva trattenersi dall’accampare scuse nel dopo gara Mazzarri? No, eccovi servita l’ultima perla del suo unitissimo scusario: “Gli arbitri non ci hanno permesso di giocare in undici contro undici e giocarcela fino alla fine. Quello di Nkoulou era fallo per noi, ma ce l’hanno fischiato contro e espulso un calciatore fondamentale anche per la prossima partita. C’era anche un fallo di Belotti in area invertito. Sono molto arrabbiato”.

Udinese – Fiorentina 1-1

Pareggino insipido tra Udinese e Fiorentina: i viola sono parsi un po’ stanchi dopo l’inaspettata abbuffata in Coppa Italia e infatti hanno regalato un gol evitabilissimo ai bianconeri che senza quel regalo difficilmente avrebbero trovato la via del gol. Chi segna poco di solito è spesso destinato a retrocedere, dalle parte della Dacia Arena farebbero meglio a fare gli scongiuri!

Genoa – Sassuolo 1-1

Altro uno a uno tra Genoa e Sassuolo: Don Cesare Prandelli sarà un personaggio discutibile e viscido però di calcio ne capisce. In poco tempo ha già dato un’anima al Grifone passando alla difesa a quattro con buoni risultati, fatto per niente scontato per squadre impostate a tre. Sanabria e Lazović in attacco stanno surrogando benissimo la partenza di Piątek, un tipo che nel girone d’andata ha segnato come mezza squadra. Il Sassuolo può definirsi così: squadra a cui manca un soldo per fare una moneta.

Inter – Bologna 0-1

Il Bologna risorge a San Siro, l’Inter sprofonda sempre di più in una crisi che sembra senza fine in questo inizio di 2019. Alla Scala del calcio si è già visto un Bologna più pimpante ed intraprendente di quello delle ultime uscite che pressa con più convinzione. Certo i problemi in attacco permangono e continuano a permanere ma intanto il buon Sinisa ha dimostrato di saper sfruttare bene le palle inattive, è già qualcosa. Sprofondo nerazzurro invece nell’Inter: la squadra sembra totalmente involuta con alcuni giocatori (Perišić e gli slavi) che giocano palesemente contro l’allenatore: Lucianone Spalletti, per dimostrarsi ancora più patetico di quello che è nello scimmiottare Mourinho, ha deciso di provare la mossa dei bei tempi che furono mettendo il redivivo Ranocchia nell’inedito ruolo di centravanti, se non è disperazione questa poco ci manca! E se Mou resterà sempre un mito nella mente dei tifosi nerazzurri, Spallettone fra poco rischia di essere ricordato solamente come un “povero pirla”.

Milan – Roma 1-1

Giusto pareggio tra Milan e Roma, due squadre che a mio avviso si giocheranno fino all’ultimo il quarto posto. I rossoneri hanno giocato in maniera abbastanza speculativa e hanno vissuto sulla zampata di Piątek, giocatore che rispetto al suo pingue predecessore vive meno sul gioco e i rifornimenti dei compagni e che può limitarsi a fare lo sciacallo d’area di rigore. La Roma ha giocato meglio però dà sempre l’impressione di essere una squadra molto sfilacciata e senza quadra in mezzo, a mio avviso però con un Zaniolo così in spolvero si può concedere qualcosa in mezzo agli avversari. Il problema è quindi che i difensori in maglia giallorossa, fin troppo protetti da De Rossi l’anno scorso, nelle marcature individuali vanno in difficoltà.

Frosinone – Lazio 0-1

E’ bastato il minimo sforzo alla Lazio per sbancare il campo del Frosinone nell’inedito derby laziale. Continua a convincermi poco però la squadra biancoceleste: Cirone Immobile è con le gomme a terra e le riserve dimostrando di non essere all’altezza dei titolari, arrivare quarti sarà un miracolo.

Cagliari – Atalanta 0-1

Alias l’ormai famigerata CAG – ATA! Non è più una sorpresa l’Atalanta: a Cagliari è arrivata una vittoria da grande squadra perché i sardi si sono difesi molto bene al cospetto del miglior attacco del torneo, è servita un’inzuccata di Hateboer (cross da esterno a esterno) per sbloccare l’impasse. L’ultima mezzora i nerazzurri l’hanno passata quasi sempre in difesa resistendo agli assalti avversari. Per il fatidico salto di qualità a volte bisogna vincere anche così.