Kean

Dopo quasi quattordici giorni di pausa è tornata in campo la Serie A e molte sono state le sorprese, soprattutto in ottica Champions dove le tre pretendenti per la terza e la quarta piazza (Inter, Milan e Roma) hanno tutte perso rovinosamente. Si è rifatta così sotto la Lazio che, con una partita in meno, è tornata di prepotenza in gioco: battendo l’Udinese infatti la squadra di Simone Inzaghi potrebbe agguantare addirittura il Milan alla quarta piazza rimettendosi così clamorosamente in carreggiata. Non fa più notizia invece l’Atalanta che vincendo contro il Parma ora ha scavalcato anche la Roma issandosi al sesto posto. In coda grande balzo in avanti per Udinese, Bologna e Spal mentre l’Empoli, pur avendo dato fil da torcere alla capolista Juventus, ora è sulla scomodissima terzultima piazza.

Nazionale: Ok Italia!

In settimana hanno giocato le nazionali: l’Italmancio ha dovuto sbrogliare due facilissime matasse che rispondevano al nome di Finlandia e Liechtenstein (si scrive così!?) iniziando così con il piede giusto il cammino, piuttosto facile, di accesso alla fase finale dei prossimi europei. In queste due partite si è già visto qualcosa di questa nuova Italia: tanta gioventù, grande corsa, qualche buona trama di gioco. Di solito i cicli azzurri iniziano sempre così (Bearzot, Vicini insegnano) con squadre ariose e sbarazzine che però con il passare degli anni finiscono sempre per conoscere svolte in chiave conservativa, del resto l’Italia è da sempre calcisticamente parlando la patria del risultato a tutti i costi. Aldilà della facile retorica con la quale alcuni giornali hanno salutato il “ritorno del nostro calcio” occorre essere chiari e categorici su un punto: il movimento calcistico italiano, un tempo il centro del mondo, ora è diventata periferia sotto tutti i punti di vista. L’entusiasmo, i giovani, il gioco e tutto il resto servono fino ad un certo punto, per tornare ad essere un movimento calcistico serio e competitivo ci serve decisamente dell’altro.

Chievo – Cagliari 0-3

Finalmente il Cagliari ha convinto in trasferta con una rotonda vittoria sul Chievo, ormai ultimo e rassegnato. I sardi di fatto hanno premuto sull’acceleratore solo nel primo tempo facendo a fette la retroguardia clivense, improvvidamente sbilanciatasi in avanti dopo l’immediato vantaggio dei rossoblu. Ha convinto Barella riproposto nel ruolo di trequartista che con i suoi strappi ha disorientato la difesa avversaria, però un conto è fare la differenza contro l’ultima in classifica un altro ad altri e più importanti livelli…

Udinese – Genoa 2-0

Igor Tudor è ormai l’allenatore di primavera esattamente un po’ come Umberto II che era chiamato il Re di maggio! Il croato ex Juventus ha una media da capogiro sulla panchina delle zebre friulane: tre partite, due vittorie ed un pareggio. Era pronosticabile che il Genoa, dopo la grande impresa di due settimane orsono contro la Juventus, arrivasse in Friuli meno motivato. Infatti i genoani hanno giocato abbastanza a viso aperto e l’Udinese ha colpito prima con un contropiede micidiale e poi con una gran botta da fuori.

Juventus – Empoli 1-0

Ancora Kean! Dopo l’esordio il primo gol in Nazionale il “nuovo Balotelli” ha colpito ancora una volta (con una decisiva deviazione di un difensore empolese che anni orsono sarebbe stato segnato come autorete!) dimostrando il famoso detto che per l’attaccante il gol è un vizio ma anche una semplice abitudine, quando inizi non smetti mai! La Juventus ha giocato decisamente sotto ritmo (come spesso le accade in campionato) perché ormai le energie principali saranno concentrate per il sogno Champions, l’Empoli ha fatto la sua partita più che dignitosa, ha addirittura vinto il confronto sul possesso palla con i bianconeri, ma tornare a casa con dei punti dall’Allianz Arena era un semplice sogno che è rimasto tale. Il fatto che il “millennial” Kean sia gestito, esattamente come Balotelli, da quel buontempone di Raiola, non mi fa deporre molto a favore del personaggio che tra l’altro ha ottenuto in questi giorni anche l’endorsment del Capitano Salvini!

Sampdoria – Milan 1-0

Il derby ha avuto un effetto letale sul Milan: la squadra di Gattuso infatti sembra non avere più molte certezze dopo il derby perdendo la seconda partita consecutiva contro l’ottima Sampdoria giampaoliana. Con Biglia nel ruolo di centromediano metodista si sono rivisti i soliti, inutili retropassaggi all’indietro, che hanno trovato in Donnarumma (tornato Paperumma) un pessimo interprete nel disimpegno: Defrel ha ringraziato sentitamente del regalo! In generale il gioco dei rossoneri sembra totalmente involuto: la squadra fa una fatica tremenda a creare occasioni da gol con Piątek che nelle scorse giornate ha nascosto un po’ la polvere sotto al tappeto con i suoi micidiali one shot one kill. Ora che il polacco, come da previsione, è tornato un giocatore terrestre l’intera fase offensiva milanista si è inceppata come un pezzo di carta nel fax. Gattuso potrebbe sbloccare la situazione rivedendo un po’ alcune sue fissazioni: Rodriguez ad esempio o Çalhanoğlu (tornato mezzala come ai tempi di Montella!), messi in campo sempre e comunque, meriterebbero di sedersi in panchina.

Parma – Atalanta 1-3

Riprende inarrestabile la marcia dell’Atalanta: dopo essersi fatta sorprendere dal solito contropiede di Gervinho i bergamaschi hanno iniziato a macinare gioco ad altissimo ritmo (nonostante i primi caldi) e per il Parma (privo dei pezzi da novanta Inglese e Gervinho) non c’è stato nulla da fare. Dubito però che gli anni scorsi, senza questo Duvanone Zapata in grandissimo spolvero, i nerazzurri avrebbero vinto una partita del genere!

Fiorentina – Torino 1-1

Un pareggio che non serve ad entrambe le squadre: la Fiorentina, pur priva di Chiesa, ha giocato senza dubbio meglio attaccando di più, Il Toro ha confermato di soffrire molto in difesa dopo il lungo periodo di imbattibilità ma è riuscito a sfangarla grazie ad una grande stoccata di Baselli, per i granata undicesimo segno X in trasferta su quindici partite, se non è un record poco ci manca! Senza un Belotti in forma però il Toro sembra una squadra decisamente “castrata” in attacco…

Frosinone – Spal 0-1

Il Frosinone era all’ultima spiaggia, per cui ha attaccato a spron battuto fin dalle prime battute scoprendosi in difesa, la Spal però ha sfruttato magistralmente una delle prime palle inattive ed è riuscita a trovare il vantaggio l’uno a zero, che è durato fino alla fine soprattutto perché i ciociari davanti sono meno di zero e senza un attacco competitivo la salvezza è matematica o quasi.

Roma – Napoli 1-4

Debacle fragorosa per la Roma che sembra davvero essere senza pace: l’arrivo di un vecchietto tranquillo e pacato come Ranieri evidentemente non era la soluzione ideale per un gruppo cui probabilmente seguiva di più il classico sergente di ferro. Contro il Napoli, sempre micidiale nella partite secche, la squadra giallorossa è stata letteralmente tramortita dalla maggior tecnica e velocità d’esecuzione dei partenopei. Il minestraro se l’è comunque cercata con scelte di formazione abbastanza cervellotiche: disastrosa la catena a destra Santon-Schick con il povero Cristante messo in mezzo nella terra di nessuno davanti alle due mummie imbalsamate De Rossi-N’Zonzi. Squadra indubbiamente costruita male dal Re Mida andaluso, ma Ranieri è stato chiamato proprio per fare le cose semplici.

Bologna – Sassuolo 2-1

Il gran cuore del Bologna ha  avuto la meglio sul solito Sassuolo, squadra che gioca benissimo al calcio ma che sembra quasi senz’anima e mordente, forse per la posizione tranquilla di classifica. Mihajlović ha letteralmente resuscitato una squadra che era con le gomme a terra: i suoi corrono, lottano su ogni palla e ci credono fino alla fine. Il serbo ha iniziato anche ad azzeccare i cambi e per i petroniani la salvezza adesso non è impossibile, Mihajlović è un tecnico che in una piazza come Bologna potrebbe esaltarsi.

Inter – Lazio 0-1

Non c’è pace in casa Inter! Sembrava tornato il sereno in casa nerazzurra e invece due settimane dopo il derby sono tornate le nubi nere sopra il capo di Spalletti, ancora alle prese con l’eterna grana Icardi-Wanda Nara. La Lazio ha badato a non prenderle puntando tutto sulla solita arma del contropiede ma la classica fionda di Davide questa volta ha funzionato contro il Golia nerazzurro! Inzaghino non vuole saperne di cambiare sistema di gioco, però ha capito che Immobile era troppo solo davanti (e mal supportato). Così gli ha messo alle spalle tutti i piedi buoni che ha disposizione (Correa, Luis Alberto, Milinković-Savić): finché ci sarà birra in serbatoio il giochino potrebbe funzionare! Spalletti ha l’attenuante di Icardi ma contro i biancocelesti, squadra che fa della fisicità e della corsa la propria arma vincente, non ne ha azzeccate una manco per sbaglio togliendo dall’undici iniziale gente come Gagliardini e Vecino che non saranno dei fenomeni ma per lo meno hanno chili e centimetri, inoltre l’ineffabile certaldino ha messo il posapiano Borja Valero nella zona di Milinković-Savić che col suo metro e novanta di muscoli e centimetri lo ha travolto come un treno.