Le solite note: Juventus e Napoli vanno avanti con il minimo sforzo (1-0), la Roma continua nella sua incredibile striscia di successi consecutivi (otto), le milanesi vanno ancora a targhe alterne: l’Inter sembra essersi messa alle spalle il momento critico mentre il Milan è  ripiombato in una crisi che sembrava passata. L’unica sorpresa della giornata è il pareggio casalingo della cicala Fiorentina che impatta 1-1 contro il fanalino di coda Verona. Tutto ancora aperto in coda dove il Carpi batte il Frosinone allo scadere nello scontro diretto mentre Palermo, Atalanta e Udinese continuano a colare a picco come il Titanic. Questa settimana potrebbe essere decisiva per alcuni cambi di panchina: l’Udinese ha già dato il benservito a Mastro Lindo Colantuono e ha chiamato l’ex Gigi De Canio, situazione critica anche in casa Atalanta dove Reja per ora non rischia anche se la società sta seriamente pensando a dare la panchina a un grande nome come quello di Cesare Prandelli, prodotto insigne del vivaio atalantino.

Sul nuovo Guerin Sportivo di aprile, uscito in settimana, vale la pena riportare un interessante inchiesta sul monte ingaggi delle squadre del nostro campionato. In questi ultimi anni infatti in pochi tra gli addetti ai lavori hanno evidenziato il fatto che la vera rovina del nostro calcio sono stati proprio gli stipendi troppo elevati che dalla metà degli anni Novanta hanno finito per drogare il mercato togliendo importanti risorse al finanziamento di strutture (leggi stadi) e vivai. Ebbene, la situazione non sembra essere cambiata più di tanto nonostante i molti cambi di dirigenze che hanno interessato le nostre società di punta. Se non stupisce il fatto che la Juventus, la squadra indiscutibilmente più forte e potente del nostro campionato, sia la società che spende di più in ingaggi (62,2 milioni), stupisce ancora vedere tra le più spendaccione la Roma del nuovo corso a stelle e strisce (54 milioni) e soprattutto le due milanesi (Milan 43,36 milioni e Inter 38,63 milioni), tutte e tre società che hanno recentemente cambiato proprietà e che avrebbero dovuto cambiare l’inerzia di condotta. Nello specifico Ci paiono francamente eccessivi i 6,5 milioni di stipendio dati a un ormai ex giocatore come l’eterno Capitan Futuro De Rossi (il più pagato di tutta la Serie A) così come ci sembrano uno sproposito i 3,5 milioni d’ingaggio per un autentico bidonazzo come Kondogbia o i 4 milioni profusi per un tecnico sopravvalutato come Mancini. Gli esempi virtuosi? Non mancano di certo e mi riferisco al Sassuolo (11,7 milioni di tetto ingaggi con stipendi netti sotto l’1,1 milioni di Berardi), al Torino di Cairo che ha notevolmente cambiato indirizzo rispetto al “spendi&spandi” d’inizio gestione, o le solite Udinese (12,18 milioni), Chievo (8,24 milioni) ed Empoli (6,76 milioni). Una nota particolare va riservata al Frosinone, la squadra con il monte ingaggi più basso (3,88 milioni cioè sedici volte di meno della Juventus) e che ha destinato buona parte dei ricavi della promozione per finanziare strutture e settore giovanile.

JUVENTUS – SASSUOLO 1-0: l’ottima organizzazione del Sassuolo non è servita a fermare una Juve che sembra davvero incontenibile. Acciughino Allegri l’ha comunque sfangata ancora una volta grazie ad un colpo del singolo (Dybala), anche se alla Juventus è sempre stato e sempre sarà così. Hanno rotto le scatole con sta storia dell’imbattibilità di Buffon: con la difesa che ha la Juve anche una sedia sarebbe rimasta invitta per tutto questo tempo semplicemente perché gli avversari non tirano mai in porta! Sono curioso di vedere che atteggiamento avrà la Juventus a Monaco: se il Bayern gioca da Bayern non ci sarà storia, anche se i bianconeri sono una delle poche squadre che per le proprie caratteristiche (difesa arcigna, attacco pungente) può mettere in difficoltà il gioco di Guardiola.

EMPOLI – SAMPDORIA 1-1: i toscani con una coppia di attaccanti più seria di quella formata tra lo scarso Pucciarelli e il matusa Maccarone sarebbero nella posizione del Sassuolo (o forse più su). La Samp, alla seconda partita giocata il sabato alle 18 (che coincidenza!) ha scavato un pareggino di puro culo, per l’ex Vincenzino Montella però pare essere passata a’ nuttata.

INTER – BOLOGNA 2-1: classica vittoria alla Sciarpetta Mancini: livello di gioco pari alla temperatura in Kamchakta in pieno inverno e golletti sulla classica punizioncina o su calcio d’angolo. L’ho già detto millanta volte che i gol su corner e calcio piazzato sono tipici di una squadra fisica e con zero inventiva, il che per un allenatore che da calciatore era un estroso numero dieci, rappresenta una sorta di piacevole contrappasso! Devo tirare le orecchie a Donadoni: la sua squadra ha palesato una certa disorganizzazione sui calci piazzati, marchio di fabbrica dell’FC Internazionale, con un pizzichino di concentrazione in più si poteva tranquillamente tornare da Milano con un pareggino. Adesso che l’insopportabile bimbominkia Wandito Icardi è fuori, se fossi in Mancini punterei su Jovetić centravanti, mossa che specie in trasferta potrebbe allargare le difese.

CHIEVO – MILAN 0-0: è bastato un Chievo un organizzato e scolastico per mandare in tilt un Milan abulico e confuso. I rossoneri hanno dato la lampante dimostrazione di essere letteralmente innocui se qualche ingranaggio dell’undici titolare viene a meno, se il migliore in campo poi risulta essere il vecchio (e sempre più panciuto) Abbiati,  i motivi per essere preoccupati sono anche maggiori. Resto comunque dell’idea che lo Sputacchione abbia fatto il suo dovere con l’indecente materiale tecnico a disposizione, peccato che in società non sembrano aver capito questa confessione. Bertolacci è un giocatore universale nel vero senso della parola: riesce a far schifo in ogni zona del campo!

CARPI – FROSINONE 2-1: vittoria all’ultimo tuffo per gli emiliani che adesso riaprono completamente una salvezza che sembrava completamente una chimera fino a l’altro ieri. Il Frosinone in trasferta ha conquistato solo cinque punti (ultima staccatissima) mentre con il rendimento casalingo sarebbe a metà classifica, salvo con la banda. Se Fossi in Stellone prima mi raderei quell’orribile barba da terrorista dell’Isis e poi inizierei a meditare su questo andamento schizofrenico. C’è da dire che i ciociari si sono tirati per la seconda volta le martellate sulle palle da soli regalando letteralmente un rigore decisivo agli avversari (anche nel girone d’andata con il Chievo era successo lo stesso). Adesso le due squadre “predilette” da Lotito sono pari anche negli scontri diretti e scommetterei una bella sommetta che una delle due si salverà alla fine.

FIORENTINA – VERONA 1-1: il fenomenale Sousa si è letteralmente inventato un turn-over assurdo quanto sanguinoso (ancora l’ectoplasma Babacar!!) e alla fine l’indomito fanalino di coda Hellas è giustamente tornato con un punto dal Franchi. E il bello è che con la viola ormai eliminata dall’Europa e con mente e corpo impegnate per la lotta Champions, non c’era proprio bisogno di lasciare in panchina Gonzalo Rodriguez, Iličič e Kalinić!

GENOA – TORINO 3-2: gran partita per gli ex gemelli del gol Immobile-Cerci (quattro gol in due), peccato però per il Toro che il secondo sia in maglia genoana! Il Toro mi sembra chiaramente al capolinea, tutti giocano un po’ a caso e nessuno segue più l’allenatore, mentre bisogna dare atto a Preziosi di aver azzeccato ancora una volta gli acquisti al mercato di gennaio.

UDINESE – ROMA 1-2: la Roma s’impegna il giusto per passare sopra le macerie dell’Udinese cui non è bastato un secondo tempo tutto orgoglio per ottenere il pareggio. Per il romano Colantuono questa sconfitta è stata fatale, anche se a mio avviso Mastro Lindo ha pochissime colpe. L’Udinese ha pagato principalmente l’addio di un asso della panchina come Guidolin e il progressivo disinteresse della proprietà, ormai intortata in altri paesi e faccende. Già l’anno scorso la squadra bianconera si salvò grazie ad una fortunosa quanto tempestiva partenza a razzo e, specie nel girone di ritorno, incominciarono a venire a galla tutti i limiti dell’organico. Quest’anno tutti i nodi sono venuti al pettine come prevedibile!

PALERMO – NAPOLI 0-1: al Ciuccio è bastato un rigorino, piuttosto generoso per altro, per avere la meglio di un Palermo imbarazzante, messo in campo alla carlona dal bollittissimo Novellino con lo schema tutti indietro e palla lunga su Gilardino. L’attacco del Napoli è parso davvero fuori fase, soprattutto gli esterni, sempre impacciati e in ritardo contro dirimpettai decisamente mediocri. C’ da dire che l’avversario era talmente mediocre e sconnesso che non sarebbe riuscito a segnare nemmeno con le mani, però il Napoli se vuole fare il fatidico balzo in avanti deve essere più cattivo e meno bello.

LAZIO – ATALANTA 2-0: undici turni, da tanto dura il ramadan di successi dell’Atalanta che non è riuscita a vincere nemmeno contro una Lazio confusionaria, ancora con la testa a Praga. Spesso nel primo tempo i nerazzurri hanno sbagliato tantissimo davanti alla porta e nella ripresa sono stati giustamente puniti dal redivivo Klose (si avvicina il derby!). I bergamaschi, ultimissimi nella classifica del girone di ritorno, per ora non rischiano ma la storia insegna (Verona 2001/02, Bologna 2004/05) che se non sei mentalmente abituato a lottare per non andare giù, rischi davvero grosso!