Juventus 67 (una partita in più), Napoli 61, Roma 56.

A dieci giornate dal termine della Serie A 2015-2016, il Campionato ha un grande merito. Grazie (o a causa, fate voi) all’inizio shock dei Campioni d’Italia – hanno iniziato a giocare soltanto da metà ottobre, e da allora ha racimolato 55 punti su 57 disponibili riprendendo e mettendo dietro tutti – la corsa verso il Tricolore nell’anno degli Europei francesi è tutt’altro che chiusa.

Matematicamente parlando, si intende.

Un distacco di 8 punti tra la prima e la terza dopo 28 partite non si vedeva da tempo nel pallone dello Stivale. L’anno scorso, per esempio, a questo punto della stagione, i bianconeri erano in testa con 67 punti, ben 14 in più della Roma e 15 della Lazio. Due stagioni orsono, 2013-2014, la Juventus era in testa con 78 punti – ne prenderà 102 alla fine – i giallorossi seguivano a 67, e il Napoli era a 58.

Stavolta, invece, la matematica mette tutto in discussione, ma non è così vicina alla vera realtà delle cose.

C’è la Juventus, tornata a essere cannibale come non mai. Quella che non sbaglia un colpo. Che vince in tutti i modi possibili. Che fa della grande solidità della fase difensiva (appena 15 le reti al passivo, nessuna presa nel girone di ritorno) e delle consolidate certezze i punti di forza. Che da anni è in testa alla classifica e raramente si fa raggiungere. I favoriti, senza dubbio.

C’è il Napoli, in testa fino a tre domeniche fa e che adesso deve inseguire la lepre bianconera. Ha accusato un normalissimo periodo di appannamento dopo 8 vittorie consecutive tra dicembre e febbraio, ma che sta andando anche oltre le più positive aspettative. Sospinto da un Higuain in formato bomber implacabile – 26 gol in 28 partite – da una (piccola) rosa amalgamata e finalmente equilibrata, da un allenatore che usa la testa davanti al pallone. Forse, però, tutto questo potrebbe non bastare. Cosa devono fare da Castelvolturno? Vincere, sperando che le lepri rallentino.

Ci sta anche la Roma, tornata a galla dopo 7 vittorie consecutive. A Trigoria però ci sono soltanto rimpianti. Certo, molto probabilmente tornerà in Champions (bisogna vedere se dalla porta principale o dai fastidiosi Preliminari), ma sarebbe una pillola che non renderebbe meno amaro un boccone amarissimo. Doveva vincere il Tricolore, quest’anno, con una squadra attrezzata. Ma per troppo tempo ha avuto un allenatore poco adatto, Rudi Garcia, e adesso con Luciano Spalletti – e qualche ritocchino a gennaio – si è fatta risentire.

Juventus, Napoli e Roma. Come doveva essere già al principio di questa stagione.

E la 29esima giornata profuma già di bianconero. Nell’anticipo di ieri, infatti, la capolista ha avuto la meglio 1-0 sul Sassuolo. Un successo, il 18° nelle ultime 19 partite (eguagliata l’Inter 2006-2007), che porta le firme più solari. Quella di Paulo Dybala, tornato decisivo con un gol da fantascienza da vedere e rivedere per classe, bellezza e precisione. Quella di Gianluigi Buffon, che non prendendo gol neanche ieri, è arrivato a 926′ di imbattibilità, a soli 3 minuti dal record di Sebastiano Rossi targato 1993-1994. L’ultimo a segnare al portierone azzurro è stato Antonio Cassano il 10 gennaio. Da allora, dieci partite da immacolato. Record, quello dell’ex numero uno del Parma, da condividere con i tre angeli custodi che gli stanno davanti: Barzagli, Bonucci e Chiellini.

Magari non saranno Baresi, Costacurta e Maldini, ma il cappello va tolto lo stesso.

Perché se la Juventus più forte e completa degli ultimi anni sta cannibalizzando anche questo Campionato è anche grazie al loro prezioso marchio.

Ora tocca alle altri attrici protagonisti. Il Napoli, domani sera impegnato nel posticipo contro un Palermo sempre più in altomare e affidato adesso a Walter Novellino. La Roma, in trasferta domani pomeriggio alle 15 a Udine.

Vietato sbagliare, perché la lepre piemontese ha messo un altro punto a suo favore.

Oggi, nel frattempo, sono previsti altri due anticipi. Alle 18 la sfida tutta “celeste” tra Empoli e Sampdoria, alle 20.45 Inter-Bologna. I nerazzurri sono apparsi in ripresa nelle ultime due partite tra Coppa Italia e Campionato, e devono vincere per dare ancora bagarre per la zona Champions. Occhio ai felsinei, però, che non prendono gol da quattro partite e sono reduci da ben tre 0-0 consecutivi.

Domani all’ora di pranzo al “Bentegodi” va in scena Chievo-Milan. Per i rossoneri è davvero l’ultimo treno da prendere per restare un pelino aggrappati alla lotta per il terzo posto.

Alle 15, invece, seduti in poltrona ad assistere a Carpi-Frosinone, delicatissimo scontro salvezza tra neopromosse (a proposito, il presidente della Lazio Claudio Lotito la guarderà?); Genoa-Torino; Fiorentina-Verona.

E per non farsi mancare davvero nulla, c’è il doppio posticipo. Alle 20.45 c’è anche Lazio-Atalanta.