As Roma

Quasi nessuna sorpresa nella ventinovesima giornata di Serie A: Juventus e Napoli proseguono inesorabili nella loro corsa, la Roma fa a fette una sbadata Fiorentina e prosegue nel suo momento magico (sette vittorie consecutive per Spalletti), risorge infine l’Inter forse spinta dall’incredibile semifinale di ritorno di Coppa Italia, dove la banda Mancini ha letteralmente sfiorato l’impresa, vincendo 3-0 ma perdendo ai rigori, contro l’odiata Juventus. Le uniche sorprese arrivano dalla sconfitta del Milan contro la bestia nera Sassuolo e dalla vittoria del Frosinone sull’Udinese: con questi tre punti d’oro i gialloblu riaprono il discorso salvezza perché risucchiano il Palermo e la stessa Udinese nella lotta per evitare la B.

E’ passata quasi inosservata la notizia che l’International Board abbia avviato per due stagioni la sperimentazione della moviola in campo,  non della cosiddetta goal line technology (a mio avviso sacrosanta) ma proprio della moviola in campo nel suo senso più strettamente biscardiano. Evidentemente i cretini che hanno promosso tutto ciò ignorano che la moviola in campo va bene in quegli sport dove si devono prendere decisioni semplici e immediate come il tennis o la pallacanestro: una roba del genere è infatti assolutamente inapplicabile in uno sport situazionale e ricco di variabili come il calcio! Il calcio è uno sport che fa discutere, su questo aveva ragione Maurizio Mosca, questo tentativo di fissare artificialmente delle certezze nello sport più instabile per antonomasia mi sembra un’autentica follia. Se sarà avallata questa autentica sciagura sportiva, assieme all’altra assurdità  della Superlega, un’altra bomba che rischierebbe di inquinare ulteriormente l’impianto instabile ed imprevedibile su cui si basa lo sport più popolare al mondo, prometto solennemente che smetterò di seguire il calcio in favore del curling!

ROMA – FIORENTINA 4-1: ci si aspettava una partita gradevole e ricca di gol, anche se non ci si aspettava di vedere una Fiorentina così pasticciona e disattenta in difesa. Bravo Spalletti, alla settima vittoria consecutiva, comunque a giocarsi la carta del finto centravanti (Perotti) e del finto tridente, composto in realtà da mezze-punte, che ha finito per creare confusione della sbadata retroguardia dei viola, tendente sempre a difendersi con la formula bislacca del 3+1. Incredibile comunque come sia bastata un po’ di polvere per mandare in tilt l’intera orchestra viola. E’ bastato poco anche per montare il solito lunatico ambiente giallorosso: nella Capitale c’è già chi fantastica di una remuntada contro il Real, magari con tripletta di Ciccio Totti, ma ve li vedete voi CR e soci restare a secco al Bernabeu? Suvvia un po’ di realismo!

VERONA – SAMPDORIA 0-3: con questo successo la Samp di Cassano può dirsi ormai al sicuro, il Verona invece mi sa che con queste tre pere sul groppone può già fare “Ciao! Ciao!” alla Serie A.

NAPOLI – CHIEVO 3-1: è tornato il vero Napoli, quello che avevamo ammirato fino allo scontro verità contro la Juventus. La squadra del Cinghialone è stata brava a replicare al gol a freddo del Chievo proponendo la solita industriale mole di gioco contro un avversario che fa dell’organizzazione di squadra la propria arma migliore. L’impressione però è sempre quella di una squadra troppo dipendente dalle lune del ristretto undici titolare di partenza e con poche soluzioni dalla panchina, proprio l’esatto contrario della Juventus, un difetto di costituzione che a mio avviso è anche da imputare al tecnico.

TORINO – LAZIO 1-1: classico pareggino insipido che non serve a entrambe le squadre, il Toro comunque ha disputato finalmente una partita gagliarda davanti al proprio pubblico e ha avuto il torto di sciupare troppo, emblematico il caso del rigore calciato dritto a… Superga da Cirone Immobile. La Lazio, imbarazzante come al solito in attacco, molto probabilmente userà le prossime giornate di campionato come allenamenti in vista delle sfide di Europa League, quindi aspettiamoci pure regali a destra e a manca dalla banda di Pioli.

ATALANTA – JUVENTUS 0-2: dopo lo spavento infrasettimanale in Coppa Italia, è tornata la solita inaffondabile Juventus che si sbarazza con il più classico dei risultati dell’Atalanta (storicamente una sorta di squadra satellite della Vecchia Signora). Inutile girarci attorno, la Juventus è squadra in tutti i sensi, basta leggerei i nomi finiti nel tabellino dei marcatori (Barzagli e Lemina, il sosia un po’ più magro di Pogba) per capire l’arma in più dei Campioni d’Italia assieme alla tenuta difensiva, Giggibuffon infatti non prende gol da 836 minuti (superato Da Pozzo del Genoa) e la prossima partita potrebbe anche superare Zoff (903 minuti) e Seba Rossi (929 minuti).

BOLOGNA – CARPI 0-0: ultimamente entrambe le squadre emiliane si stanno affezionando al segno X e se per la dotta Bologna può andare anche bene vista la sua tranquilla posizione in classifica, per il povero Carpi invece pareggiare non serve a una mazza se non a prolungare l’agonia finché la “matematicità” (cit. il professor Crimi nel prepartita) non li condannerà alla resa.

FROSINONE – BOLOGNA 2-0: la vera sorpresa della giornata, indiscutibilmente. Il Frosinone, sospinto dal commovente incitamento dei suoi afecionados, ha letteralmente stritolato un’Udinese scesa in campo troppo demotivata e “molla”. Se bomberone Ciofani continuerà a segnare e la difesa continuerà a subire pochi gol la salvezza non sarà assolutamente un’utopia. L’Udinese invece ora ha sulla carta un calendario tremendo (Roma, Sassuolo, Napoli) e con questa sconfitta si è messa da sola nei pasticci, inspiegabile in effetti è stata non sola la poca garra mostrata in campo ma la scelta di Mastro Lindo di affidarsi ancora a Di Natale unica punta, un giocatore  che ormai per quel poco che si muove può essere impiegato solo le partite casalinghe.

SASSUOLO – MILAN 2-0: l’altra sorpresa della giornata è la caduta del Milan a Sassuolo contro la sua proverbiale bestia nera. Ma del resto, da una squadra che presentava in campo come capitano De Sciglio e due autentici UFO come Bertolacci, uno dei giocatori più scarsi visti a Milanello in rapporto ai soldi spesi, e Mononeurone45, ormai un semplice caso umano. Il suo dirimpettaio Berardi non sarà proprio un genio però almeno corre, pressa e si sbatte per i compagni, Balotelli invece sembra quasi che nel presentarsi in campo faccia quasi un favore al suo allenatore. Volevo evidenziare la genialità dello schema che ha portato al vantaggio di Duncan: sapendo che il Milan marcava a uomo sui calci piazzati Di Francesco ha studiato la soluzione del tiro da fuori proprio perché i rossoneri marcando l’uomo tengono il culone davanti al proprio portiere, poi ovviamente si tratta di culo se la conclusione finisce proprio in fondo al sacco. Il calcio non è scienza, però le idee e la tattica possono arrivare laddove non arriva la sola tecnica.

GENOA – EMPOLI 1-0: successo di fondamentale importanza per il Grifone che con un golletto di Rigoni (a proposito, che pollo il Zampa a sbolognarlo ad una diretta concorrente per la salvezza!) ha inflitto il quarto ko di fila all’Empoli e a un Giampaolo che sta dando letteralmente i numeri: Saponara in panchina e Croce trequartista è una mossa autolesionista allo stato puro!

INTER – PALERMO 3-1: dopo la fallita rimonta in Coppa Italia ai danni degli eterni rivali della Juventus, sembra davvero risorta la Beneamata anche se lo sgangherato Palermo visto a San Siro non è stato sicuramente il banco di prova più duro per testare le capacità dei nerazzurri. L’inedito 4-2-4 in stile “avanti popolo alla riscossa” provato dall’ineffabile confusionario Mancio è bastato è avanzato per scardinare una squadra che non aveva semplicemente alba di cosa fare sul rettangolo di gioco, adesso bisognerà vedere se il centrocampo di pachidermi sarà capace di reggere i vari Icardi, Palacio, Ljiaić, Perišić anche contro avversari più probanti, io ho già detto come la penso a riguardo!