Juventus

A Pasqua è arrivato il fatidico verdetto: la Juventus si è laureata campione d’Italia per l’ottava volta consecutiva stabilendo così un altro record: mai nessuno aveva vinto così tanti campionati consecutivamente nei principali campionati europei (il Lione dei primi Anni Duemila si era fermato a sette). Mai come quest’anno questo successo è stato così poco sentito dalle parti di Torino, sia perché la Vecchia Signora ha floppato ancora una volta in Europa (ne parleremo sotto) sia perché questo campionato di fatto si era già concluso in autunno per merito sia del ruolino di marcia dei torinesi m soprattutto ad una concorrenza che mai c’è stata. Il Napoli ancelottiano, grande delusione della stagione a mio avviso, ha perso ancora contro l’Atalanta che vincendo ha ulteriormente intricato la lotta per il quarto posto. Milan, Atalanta, Roma, Torino sono racchiuse in tre soli punticini mentre la Lazio, perdendo clamorosamente in casa contro il Chievo, di fatto ha dato un bel segnale di resa. In coda la Spal non si ferma più e battendo l’Empoli inguaia sempre di più la posizione dei toscani che ora vedono a quattro punti l’Udinese e a cinque il Bologna (ancora vincente) ed il Genoa, risucchiato a tutti gli effetti nella lotta per non retrocedere.

Champions ed Europa league: il grande flop

Ennesima Caporetto su tutti i fronti per il movimento calcistico italiano: Juventus e Napoli sono state sbattute a casa con pieno merito da Ajax e Arsenal che, tra andata e ritorno, hanno dato due belle lectio magistralis di calcio alle nostre due squadre. Partiamo dalla sorprendente (ma fino ad un certo punto) eliminazione della Juventus per mano dell’Ajax che a Torino ha così replicato la magistrale prova messa a segno al Santiago Bernabeu di Madrid. La Juve ha subito un’autenica lezione sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico, fisico, di forza mentale. Gli olandesi come da pronostico hanno giocato a briglie sciolte, il solito Ronaldo li ha puniti con la classica arma delle squadre votate all’anticalcio e cioè le palle inattive. Un gol del genere avrebbe ammazzato anche un toro e invece nella ripresa De Jong e soci hanno accelerato i ritmi e la portaerei di Allegri ha incominciato a far acqua da tutte le parti. Poteva finire 5-1 o 6-1 solo per demerito degli olandesi, è terminata invece con un 2 a 1 che sa comunque di onta anche se in campo non scendono mai curriculum ed ingaggi e a Torino possiamo dire che abbia vinto semplicemente la squadra più forte! Nelle altre sfide avanti come da pronostico Liverpool e Barcellona con i quarti che si sono chiusi con lo strepitoso Manchester City-Tottenham, credo la sfida più bella ed  intensa che io abbia mai assistito in Europa: entrambe le squadre avrebbero meritato i passaggio del turno per quello che hanno fatto vedere sul campo, diciamo solo che gli Spurs oltre che più fortunati sono parsi più solidi con un Son Heung Min semplicemente strepitoso in campo aperto. In Europa League non c’è stata la reazione del Napoli: colpito da un gol su punizione gli azzurri hanno reagito in modo assai confuso confermando uno stato di forma deficitario e scarsissima lucidità sotto porta, peccato davvero perché c’erano tutte le carte per arrivare fino in fondo! Chelsea, Arsenal, Valencia e l’outsider Eintracht Francoforte si giocheranno la vittoria finale con i Gunners che sembrano favoriti.

Parma – Milan 1-1

Tutto sommato un pareggio guadagnato per il Milan sia perché dietro i rossoneri fanno la gara a chi perde più punti per strada, sia perché a Parma la squadra di Gattuso è stata per larghi tratti inguardabile soffrendo terribilmente il gioco “pane e prosciutto” di D’Aversa. Il tamarrissimo Castillejo si è visto piombare un missile in faccia e lo ha convertito in gol: il Milan visto al Tardini si è visto di fatto tutto in questa azione! Non sta bene comunque il Diavolo: condizione fisica deficitaria, gioco latitante e un società che non sembra stare dalla parte del tecnico. Alla fine il gioiello su punizione di Nonno Bruno Alves è stato un giusto regalo ad un Parma che sembra tornato pimpante anche se l’assenza di un terminale come Inglese si sta facendo sentire, Kucka da solo ha dominato il “centrocampo” milanista…

Lazio – Chievo 1-2

La Lazio di Inzaghi ci ha abituato in questi anni a suicidi calcistici in grande stile ma questa volta ha davvero esagerato: in dieci dopo mezz’ora per l’espulsione del pompatissimo Milinković-Savić, i biancocelesti si sono fatti infilare due volte dai mocciosi del Chievo che così sono tornati a vincere dopo tempo immemore. A parte una confusa reazione di nervi nel finale la Lazio ha comunque meritato di perdere mostrando di essere una squadra che per gioco, condizione fisica, voglia non merita l’Europa, neanche quella dei poveri!

Genoa – Torino 0-1

Pur non rubando l’occhio il Torino ha colto un successo importantissimo a Marassi: pur soffrendo nel primo tempo gli attacchi a testa bassa di un Genoa tutto sommato sfortunato nella ripresa i granata sono usciti dal guscio ed hanno colpito con l’ex Anasaldi, tuttofare che è stato brillantemente utilizzato da Mazzarri in mediana. Anche se dovrebbe arrivare la qualificazione europea, questo Toro dovrà essere parecchio rinnovato per tornare a livelli degni della sua storia soprattutto dalla metà campo all’insù.

Empoli – Spal 2-4

Super Spal al Castellani: i ferraresi sono in un momento di grazia e vincendo in Toscana si sono messi quasi definitivamente al sicuro. In attacco è girato tutto per il verso giusto: Petagnone si sta scoprendo micidiale finalizzatore segnando il quindicesimo gol, merito anche di attaccanti intelligenti e sottostimati come Floccari e Antenucci che attorno a lui sanno muoversi sempre nel modo giusto. In casa Empoli si è visto il solito bel gioco ma anche la solita inconsistenza difensiva, forse con Iachini in panchina una sconfitta del genere non sarebbe arrivata, in questo senso mi è sembrato decisamente opinabile il cambio di allenatore.

Bologna – Sampdoria 3-0

Tris secco e il Bologna adesso vede sempre più concretizzarsi la rimonta: la Sampdoria è stata messa letteralmente sotto dal punto di vista fisico, segno che i bolognesi corrono (merito forse anche della preparazione di Inzaghi) e ci credono. Non deve trarre in inganno però il fatto che i tre gol rossoblu sono giunti tutti da clamorose ingenuità del portiere Audero, solitamente affidabile, anche senza queste tre papere del guardiano doriano, il Bologna avrebbe comunque meritato di vincere.

Cagliari – Frosinone 1-0

Vittoria di rigore per il Cagliari contro un Frosinone troppo rinunciatario che si è presentato a questa ultima prova da appello troppo “abbottonato”, alla fine la partita si è decisa proprio su un’ingenuità della difesa gialloblu: valeva la pena difendersi così ad oltranza?

Udinese – Sassuolo 1-1

Punto comunque d’oro per l’Udinese che alla Dacia Arena nel primo tempo è stata letteralmente messa sotto sul piano del gioco dal Sassuolo, ma nel finale di gara le zebrette sono cresciute dal punto di vista fisico e alla fine hanno colto un pari comunque non da buttare perché gli emiliani in Friuli sono parsi brillanti.

Juventus – Fiorentina 1-1

E’ arrivato l’ottavo scudetto consecutivo per la Juventus, festeggiato con una vittoria contro uno degli avversari che amano ben poco i colori bianconeri e cioè la Fiorentina del Montella II. E’ tempo di bilanci quindi in casa juventina: a mio avviso questa è la prima stagione post 2011/12 (anno in cui è iniziata la dittatura bianconera) al di sotto delle attese. L’acquisto di Ronaldo sembrava poter far ambire a traguardi europei e invece, nonostante il portoghese abbia confermato il suo valore, è giunto solo uno scudetto con l’onta di due eliminazioni in Champions ed in Coppa Italia contro squadre inferiori sulla carta come Ajax e Atalanta. A mio avviso questa Juve è stata troppo discontinua nel gioco proposto: a sporadiche grandi prestazioni sul piano dell’identità e del gioco (la trasferta di Manchester, il ritorno contro l’Atletico Madrid) sono spesso seguite prove scialbissime dove i bianconeri hanno speculato salvandosi spesso grazie alle individualità. La società dovrebbe a mio avviso ora capire il perché di questa discontinuità: scarsa identità di gioco? Giocatori e tecnico non all’altezza? Ciò che è sicuro è che quest’estate la Juve non potrà più sbagliare anche perché il ciclo sta per volgere al termine.

Inter – Roma 1-1

Il pareggio finale serve di più all’Inter che ad una Roma la quale però sta incominciando (forse tardivamente) ad avere un senso dal punto di vista tattico. Squadra corta, a pura trazione posteriore e votata quasi esclusivamente al gioco di rimessa quella di Ranieri, l’Inter ha avuto il predominio territoriale ma davanti senza Icardi (fuori per scelta tecnica quando in queste partite sarebbe servito) si fa molta fatica a perforare difese schierate. A mio avviso l’Inter arriverà terza (con la banda), la Roma non dovrebbe avere grosse difficoltà a centrare la quarta piazza perché è la squadra più forte.

Napoli – Atalanta 2-1

Pasquetta col botto per l’Atalanta che ha sbancato clamorosamente il San Paolo: per il Napoli di Ancelotti il riassunto della stagione condensato in novanta minuti di gioco. Nel primo tempo le casacche azzurre hanno letteralmente dominato gli avversari chiudendo meritatamente in vantaggio. Nel secondo tempo i padroni di casa sembrano legittimare il vantaggio inaugurando un autentico tiro al bersaglio alla porta di Gollini, Mertens e Milik però ne hanno combinate di ogni. Nel finale però il Napoli è ceduto di schianto e l’Atalanta ha piazzato un uno-due mortifero con il cinismo delle grandi squadre. Dopo essere stata cicala contro l’Empoli la Dea bergamasca si è riscoperta formica sotto il Vesuvio, segno comunque che la squadra sa adattarsi alle situazioni e vincere anche con modi e stili diversi, adesso la Champions non è più un miraggio!