Serie A 35a: crollo Napoli, Juve +4

Nel giro di pochi giorni è cambiato tutto: la Juventus, che in molti davano per morta fino all’86° del match di sabato sera a San Siro, nel giro di pochi minuti ha letteralmente riscritto le sue sorti passando dalla polvere agli altari nel giro di due giri di lancette nel consueto mare di polemiche a causa dell’arbitraggio alquanto opinabile di Orsato! Chi invece ha fatto il percorso inverso è il Napoli che dall’euforia per la vittoria di Torino è passato alla depressione più nera dopo il sonante 3-0 incassato al Franchi di Firenze che ha riportato gli uomini di Sarri a -4 dalla Vecchia Signora.

Per la squadra di Allegri basterà vincere due delle prossime tre partite per laurearsi matematicamente campione d’Italia per la settima volta consecutiva. In ottica Champions League le due romane, vincendo contro Chievo e Roma, hanno ottime possibilità di blindare la terza e la quarta piazza grazie alla sconfitta dell’Inter contro la Juve. Atalanta e Milan, vincenti contro le due rossoblu Genoa e Bologna, si contenderanno la sesta piazza e lo scontro diretto della penultima giornata a Bergamo deciderà molto se non tutto.

In coda invece sarà lotta al cardiopalma fino all’ultimo minuto: le vittorie di Spal e Crotone hanno letteralmente ribaltato la classifica che adesso vede ben cinque squadre (Crotone, Udinese, Cagliari, Spal, Chievo) racchiuse in tre miseri punticini ma con stati d’animi opposti. Sardi, friulani e veneti (che hanno appena defenestrato Maran) sembrano davvero alla canna del gas mentre emiliani e calabresi sembrano davvero in forma smagliante. Già spacciate l’indecoroso Verona e il dignitoso Benevento, che da fanalino di coda staccatissimo per lo meno sta dando un senso alla propria stagione.

Le Coppe Europee

Un due parole sulle semifinali di andata di Champions League ed Europa League: la Roma ha letteralmente cannato la partita di Anfield contro il Liverpool di Klopp.

Contro una squadra che gioca un calcio totalmente agli antipodi rispetto a quello del Barcellona non aveva letteralmente senso schierare la difesa a tre con giocatori lenti come Fazio o Giovanni Gesù che contro Salah e Firmino sono stati letteralmente sbertucciati.

I Reds di Kloppone se giocano con l’intensità mostrata per tre quarti di gara sono irresistibili per chiunque squadra, il problema è che quando gli inglesi calano il ritmo emergono i limiti di una fase difensiva abbastanza approssimativa, dubito che i giallorossi possano replicare la rimonta contro il Barça perché all’Olimpico, attaccando, presteranno i propri fianchi al micidiale gegenpressing di Salah e soci.

Più combattuta invece l’altra semifinale: il Bayern Monaco, nonostante un’ispiratissimo Ribery, ha sciupato l’impossibile ed è stato meritatamente punito dal solito cinismo delle meringhe. Nonostante quella capra di Zidane se la sia cercata isolando davanti il suo uomo più pericoloso (Cr senza il fido scudiero Benzema al suo fianco è come Superman alle prese con la kryptonite!) il superbo Marcelo e Asensio (su assist al bacio di Rafinha!) hanno ribaltato l’iniziale vantaggio di Kimmich.

Giochi ancora aperti per il ritorno comunque: il Real, non avendo un gioco corale ed organico, tende a giocare meglio in trasferta che in casa, i bavaresi però li vedo abbastanza imbolsiti e malconci. Per me la finalissima di Kiev sarà Liverpool-Real Madrid con i bianchi che hanno altissime possibilità di vincere la quarta Champions in cinque anni, cifre che fanno girare la testa.

In Europa League invece l’ha sfangata l’Atletico Madrid del Cholo all’Emirates di Londra: in dieci per ottanta minuti i materassai madrileni hanno ammassato tutti i loro giocatori a protezione della porta di Oblak, l’Arsenal della cicala alsaziana Wenger ha segnato un gol ma ha gigioneggiato troppo nell’area di rigore avversaria e alla fine il solito golletto in contropiede ha fissato l’uno a uno finale che sorride agli iberici. Nell’altra semifinale due a zero secco del Marsiglia sul Red Bull Salisburgo, che però è stato penalizzato da alcune decisioni arbitrali abbastanza discutibili. Al ritorno gli austriaci possono farcela a ribaltare il risultato.

Roma – Chievo 4-1

Dopo la scoppola di Liverpool la Roma si è rifatta sommergendo di quattro gol il Chievo, l’attacco giallorosso è in piena forma ora che il fotomodello Schick si sta integrando negli ingranaggi romanisti. Qualche perplessità la desta ancora la difesa che in primavera, sui terreni asciutti e contro attaccanti svelti tende ad andare in affanno. La Roma dietro ha sofferto sabato addirittura i vari Inglese e Pucciarelli, figuriamoci cosa combinerà contro Salah e Firmino senza adeguate coperture del centrocampo.

Male, molto male il Chievo: il rigore sbagliato da Inglese sull’1-2 potrebbe rivelarsi la sliding door di questa sfortunata stagione. L’incolpevole Maran è stato cacciato, adesso tocca all’ex difensore D’Anna cercare di rianimare una squadra che sembra senza energie, il calendario però potrebbe dare un’ultima chance ai veneti.

Inter – Juventus 2-3

Ci sarebbe tanto da scrivere sul match di sabato sera a San Siro tra Inter e Juventus, personalmente preferisco incentrarmi solo su fatti squisitamente tecnici lasciando perdere le polemiche sull’arbitraggio, decisamente scadente, dell’arbitro Orsato.

Allora, inizio dicendo che Allegri ha preparato molto bene la partita: il bischero aveva capito che l’Inter soffre a centrocampo e sugli esterni bassi ed ha così schierato un trittico muscolare in mezzo e ben quattro giocatori dalle caratteristiche offensive sulle fasce. La squadra nerazzurra nella prima mezzora è stata letteralmente sventrata, anche se l’espulsione di Vecino paradossalmente ha rafforzato la famosa tesi del Barone Liedholm secondo la quale in dieci si gioca meglio.

L’Inter infatti sotto di un uomo è stata più accorta dietro e la Vecchia Signora, non avendo il classico giocatore che davanti accende la luce, si è limitata ad uno sterile possesso palla. La Juve senza una difesa salda non è più in grado di gestire le partite come succedeva fino all’anno scorso e così l’Inter si è rifatta sotto ribaltando addirittura lo svantaggio. Una vittoria in dieci contro undici, in rimonta, sugli odiati “gobbi” torinesi sarebbe rimasta negli annali della tifoseria nerazzurra e invece negli ultimi minuti è successo l’imponderabile: la stanchezza generale, il cambio suicida di Spalletti che ha tolto Icardi inserendo Santon ha portato i nerazzurri con il culo nella propria area. Una deviazione maligna e una zampata di Higuain hanno così regalato tre punti insperabili ai campioni d’Italia, è sempre lo stesso film!

Crotone – Sassuolo 4-1

Pranzo da leccarsi i baffi per il Crotone che con un poker ha seppellito un Sassuolo ormai tranquillo che è sceso sulla punta della penisola italica per una bella scampagnata. I calabresi non sono come i gatti: hanno sette vite, quando tutti li danno per spacciati riescono sempre a tirar fuori gli artigli. Do grandi meriti a Zenga che ha saputo mantenere l’intelaiatura del predecessore “sporcandola” solo con qualche utile variazione a tema, non era scontato che l’Uomo Ragno non facesse danni in Calabria!

Bologna – Milan 1-2

È tornato all’antico Gattuso e il Milan ricomincia a vincere sconfiggendo, pur con qualche patema di troppo, un Bologna ormai tranquillo e senza patemi allenato dal vecchio cuore rossonero Donadoni. Dopo gli infausti esperimenti contro l’Avellino il buon Ringhio è tornato alla punta unica (Cutrone, il giocatore di cui si fida di più) supportato dai due fantasisti e la scelta ha dato i suoi frutti. Çalhanoğlu ha segnato un gol da trequartista vero e non è detto che il prossimo anno Gattuso non pensi di giocare con il rombo di ancelottiana memoria.

Atalanta – Genoa 3-1

Grande partita dell’Atalanta (specie nei primi quarantacinque minuti) contro un Genoa ormai privo di motivazioni. I nerazzurri bergamaschi hanno mostrato quanto di buono sono capaci di fare con un il solito gioco in velocità e triangolazioni palla a terra, adesso che là davanti gioca Barrow i lombardi possono anche attaccare di più la profondità rispetto al passato. E gli attacchi profondi, in questo momento della stagione fanno sempre male alle difesa avversarie: Milan sei avvertito!

Benevento – Udinese 3-3

E’ successo di tutto tra Benevento ed Udinese: gol, cappellate difensive, sorpassi, controsorpassi. Alla fine il nuovo corso bianconero targato dall’inedito duo Tudor-Iuliano (insieme anche con un’altra maglia bianconera ben più prestigiosa da giocatori!) ha fermato l’emorragia di undici sconfitte consecutive, anche se il gol incassato dall’ultimo minuto da Sagna, in dieci contro undici, è quasi una beffa. I friulani non possono invece prescindere da… Lasagna (che al Vigorito ha segnato due gol da puro tapinatore) e da De Paul, gli unici giocatori che possono creare qualcosa là davanti. Basterà comunque ancora un misero pareggino per raggiungere una salvezza irta di complicazioni.

Sampdoria – Cagliari 4-1

E’ sprofondato invece il Cagliari a Marassi, travolto da una Sampdoria che ha letteralmente fatto quello che ha voluto contro i sardi che dal loro canto hanno disputato forse la loro peggiore partita stagionale. Per ora Lopez, il Mancini dei poveri (solo Pecchia riesce ad essere più scarso di lui!), è ancora al suo posto, il calendario delle prossime tre giornate (Roma, Fiorentina, Atalanta) è tremendo e se il Cagliari si salverà sarà solo per demeriti altrui.

Verona – Spal 1-3

Ha tre quarti di corpo nella fossa invece il Verona che all’ultimo appello è riuscito a perdere nel derby contro i vicini della Spal che hanno palesato più organizzazione di gioco e, soprattutto più voglia di vincere. Nonostante un reparto offensivo poco pungente gli spallini riescono a mandare in gol tanti giocatori, sia su azione che su calci piazzati, e questo potrebbe rivelarsi fattore decisivo. L’unica nota negativa concerne l’infortunio di Lazzari, cursore di fascia che è un po’ l’anima della squadra di Frara.

Fiorentina – Napoli 3-0

Dalle stelle alle stalle nel giro di una settimana, così si può riassumere in parole povere la parabola del Napoli di Sarri che a Firenze ha subito un vero e proprio crollo su tutta la linea.

Chiaro, l’espulsione (giusta) dell’eroe di Torino Koulibaly ha pesato molto, però ancora una volta Sarri è rimasto prigioniero dei suoi schemi mentali. Contro la Fiorentina, squadra che oltre ad essere molto camaleontica sul piano tattico è anche in ottimo stato di forma, l’ex bancario si è affidato ai soliti uomini quando magari avrebbe dovuto dare qualche aggiustata all’undici.

Il risultato è che, malgrado l’inferiorità numerica, Sportiello non si è mai sporcato i guanti mentre Simeone jr. ha letteralmente irriso Tonelli, giocatore che non giocando mai non ha il ritmo partita idoneo!

Torino – Lazio 0-1

“Solo” uno a zero per la Lazio che nonostante abbia letteralmente dominato il posticipo domenicale contro il Torino ha sprecato tanto (pure un calcio di rigore) ma alla fine ha colto comunque tre punti fondamentali per la sua stagione. L’infortunio di Cirone Immobile potrebbe complicare i piani di Inzaghino anche se a tre giornate dal termine quattro sono i punti di vantaggio sull’Inter, i biancocelesti hanno già dimostrato in questa stagione di saper mandare in gol tanti giocatori quindi l’unico rischio sarà quello di vedere Immobile farsi superare in cima alla classifica dei bomber da Icardi.