A tre giornate dal termine si fa sempre più serrata la lotta per i posti Champions avendo il campionato emesso già i biglietti definitivi per i primi due posti (Juventus e Napoli). Il pareggio dell’Inter sul campo dell’Udinese ha ulteriormente attorcigliato ed accorciato la classifica: l’Atalanta, per i quali si stanno finendo gli aggettivi, vincendo nello scontro diretto contro la Lazio è a solo un punto dai più blasonati nerazzurri milanesi. La Roma, grande favorita per la quarta piazza, si è quasi suicidata a Marassi cavando fuori un pareggio che comunque le complica molto i piani. Resiste al settimo posto il Torino, anche se i granata con ogni probabilità si accontenteranno dell’Europa League, mentre è quasi tagliata del tutto dai giochi la Lazio che ha subito una vera e propria lezione a domicilio dai bergamaschi. In coda Genoa e Udinese ottengono due pareggi prestigiosi ma si vedono piombare l’Empoli (grande successo contro una Fiorentina in caduta libera) a sole quattro e due lunghezze, spacciato matematicamente invece il Frosinone.

Champions ed Europa League: MaraMessi

Si sono giocate in settimana le semifinali di andata di Champions ed Europa League che non interessano i nostri club. L’Ajax ha sbancato la nuova tana del Tottenham mettendo una bella ipoteca sul passaggio del turno: gli olandesi non hanno giocato in modo brillante come a Torino e a Madrid però non hanno dato l’impressione di soffrire la fisicità e la “stamina” tipica degli inglesi. Guai a sottovalutare gli uomini di Pochettino però, squadra che non alzerà bandiera bianca fino all’ultimo secondo. Certo, mi riesce difficile pensare che gli olandesi perderanno davanti al loro pubblico perché i ragazzotti di Ten Haag hanno dimostrato di saper reggere benissimo la pressione. Nell’altra sfida un Messi in formato maradoniano ha già di fatto qualificato il Barcellona per la finalissima di Madrid (un sogno per molti catalani): il Liverpool ha giocato meglio, ha messo in seria difficoltà i blaugrana, però da una parte c’erano Messi e Suarez e dall’altra Mané (che non è Garrincha!) e la versione brocca di Salah, risultato: tre pappine alle spalle di Alisson e finale praticamente ipotecata. Questa tornata Champions mi ha fatto ricredere sull’argentino: ho sempre ritenuto Messi infatti una grandissima ciliegiona sulla torta di un meccanismo perfetto come era il Barcellona di Guardiola o di una’ammucchiata di figurine come lo era quello di Luis Enrique. Invece questo Barcellona è praticamente solo Messi, vantando una difesa abbastanza mediocre, un centrocampo che non ha  più la qualità di Iniesta e Xavi e un attacco dove il buon Coutinho è un onesto (seppur costoso) comprimario. Insomma, dobbiamo dare atto che questo calciatore sta scrivendo l’ennesima, bellissima pagina di calcio. In Europa League è molto probabile che ci sarà una finale tutta londinese: il Chelsea ha colto un ottimo uno a uno a Francoforte (basterà vincere anche uno a zero in casa) mentre l’Arsenal ha strapazzato con tre reti a uno il Valencia, ex squadra del tecnico Emery. I Gunners ci hanno abituato a brutte gare in trasferta però non credo che gli spagnoli riescano a segnare almeno due reti senza subirne alcuna.

Juventus – Torino 1-1

Nel settantesimo anniversario di Superga Juventus e Torino hanno dato vita ad un derby intenso e combattuto, con i granata che hanno giocato quasi alla morte ed i padroni di casa, che dopo un inizio al piccolo trotto, hanno comunque onorato la casacca bianconera con una ripresa degni della capolista. Mazzarri ha incartato il collega e corregionale mettendo la mignatta Lukić falso trequartista in marcatura sul quasi connazionale Pjanić: il primo gol granata è sorta proprio grazie a questo trucchetto. Dopo il vantaggio il Toro ha badato soprattutto a non prenderle anche se in qualche ripartenza avrebbe potuto trovare anche il gran colpo del due a zero. Come spesso è accaduto negli ultimi anni i minuti finali sono stati fatali ai granata con Cristiano Ronaldo che ha “incornato” il Toro con una delle sue classiche inzuccate.

Chievo – Spal 0-4

E’ stata una passeggiata di salute per la Spal che con una finale di stagione in crescendo ha centrato una salvezza che non era poi così scontata qualche mesetto fa. Bravo dunque il poco reclamizzato Semplici, fautore di un calcio forse non bello da vedersi ma tremendamente efficace che non ha cannato la preparazione atletica (la squadra è esplosa negli ultimi mesi) e che ha trovato la coppia di attaccanti giusta (Petagna ed il vecchio Floccari) dopo tanto rodaggio. Ingiudicabile il Chievo sceso con una formazione ampiamente inedita.

Udinese – Inter 0-0

L’Inter non riesce mai a lasciare tranquilli i propri tifosi! Il 60% di possesso palla e gli undici tentativi a rete fatti registrare contro l’Udinese sono segnali dei difetti atavici che si porta dietro questo gruppo da inizio anno. Davanti, se Icardi pensa più a fotografarsi nudo assieme a Wanda Nara, non c’è davvero nessuno che sappia perforare difese chiuse ermeticamente come quella dei friulani, fatto grave per una squadra di vertice che per tre quarti delle gare deve spesso attaccare a testa bassa la porta avversaria. In estate la società dovrà intervenire pesantemente sul mercato per sistemare la squadra dalla metà campo all’ingiù.

Empoli – Fiorentina 1-0

L’Empoli è ancora vivo e piega con il più classico degli uno a zero una Fiorentina in pienissima crisi d’identità, la squadra di Andreazzoli si è forse svegliata tardi, però è anche vero che un famoso detto dice “meglio tardi che mai!”. Balck out totale invece in casa viola dove i Montella Boys hanno solo fatto una tirata di nervi nel finale dopo un primo tempo in cui Chiesa e soci hanno pascolato per il campo. Perdenzo (mai più appropriato chiamarlo così) a fine gara, con il suo solito sorrisone sulle labbra ha così sentenziato dopo che sotto la sua gestione sono arrivati un pareggio e quattro sconfitte: “I risultati sono deludenti, le prestazioni no”, faccia da tolla proprio!

Sassuolo – Frosinone 2-2

E’ un pareggio finale che condanna matematicamente il Frosinone in serie B, i laziali vincevano addirittura due a zero fino a venticinque minuti dal termine ma sono riusciti a nell’impresa di farsi bucare due volte dal Sassuolo. I gialloblù hanno palesato una scarsissima continuità di rendimento con poche e sporadiche belle vittorie alternate a prestazioni sconcertanti, soprattutto per tenuta fisica e difensiva. Peccato davvero perché questa edizione del Frosinone sembrava più forte e competitivo di quella targata Stellone, al debutto in a quattro anni orsono, soprattutto il debuttante Longo poteva giocarsi molto meglio le sue carte.

Parma – Sampdoria 3-3

Pari scoppiettante tra Parma e Sampdoria in quella che credo sia la prima partita di Serie A giocata a maglie invertite: i ducali non sono ancora matematicamente salvi dopo un ritorno in calando però almeno queste prime giornate freddissime di maggio hanno risvegliato Gervinho e soci, tornati prolifici sotto rete (manca sempre Inglese giocatore fondamentale nell’economia del gioco di D’Aversa). La Sampdoria si conferma squadra più bella da vedere che concreta, con un Giampaolo che regolarmente per il secondo anno consecutivo si è squagliato sul più bello. Peccato davvero perché un Quagliarella così (capocannoniere come pronosticato qualche mese orsono) forse non capiterà mai più!

Lazio – Atalana 1-3

L’ennesima sinfonia dell’Atalanta porta la squadra davvero ad un passo dalla storia: contro la Lazio avevo previsto delle difficoltà per la squadra nerazzurra che invece per l’ennesima volta ha confermato tutto il suo valore. Innanzitutto questa squadra, pur finendo spesso in svantaggio, riesce quasi sempre a ribaltare la gara con secondi tempi a ritmi elevati ed insostenibili per quasi tutti gli avversari. In secondo luogo l’Atalanta gasperiniana, oltre a giocare bene sa anche speculare sulle disgrazie altrui come nel caso del clamoroso svarione di Wallace che ha spianato la rimonta alla banda del Papu. La Lazio invece ha deluso per l’ennesima volta, crollando proprio nel momento in cui bisognava cambiare marcia, anche in questo caso i singoli (l’involuto Immobile, Luis Alberto) che l’anno scorso hanno trascinato la squadra si sono rivelati in negativo. Per salvare la stagione c’è il “ritorno” di Coppa Italia proprio contro l’Atalanta con la sensazione che la gestione Inzaghi sia al capolinea.

Genoa – Roma 1-1

Si è complicata la vita la Roma sul campo del Genoa al cospetto di un avversario che ha disputato una partita molto generosa pur con i suoi dovuti limiti. I giallorossi hanno perso molto smalto davanti dove il solo El Sharaawy sembra tirare la carretta, e questa volta hanno pensato bene anche di complicarsi la vita in difesa. Se Mirante non avesse preso quel rigore la sconfitta avrebbe avuto del clamoroso perché al novantesimo spaccato la Roma era avanti uno a zero. Alla fine il pareggio non accontenta nessuna delle due squadre che restano in posizione di classifica interlocutoria.

Napoli – Cagliari 2-1

E’ una vittoria che sa molto di amaro per il Napoli, chiaro ormai gli azzurri non hanno più nulla da chiedere alla propria stagione però anche questa volta contro un Cagliari ordinato ma che non è sembrato nulla di trascendentale, la squadra è parsa spenta e involuta ed ha acciuffato la vittoria solo garzie ad un rigore parso sinceramente evitabile. Mancano giocatori di forte leadership in questa squadra anche perché è chiaro come il sole che da giocatori come Insigne più di tanto non puoi aspettarti in fatto di personalità.  Questa prima stagione di Ancelotti assomiglia molto al suo primo anno al Bayern Monaco, dove doveva normalizzare il gioco di Guardiola. Questa volta però non ha trovato campioni da rendere normali ma solo un buon organico.

Milan – Bologna 2-1

Ritorna a respirare il Milan anche se i tre punti finali sono a mio avviso scaturiti più che dalla condotta rossonera, che è parsa ancora una volta incerta e farraginosa, da un Bologna insolitamente rinunciatario lontano parente della squadra pimpante delle ultime partite. Nei rossoneri hanno giocato bene soprattutto le seconde linee (Mauri, Borini), segno che questi giocatori, pur non essendo dei campionissimi, remano dalla parte di Gattuso a differenza di Bakayoko che in queste ultime settimane ha davvero fatto di vedere di essere un pessimo personaggio oltre che un mediocre giocatore (non oso pensare le parole che gli avrà rivolto Ringhio in calabrese!). Incredibilmente il Diavolo è ancora in corsa per il quarto posto dopo che negli ultimi mesi ha sprecato il sprecabile!