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Campionato ai titoli di coda

Ormai è fatta! La Juventus, pur dovendo sudare le proverbiali sette camicie, è riuscita a battere in rimonta un Bologna che si è rivelato più ostico delle previsioni ed ora è a pochissimi metri dal traguardo del settimo campionato consecutivo. Il Napoli dal canto suo ha sciupato un’altra occasione per avvicinare la Vecchia Signora pareggiando contro un Torino che così, dopo la Fiorentina la scorsa settimana, ha fatto un grosso piacere agli odiati cugini.

In chiave Champions la Roma ha fatto un passo quasi decisivo battendo il Cagliari mentre la Lazio, pareggiando contro l’Atalanta, ora si vede l’Inter (che ha ridotto in brandelli la malcapitata Udinese) a sole due lunghezze. Bagarre a tre anche per l’Europa League dove il Milan ha sorpassato l’Atalanta ma è comunque ad un solo punto dai bergamaschi e a tre dalla Fiorentina, ancora vincente sul Genoa.

In coda la lotta sarà ancora più emozionante: il Cagliari al momento è terzultimo con 33 punti ma Chievo, Crotone ed Udinese sono appaiate un punto sopra 34 con la Spal che, vincendo ancora contro il Benevento, scavalca tutti portandosi a quota 35! Insomma sarà lotta aperta su ben tre fronti (Champions ed Europa League, salvezza) fino all’ultimo minuto di questa stagione, una magra consolazione assieme alla storica semifinale di Champions della Roma, in una delle stagioni più nere della storia del calcio italiano.

Le Coppe Europee

Saranno Real Madrid-Liverpool ed Atletico Madrid-Olympique Marsiglia le finali di Champions ed Europa League, due verdetti che hanno rispetto i pronostici della vigilia di queste semifinali di ritorno che ripercorriamo in breve adesso.

Il Real questa volta deve fare une monumento a Sven Ulreich, portiere di riserva del Bayern, che al Bernabeu ha compiuto una topica clamorosa che ha regalato ai bianchi la loro quarta finale in cinque anni. Real ancora una volta fortunato quindi: Zidane, che questa volta almeno non ha isolato in avanti Ronaldo affiancandogli uno strepitoso Benzema, non ci ha capito un rubo della partita perché i bavaresi, in costate superiorità numerica a centrocampo hanno condotto sempre il gioco. Bontà sa che il Bayern abbia sprecato l’impossibile davanti (Lewandowski e Müller fuori forma) e che Ulreich, dopo Rafinha, si sia rivelato il dodicesimo uomo dei castigliani.

Il Real troverà in finale un Liverpool che sembra la classica vittima sacrificale della fame insaziabile di Ronaldo e soci. I Reds a Roma hanno dimostrato di non saper affatto gestire una partita, tanto sta che la Roma ha vinto 4-2 rimontando il 2-1 iniziale degli uomini di Klopp. Per i giallorossi c’è quindi da mangiarsi le mani per come è stata gestita l’andata anche se la squadra di Di Francesco sembra veramente aver dato tutto quello che aveva nelle gambe.

In Europa League invece favoritissimo l’Atletico Madrid (quattro finali in sette anni per il Cholo!), che al ritorno ha vinto 1-0 sull’Arsenal, che dovrà affrontare un Olympique Marsiglia giunto un po’ per caso in finale. Al ritorno i francesi della vecchia conoscenza del calcio italiano Rudi Garcia hanno subito un’autentica lezione di calcio dal Red Bull Salisburgo, gli austriaci di Rose sono probabilmente la vera rivelazione di quest’annata europea in termini di gioco. Gli austriaci infatti hanno fatto vedere un gioco verticale fatto di pressing a folate intensissimo a tratti irresistibile ed ingiocabile per gli avversari.

Milan – Verona 4-1

Successo tondo per il Milan che ha fatto un bel quadruplo salto sul materasso Verona che gli ha permesso di superare momentaneamente l’Atalanta al sesto posto. Per far capire quanto sia malconcia la squadra di Pecchia citiamo solo due fatti: il portiere Silvestri (cui è stato inspiegabilmente preferito quell’autentica pippa di Nicolas per tutto il campionato!) è stato i migliore in campo, inoltre gli scaligeri sono riusciti a prendere gol dal piede ruvido di Abate che ha scosso la rete dell’Hellas con un fantascientifico tiro di punta! Povero Verona: difesa ridicola, centrocampo che non fa filtro, attacco troppo leggero, un pupazzo in panchina che a gennaio ha avallato la cessione dell’unico attaccante serio presente in rosa. Il sospetto che la retrocessione del Verona sia stata “pilotata” dai vertici societari è più che fondato.

Juventus – Bologna 3-1

Se l’è vista brutta ancora una volta la Juventus che contro il Bologna ha disputato un altro primo tempo fiacco ed insulso che ha permesso ai petroniani di segnare su rigore confezionato dalla premiata ditta Buffon-Rugani (ovviamente San Cicci da Carrara non viene mai criticato nemmeno per questi errori!) . Nel secondo tempo i campioni d’Italia sono rientrati in campo con un altro spirito e, al netto dei soliti episodi dubbi o fortunati che nel 90% dei casi premiano gli uomini degli Agnelli, hanno iniziato a roteare cross continuamente dalle fasce e alla fine hanno piegato la resistenza dei bolognesi. Douglas Costa, strepitoso sabato sera, con la sua velocità potrebbe essere una delle sorprese dei prossimi mondiali russi: il calcio di maggio-giugno è solo di chi corre e sa reggersi in piedi.

Udinese – Inter 0-4

Non merita nemmeno di essere commentato il poker rifilato dall’Inter su un’Udinese in stato avanzato di putrefazione (dopo Abate ha segnato anche Ranocchia, rendiamoci conto!). Dico solo che la coppia “moggiana” Tudor-Iuliano è stata messa lì perché i Pozzo sanno già che, in un modo o nell’altro, contro il spacciato Verona ed il tranquillo Bologna arriveranno i fatidici punti salvezza che permetteranno ai friulani di centrale la salvezza. E poi, se retrocessione sarà (meritata per come s è comportata l’Udinese da marzo in poi), non sarà un male perché arriveranno tanti dindini dal paracadute (si parla di una sessantina di milioni), non tutti i mali vengono per nuocere!

Napoli – Torino 2-2

Ormai è cotto appuntino il Napoli, più cucinato della Juve, e si è fatto inchiodare sul pari da un Torino che non aveva nulla da dire a questo campionato. Mazzarri può ben sperare perché ha visto “lo spirito degli Invincibili” che lui ha evocato in settimana per commemorare Superga. O Ciuccio non c’è più con le gambe oltre che con la testa: Mertens è con le gomme a terra da mesi ed ha segnato solo perché Burdisso ha commesso un errore da Pulcini, non dissimile con le dovute proporzioni dalla topica di Ulreich a Madrid. Avrebbe dovuto essere un’annata di festa a Napoli invece non tira una bella aria: la piazza non sembra molto unita (un po’ come ai tempi di Bianchi e Maradona) con una parte della tifoseria ostile a De Laurentiis che appoggia squadra e tecnico ed un’altra che invece difende a spada tratta il presidente. Mi sa che Sarri, da selvatico toscano di provincia, sta già pensando di levare le tende dalla caotica metropoli partenopea.

Lazio – Atalanta 1-1

Si è salvata in qualche modo la Lazio che contro l’Atalanta si è trincerata in difesa riuscendo, di riffa o di raffa grazie soprattutto alle parate di Strakosha (che ha vinto a distanza il duello con il connazionale Berisha), a portare a casa un pareggino comunque importante in ottica Champions. La squadra di Inzaghino in queste ultime due partite potrebbe pagare le assenze di Luis Alberto e Immobile, i due giocatori che con i loro movimenti sul fronte offensivo “fanno giocare” la squadra. Sarebbe un peccato che l’Atalanta non bissi la qualificazione in Europa, all’Olimpico, contro la quarta forza del campionato gli uomini del Gasp sono stati letteralmente padroni del campo.

Genoa – Fiorentina 2-3

Non smette di vincere la Fiorentina che dopo un primo tempo abbastanza bloccato, si è scatenata nella ripresa vincendo in rimonta sul Genoa. Pioli ha trovato la quadra con un 4-3-1-2 che in fase difensiva diventa spesso 5-3-2 capace di esaltare le doti contropiediste di Chiesa (che parte largo quasi sulla linea laterale) e Simeone jr, a Genova sono stati decisivi i cambi perché i gol decisivi sono arrivati da due giocatori che hanno iniziato il match in panchina. In casa del tranquillo Genoa va segnalato il ritorno al gol di Peppino Rossi, giocatore che con un fisico meno fragile, sarebbe potuto arrivare sui livelli di un Zola o di un Del Piero.

Chievo – Crotone 2-1

Si è confermata la tradizione che il tecnico nuovo porta sempre punti in dote! Sembrava spacciato e invece il Chievo ritorna prepotentemente in lotta per la salvezza sconfiggendo dello scontro diretto il Crotone di Zenga, altra squadra dalle proverbiale sette vite. D’Anna, ex difensore del Chievo dei miracoli, ci ha messo molto del suo in questo successo stravolgendo completamente l’impianto di gioco del predecessore schierando in campo un 4-5-1 puro molto compatto che ha colto di sorpresa gli avversari. Adesso per il Crotone si mette male perché gli squali, che devono affrontare Lazio e Napoli.

Spal – Benevento 2-0

Due a zero secco della Spal sul Benevento e gli estensi vedono la salvezza davvero vicina perché ora sono a due punti dal Cagliari con un calendario molto abbordabile sulla carta (Torino e Samp giocheranno in ciabatte). Questa volta a decidere l’incontro è stato il duo d’attacco formato da Paloschi ed Antenucci che conferma la validità del lavoro fatto da Semplici quest’anno.

Sassuolo – Sampdoria 1-0

Il Sassuolo si salva matematicamente grazie a questo 1-0 sulla Sampdoria, match winner è stato Politano (con la complicità di Viviano che si becca il gol sul suo palo!), giocatore che sotto la guida di Iachini ha letteralmente cambiato i connotati dell’attacco della Mapei Fc. Male invece la Samp che con un rendimento appena decente in trasferta avrebbe potuto centrare con la banda l’Europa.

Cagliari – Roma 0-1

Vittoria cinica per la Roma che si è vendicata dell’eliminazione in semifinale di Champions sconfiggendo di misura un Cagliari ormai disperato che adesso ha dinanzi a sé un vero e proprio Everest sulla strada della salvezza: i sardi infatti dovranno vedersela contro due squadre in piena corsa per l’Europa come Fiorentina e Atalanta anche se il carattere e la grinta mostrata domenica sera fa ben sperare. Il problema è che sulla testa di Pavoletti, il giocatore più letale in area di rigore dopo Icardi, arrivano sempre troppi pochi palloni, anche se solo uno strepitoso Allisson (miglior portiere di questo campionato) ha negato agli uomini di Diego Lopez un meritato pareggio.